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I Vini Altoatesini dell’Abbazia di Novacella, presidio storico della Valle Isarco, a confronto con la cucina romana – VINODABERE – Esperienze nel mondo del vino, della gastronomia e della ristorazione
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I Vini Altoatesini dell’Abbazia di Novacella, presidio storico della Valle Isarco, a confronto con la cucina romana

L’Abbazia di Novacella è una delle più antiche cantine attive al mondo, nata nel 1142 si trova in una frazione di Varna, a poca distanza da Bressanone nella Valle Isarco. È inoltre uno dei centri religiosi e culturali più importanti del Tirolo, gestito dai canonici regolari di Sant’Agostino che ancora oggi vivono nel monastero. Può contare su svariati vigneti, oltre che masi agricoli e terreni ed è legata alla vitivinicoltura sin dalla sua fondazione: già nel 1177 il pontefice Alessandro III riconobbe al monastero la proprietà di terreni a vigneto situati nelle immediate vicinanze del complesso monastico. Oggi l’Abbazia di Novacella gestisce due aziende agricole: la prima si trova a Novacella e dispone di 6 ettari di vigneti, 12 ettari di frutteti e 0,2 ettari di erbari; la seconda, Tenuta Marklhof, si trova invece a Cornaiano e può contare su 22 ettari a vigneto, 13 ettari a frutteto e 24 ettari a bosco.

Werner Waldboth (a sinistra) direttore vendite di Abbazia di Novacella e Francesco Mariani, gestore di “Checchino dal 1887”

Il ristorante/trattoria romana “Checchino dal 1887” (dove si racconta che  il tipico piatto della cucina romana della coda alla vaccinara sia stato creato), si trova nello storico quartiere di Testaccio, di fronte al vecchio Mattatoio di Roma (oggi trasformato in sede di incontri e mostre di vario genere) da dove proveniva la materia prima per la propria cucina. Qui, con l’organizzazione della agenzia di comunicazione Fruitecom, è andato in onda un confronto insolito tra i vini nordici dell’Abbazia di Novacella e i piatti tipici della cucina romana, derivati dal cosiddetto “quinto quarto”, cioè da quelle parti della bestia (testa, coda, interiora, zampe) che i nobili non mangiavano e destinate quindi a nutrire la plèbe.

Guidati nell’assaggio da Werner Waldboth, direttore vendite di Abbazia di Novacella e Francesco Mariani, gestore con la sorella Marina di “Checchino dal 1887”, andiamo a descrivervi i vini ed i cibi degustati.

 

Perlae36 Spumante Pas Dosé 2019

Uve Sylvaner 100%, 36 mesi sui lieviti, vinificazione 90% in acciaio e 10% in barrique usate. Il Perlae36 fa parte della linea Insolitus: vini “sperimentali” e innovativi che, se la sperimentazione va a buon fine, entreranno poi a far parte della gamma aziendale. Questo spumante, fatto con l’uva più tradizionale della Valle Isarco, dovrebbe andare in produzione stabile dal 2025. Profumi di fiori bianchi, frutta gialla, crosta di pane e lievito, con sfumature minerali e un perlage abbastanza fine. Fresco, con buona acidità e media persistenza.

 

Alto Adige Valle Isarco DOC Sylvaner Stiftsgarten 2019

Uve Sylvaner 100%, matura 24 mesi in barrique in parte usate e 18 mesi in bottiglia. È uno dei due vini – alla prima uscita sul mercato – con la menzione vigna in etichetta (vigna Stiftsgarten, età 50 anni). Sentori di fiori bianchi, susina, pera e zucchero a velo, con sfumature gessose. Sorso energico, fine, fresco e salino, con note minerali, persistente ed equilibrato.

Alto Adige Valle Isarco DOC Sylvaner Stiftsgarten 2018

Stessa vigna e lavorazione del 2019 ma con l’uso di barrique nuove, il che ha richiesto un maggiore periodo di affinamento ed uscirà in commercio probabilmente nel corso del 2024. Bouquet complesso di mela matura, pera, brioche e leggero agrume. Beva corposa, con aromi dolci di vaniglia e albicocca bilanciati da sensazioni sapide e minerali.

Abbinamento con: Crostino al Guanciale di Monte San Biagio. Lo Stiftsgarten 2018, più corposo e glicerico, regge meglio del 2019 il confronto con il guanciale pepato del crostino.

