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AMARCORD IN ROMAGNA

VIGNE DEI BOSCHI di Paolo Babini – la Romagna “estrema” del vino

Ho sempre apprezzato in una persona la dote della riservatezza e ciò che banalmente chiamiamo umiltà, ma che nulla ha a che fare con una caratterizzazione negativa del termine. Paolo Babini è piuttosto timido e riservato nel raccontare i suoi vini, quanto altrettanto fiero nel parlare di zonazione, ampelografia e biodinamica. Sì perché Paolo è un maestro della filosofia agronomica di Rudolf Steiner che tanto fa discutere a livello politico. Non mi addentro in inutili disquisizioni tecniche; personalmente se un vino è molto buono non oso chiedermi il perché, non avendo le competenze di un agronomo od un enologo. Ad ogni professionista va il giusto riconoscimento che merita, alla critica il giudizio finale.

I vini di Vigne dei Boschi sono buoni a prescindere dai mille racconti, compreso quello su una Brisighella d’altura aspra e ricca di gesso ed arenarie durissime, propaggine della orogenesi appenninica tosco-romagnola. Dal 1989 i cambiamenti sono stati notevoli, a cominciare dagli appezzamenti vitati ridefiniti e rimodellati dopo la separazione societaria dal fratello. Dodicimila bottiglie l’anno (quando va bene) che finiscono prima ancora di essere immesse in commercio, grazie ai tanti estimatori sparsi per il mondo. Una cantina di fermentazione ed affinamento ricavata in un’ala della villa di campagna giù nella bassa, nei pressi di Solarolo (RA). La passione innata per l’Albana fin dai banchi di studio, quando da autodidatta ha voluto approfondire tutti i segreti per un’enologia di qualità e per dare longevità ai vini bianchi, concetto ancora difficile da far digerire al consumatore finale.

 

Varietà autoctone alternate ad interessanti sperimentazioni con tipologie in apparenza agli antipodi con il territorio. Una di queste è il Riesling Renano in purezza de La Sapiente IGT Ravenna  Bianco 2019 dal corredo di erbe officinali ed essenze agrumate, cresciuto in uno dei terreni più sabbiosi dell’intero comprensorio. O il Baldassarra14 IGT Ravenna Bianco 2019 da piante cinquantenni di Trebbiano coltivate in pianura: un vino ancora vivo e lucente a dimostrare che si può creare spessore dove si è sempre puntato solo sulla quantità.

I veri capolavori sono quelli realizzati con l’Albana, come il MonteRè IGT Ravenna Bianco 2019 dalla verve acida impressionante (9 g/l) al sapore di cedro, tagliente al punto da essere quasi anestetizzante per il palato del sottoscritto. Assaggiato nella versione agée 2012 spinge alla lacrima di commozione, con richiami da composta di albicocche e trionfo di calendula, timo e maggiorana. Il 21 luglio 2018 da un piccolo dramma nasce l’idea di un bellissimo sogno: una grandinata devastante azzera quasi totalmente il raccolto del Babini. Nasce così, con quel poco che resta, una micro parcellizzazione degli appezzamenti impiantati nel lontano 1985. Due etichette di Albana uniche ed inimitabili: il Valpiana ed il Rio di Rigonzano, che hanno subito evidenziato le loro differenze organolettiche. Nella prima il colore è denso, quasi dorato ed il frutto maturo vira al tropicale. Nella seconda i richiami di verbena, rosa tea ed agrumi gialli sembrano più aderenti al varietale soprattutto grazie alla nota di cera d’api in chiusura. È il principio del progetto “Gessi” in cui Paolo crede molto, che darà una visione d’insieme ai produttori ed ai prodotti vitivinicoli di Brisighella.

Chiudiamo il sipario con la degustazione di due rossi, ciascuno dotato a modo suo di charme e personalità. Il Poggio Tura IGT Ravenna Rosso 2016 da cloni di Sangiovese selezionati in zona da vecchi vigneti allevati ad alberello romagnolo di oltre 50 anni, colpisce per lo straordinario equilibrio. Corredo succoso di visciole, ciliegie e succo di melagrana. Assaggiato en primeur in esclusiva per Vinodabere è senza dubbio il migliore di giornata.

Il Settepievi IGT Ravenna Rosso 2016 da Malbo Gentile in purezza si ferma troppo presto al palato, pur dopo un inizio scoppiettante tra chiodi di garofano e guarrigue. Peccato, non si poteva chiedere di più..

Vigne dei Boschi e Paolo Babini sono davvero la Romagna “estrema” del vino.

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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