Non poteva esser scelta una location più appropriata di Palazzo Altieri nel cuore di Roma in Piazza del Gesù, per iniziare il tour promozionale delle Famiglie dell’ Amarone d’Arte. Un luogo ricco di storia con quadri, arazzi e affreschi che sembrano riprendere ed esaltare il termine “arte” di che si unisce al marchio delle famiglie dell’Amarone. L’Arte si collega ai valori di storicità e artigianalità volti a far conoscere e preservare non solo i vini, ma anche il territorio in cui essi hanno origine: la Valpolicella. Il tour avrà inizio a Roma e proseguirà in Piemonte, presso l’accademia del Barolo, per poi giungere a Venezia, Montreal e New York.
L’associazione è stata fondata nel giugno del 2009 da 10 storiche aziende della Valpolicella ed oggi, dopo 8 anni, ne conta 13.
Le Aziende aderenti a questa associazione : Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato, hanno inviato un membro della famiglia a questo evento, al fine di realizzare un incontro che risultasse conviviale e comunicativo allo stesso tempo. Obiettivo raggiunto visto che gli ospiti i hanno potuto informarsi in modo diretto delle ultime novità in un clima rilassato e amichevole.
Dalle parole di Giampaolo Speri abbiamo appreso che in un annata cosi difficile sotto l’aspetto climatico, il territorio della Valpolicella ne è uscito indenne o con danni lievi per via dell’influenza del lago di Garda e dei monti Lessini che sembrano aver protetto le vigne dalle avversità del tempo, che hanno interessato diverse parti d’Italia .
Saremo quindi curiosi di assaggiare i vini dell’annata 2017 per verificare quanto questo sano ottimismo sia fondato.
Nel frattempo vi diamo conto invece delle annate già disponibili dei vini, che abbiamo assaggiato in questo accogliente contesto:
Amarone della Valpolicella 2014 – Torre d’Orti
Si percepiscono subito note fumé poi frutti rossi, spezie dolci , caffè, vaniglia e cioccolato, che anticipano una buona acidità che non riesce a bilanciare perfettamente la nota alcolica. La chiusura su ricordi di pepe è molto interessante.
Amarone della Valpolicella Classico 2013 – Allegrini
Ancora di difficile lettura in questa fase, mette in evidenza note verdi e vegetali, lasciando in secondo piano sentori di frutti rossi, spezie dolci e note minerali. Il tannino è ancora vibrante in attesa del necessario affinamento.
Amarone della Valpolicella Classico Monte Ca’ Bianca 2012 – Begali
Gli effetti di un’annata calda un pochino si percepiscono. Ed infatti le note di frutta matura e confettura prevalgono sui ricordi speziati, così come l’alcool non riesce ad essere pienamente compensato da sapidità e freschezza.
Amarone della Valpolicella 2012 – Musella
È una bellissima sorpresa ed il nostro preferito nella serata (insieme a quello di Speri) questo Amarone, che a dispetto dell’annata, mette in evidenza sapidità, freschezza ed un sorso dinamico e progressivo. Le note fumè si alternano a toni di frutti rossi e spezie (pepe nero), seguite da ricordi floreali con la viola in evidenza.
Amarone della Valpolicella Classico 2012 – Zenato
Una visione dell’Amarone che strizza l’occhio ai mercati internazionali, ponendo in primo piano note di confettura di frutti di bosco, insieme a sentori di caffè, spezie e cioccolato. Avvolgenza e struttura sono al centro dell’assaggio.
Amarone della Valpolicella Classico 2011 – Masi
Sentori di viola accompagnano note verdi e spezie, ed anticipano sapidità e freschezza, ed un lungo finale di macchia mediterranea.
Amarone della Valpolicella Classico 2011 – Guerrieri Rizzardi
Un Amarone dal profilo internazionale, con toni di torrefazione in primo piano, ed a seguire sentori speziati e di frutti rossi. La chiusura è su ricordi di cioccolato e chiodi di garofano.
Amarone della Valpolicella Classico 2009 – Brigaldara
Sensazioni floreali si intrecciano con toni fumé e sottobosco. Il tannino è finissimo e la tensione gustativa si accompagna ad avvolgenza e struttura.
Amarone della Valpolicella Classico 2009 – Tommasi
Note balsamiche si alternano a profumi di spezie dolci e sottobosco. Un tannino ancora vibrante ci parla della gioventù di questo vino che mette in risalto freschezza, sapidità, ed un buon finale speziato.
Amarone della Valpolicella Selezione Antonio Castagnedi 2007 – Tenuta Sant’Antonio
Al centro dell’assaggio troviamo eleganza e succosità. Le note di sottobosco e spezie fanno da contorno ad una beva avvolgente e dinamica, che chiude con un lungo finale di macchia mediterranea.
Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2005 – Venturini
Non brilla per struttura e lunghezza questo Amarone, anche se eleganza e freschezza non mancano, come neppure le classiche note speziate e fruttate.
Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi 2005 – Tedeschi
Le note verdi si uniscono a sentori speziati e di piccoli frutti rossi. Sapidità e freschezza mostrano la vitalità di un Amarone di quasi 12 anni di età.
Amarone della Valpolicella Classico Vigneto Monte Sant’Urbano 2004 – Speri
Certo non ci accorgiamo solo oggi della longevità dei vini di Speri. L’ennesima conferma viene da questo Amarone con tredici anni sulle spalle, che evolve anche nel bicchiere in maniera straordinaria. Sapidità, eleganza, struttura e complessità sono le parole chiave dell’assaggio. La tensione gustativa e la profondità di beva rendono questo vino straordinariamente interessante e adatto ad invecchiare ancora molto ed in splendida forma. Un vero tuffo in quella visione tradizionale dell’Amarone che più ci convince.
Daniele Moroni e Maurizio Valeriani
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