 

Alto Adige Valle Isarco DOC Sylvaner Praepositus 2011

Da particelle di vigne selezionate derivano i vini della linea Praepositus, caratterizzati da estrema longevità e con l’obiettivo di massima rappresentazione del territorio. Da uve Sylvaner 100%, matura 10 mesi parte in acciaio e parte in legno. Corredo aromatico molto fruttato, ricco ed ampio: sambuco, albicocca, banana matura e spezie dolci. Pieno, intenso e caldo, con ricordi di banana e altra frutta gialla.

 Alto Adige Valle Isarco DOC Sylvaner Praepositus 2015

Stessa provenienza e lavorazione dell’annata 2011. Ha profumi freschi, balsamici, di erbe di campo, fiori di sambuco e frutta bianca. La beva sapida e minerale induce freschezza, emergono ricordi di pesca bianca e mela, molto fine ed elegante.

Abbinamento con: Pasta e Ceci. La struttura ed il frutto maturo del Praepositus 2011 prevalgono sul piatto, mentre la sapidità e la freschezza del 2015 si abbinano meglio alla dolcezza del cibo.

 

Alto Adige DOC Pinot Nero X 6234 Riserva 2018

Come nel caso dello spumante Perlae36 questo Pinot nero fa parte della linea dei vini sperimentali Insolitus e questa annata sarà l’unica prodotta. Proveniente da un unico vigneto della tenuta Marklhof a Cornaiano, matura 36 mesi in barrique (2/3 della massa) e in anfora (1/3). Sentori di sottobosco, bacche e spezie scure con note erbacee. Sorso elegante e sottile, con note amaricanti di ribes nero, amarena e spezie; tannini discreti e spiccata acidità.

Alto Adige DOC Pinot Nero Vigna Oberhof Riserva 2019

È l’altro dei due vini (insieme allo Stiftsgarten) con la menzione vigna in etichetta (vigneto della tenuta Marklhof). Matura in barrique e tonneaux francesi (di cui 1/3 nuovi) per 24 mesi. Ampi sentori di amarena e frutti di bosco, seguiti da spezie scure e nuance di cioccolato amaro. Bella spinta gustativa, elegante, tannini fini e levigati, denota freschezza e sapidità, con ricordi di ribes e more che conducono ad un finale equilibrato e persistente.

Abbinamento con: Spaghetti integrali a sezione quadrata al sugo di coda alla vaccinara. La speziatura e l’acidità elevata del X 6234 si sposano meglio del Vigna Oberhof con la consistenza dolciastra degli spaghetti al sugo alla vaccinara.

 

Alto Adige DOC Pinot Nero Praepositus Riserva 2010

 Da uve selezionate della tenuta Marklhof, matura in legno per 24 mesi. Profumi di sottobosco, bacche nere, ginepro, chiodi di garofano ed erbe selvatiche. Buona struttura, ha un’acidità vivace, sapido ed elegante, dal gusto amaricante, con note decise di spezie scure e tannini levigati. Perfettamente integro e di ottima bevibilità.

 Alto Adige DOC Pinot Nero Praepositus Riserva 2015

Stessa provenienza e lavorazione dell’annata 2010, ha toni più fruttati dovuti all’annata più calda. Profumi di amarena, more, mirtilli, sentori boschivi, di pepe nero e chiodi di garofano. Sorso con spiccata acidità, struttura agile, tannini discreti e ricordi di frutta scura e agrume.

Abbinamento con: Petto di vitella alla Fornara con patate al rosmarino. La struttura e soprattutto la speziatura del 2010 emergono con decisione sul cibo, mentre l’agilità di beva del 2015 sembra meglio adattarsi alla consistenza ed aromaticità del piatto.

 

Alto Adige DOC Kerner Passito Praepositus 2021

Da uve 100% Kerner dei vigneti adiacenti l’Abbazia, dopo una fermentazione in acciaio per 2-3 mesi matura per 10 mesi in acciaio e 2 mesi in bottiglia. Sentori di frutta secca (dattero, fico, uva passa), arancia e albicocca candite, con note mielose. Scorre agile, con buon equilibrio tra le note dolci e una freschezza di fondo che ne stimola la beva.

Abbinamento con: Semifreddo alle Arance. Il semifreddo ha un consistente contenuto di scorzette di arancia che inducono una accentuata nota amarognola, la quale prevale sulla delicata aromaticità e dolcezza del passito.

 

 

Abbazia di Novacella

Via Abbazia 1, 39040 Varna – Italia

Tel: +39 0472 836 189

marketing@kloster-neustift.it, www.kloster-neustift.it

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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