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Marco De Bartoli gareggia da sempre nell’Olimpo del Marsala

Amante delle auto da corsa, corridore egli stesso e vincitore di ben due edizioni della Targa Florio, la leggendaria competizione che attraversa i sentieri tortuosi delle Madonie. Marco De Bartoli ha sempre avuto il vento come vero amico, sia mentre sfrecciava da abile pilota, sia da spinta propulsiva nella visione pionieristica dell’enologia di Marsala prima e Pantelleria poi.

Marco De Bartoli – © fotografia: Giuseppe Gerbasi

Vini iconici da un territorio iconico, rappresentato da una storia illustre esistente già prima dell’arrivo del sensale John Woodhouse e dei commerci con il mercato inglese. L’idea stessa di Marsala recuperata dalle antiche tradizioni popolari, ben diverse dalle tendenze ossidative amate dagli anglosassoni e ancor più diverse da alcuni discutibili esercizi stilistici succedutisi negli anni.

Il suo Vecchio Samperi 1980, la prima etichetta, è il classico “pre-British” concepito non utilizzando le mistelle, bensì un sistema di travasi di piccole percentuali di vino di fresca produzione in botti contenenti vini già invecchiati, con un’armoniosa mescolanza di annate diverse dal gusto unico e inimitabile. L’antico metodo di affinamento del vino in botti di rovere, conosciuto come perpetuo (o Soleras).

Nel 1985 viene imbottigliato il Vigna La Miccia – Marsala Superiore di tipologia Oro, più gentile perché vinificato a freddo, dagli intensi profumi primari e prodotto a partire da sole uve Grillo. Sulla scia del Vecchio Samperi, nel 1986 nasce il Marsala Superiore Riserva 10 anni, vino invecchiato in botti di rovere e reso amabile dalla mistella, una base alcolica d’antica ricetta ottenuta dalla miscela di mosto fresco e acquavite. Nel 1990 è la volta del Grappoli del Grillo, primo bianco a base di uve Grillo in purezza, in grado di conferire grande struttura, corpo, complessità e longevità.

Proprio dal Grillo vogliamo partire, dalla varietà autoctona tanto esplorata nelle sue diverse espressioni dal De Bartoli ed ora divenuta la vera protagonista dall’intero areale, dopo essersi conquistata il palcoscenico sugli altri attori della denominazione. Una serata unica e piena di commozione, grazie alla presenza di Renato De Bartoli, uno degli eredi dell’azienda assieme ai fratelli Sebastiano e Josephine. Un ringraziamento va all’organizzazione perfetta di Luigi Salvatore Scala e Francesca Pisacane di Blend 75 e del Gold Tower Lifestyle Hotel di Napoli, nonché dell’Associazione Italiana Sommelier sempre presente nei momenti che contano. Abbiamo potuto degustare alcuni tra i prodotti più rappresentativi della cantina, spaziando in quest’angolo estremo di Sicilia posto sulla punta Occidentale, ove la sabbia del mare ed il vento impetuoso dominano incontrastati in un panorama quasi incontaminato.

Apriamo le danze con la leggerezza del Terzavia Metodo Classico 2019, al quale Renato è legato affettivamente per essere di fatto la sua prima “creatura liquida”. Fermentazione in vasche d’acciaio e solo parzialmente in fusti di rovere. Almeno 18 mesi di sosta sui lieviti prima della sboccatura… ed il gioco è fatto! Esalta al meglio le sue doti di grande bevibilità, con espressioni floreali ed idrocarburiche intriganti e tali da renderlo adatto a svariati abbinamenti gastronomici.

Il secondo esempio di virtù è lo straordinario Grappoli del Grillo 2021 dove la vena acida del varietale si fa sentire in tutto il suo splendore. Un carattere floreale con inserti di macchia mediterranea ed agrumi succosi. Non toglie nulla al quadro perfetto il leggero residuo di 3 grammi litro circa, che anzi agevola la rotondità finale altrimenti dal sorso molto tagliente.

Vecchio Samperi è l’emblema senza tempo di De Bartoli. Inutile cercare troppo nella memoria dei descrittori, vince su tutti il ricordo delle dune selvatiche, tra essenze di pino, rosmarino e bacche di mirto, con un tripudio di elicriso in chiusura. Caldo, vispo e dalle nuance saporite di cedro artigianale candito e mallo di noce. Un’esperienza dalla memoria a lungo termine.

Che splendida forma per il Marsala Oro Vigna La Miccia 2017: disincantata verve giovanile di un ragazzo in piena pubertà che dimostra spessore e freschezza disarmante. Il concetto dei Marsala moderni viene spezzettato e ricomposto secondo lo stile di famiglia. Territorio, sole e mare accompagnano il degustatore facendosi trovare nel calice in ogni fragranza.

Vecchio stile per il Marsala Oro Superiore Riserva 1988, ove i canoni del vino ossidativo sono rispettati in pieno. Per la prima volta, oltre le immancabili sensazioni officinali, giungono note di frutta secca, bergamotto e datteri. Rasenta il consumo da meditazione, pur non disdegnando le preparazioni al cioccolato tipiche dell’isola.

Una splendida corsa nel presente, avventurosa lungo le discese ardite e le risalite dei meravigliosi ricordi passati, guardando il luminoso traguardo posto al futuro nell’importante lascito di Marco De Bartoli.

 

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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