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Il VINITALY 2014. – VINODABERE – Esperienze nel mondo del vino, della gastronomia e della ristorazione
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Il VINITALY 2014.

Mi alzò molto presto per andare a prendere il treno che in sole 3 ore mi porterà a Verona dove , da sempre si svolge il Vinitaly,
È’  la manifestazione fieristica dove la stragrande maggioranza di produttori di vino italiani  vanno per incontrare clienti e amici il tutto organizzato come un grande raduno dove gli appassionati possono incontrare i loro ” idoli”.
Sul treno incontro tante persone che conosco che come me non possono perdere questo appuntamento e decidono di partire e tornare nello stesso giorno.
Arrivati alla stazione di Verona si prende la navetta per andare in fiera e ci si prepara a questa avventura.
L’ingresso principale, come ogni anno , e’ preso d’assalto da un numero impressionante di persone , pronte ad iniziare il loro ” tour de force ” all’interno dei padiglioni non appena possibile e si avvicinano ai tornelli dell’ entrata tutti con molta pazienza , solo allora , non appena passato il fatidico varco ogni persona corre in ogni dove alla ricerca non si sa di cosa.
Io inizio passando per il padiglione dedicato al Lazio , il primo che si incontra appena entrati, e come ogni anno lo trovo scarno senza vita, come se i produttori fossero già stanchi di iniziare.
Ma quando si faranno iniziative che attirino persone nel padiglione di questa bella regione?
L’ attraverso e dopo aver salutato diversi amici , mi avvio verso lo stand del Alto Adige , tra le tante aziende presenti, tutte meritevoli per i loro grandi vini, una menzione speciale la devo a Tiefenbrunner  dove assaggio il Feldmarschall , un Müller turghau veramente notevole, e il Goldmuskateller 2012 , un vino fatto con uve moscato che non conoscevo e che mi ha stupito per i suoi profumi e il suo equilibrio. Anche il pinot nero riserva 2011 Linticlarus mi ha colpito un vino molto elegante ed equilibrato per essere così giovane.

Tiefenbrunner

Lascio l’Alto Adige facendo i largo tra un infinita’ di persone che ormai avevano riempito i padiglioni della fiera per entrare nello stand dedicato al Friuli Venezia Giulia dove vengo colpito da due produttori , uno ormai affermato da anni , Eugenio Collavini  che mi accoglie nel suo elegante spazio fieristico e mi fa assaggiare la Ribolla spumantizzata , molto ben riuscita , e sopratutto il suo Broy 2012 un vino fatto con 50% tokay friulano, 30% chardonnay, 20% sauvignon.
Mi ritrovo dopo poco a parlare con il Sig Collavini con il quale discuto se il Broy 2012  debba o meno tenuto qualche mese in bottiglia prima di berlo perché ancora troppo giovane ,  non siamo della stessa idea riguardo a ciò , a me la nota di mentuccia che lo rende così fresco al naso e in bocca piace tanto, so che in pochi mesi scomparirà e questo vino diverra quello che tutti noi conosciamo da tanti anni. Lo lascio a riflettere su questa mia considerazione ringraziandolo della sua grande disponibilità.
L’altro produttore e’ un giovane emergente , Dario Rossetto, Dell’ azienda Canus Cof , manda avanti l’azienda insieme alla sorella , i suoi vini sono veramente  buoni dalla Ribolla al Friulano , al l’unico vino che fa barrique lo “Jasmine” un blend di ribolla e sauvignon, ma quello che più degli altri mi ha colpito e’ il Merlot 1/2 secolo un vino avvolgente dove la frutta rossa e la speziatura ben si fondono tra loro , e sul palato la nota dolce ben ai integra con quel pepe nero che trova spazio non appena il vino finisce lungo la gola e ben si fonde fino a lasciare una bellissima sensazione molto persistente.
Vado poi in Toscana dove tra i vari mostri sacri , Biondi Santi, Antinori, tenuta dell’Ornellaia  , solo per citarne alcuni vado al consorzio del brunello a trovare Tiezzi  e il Marroneto di Alessandro Mori entrambi produttori di un ottimo vino ed entrambi cari amici che mi hanno sempre accolto con tanto calore facendo assaggiare il brunello Tiezzi 2009 e il Madonna delle Grazie 2009 il secondo vino per tanti versi opposti ma che esprimono la realtà di questo paese : Montalcino.
Mi accorgo che il tempo scorre velocemente e me ne rimane veramente poco , in quanto tra poche ore devo prendere il treno che mi riporterà a casa, decido allora di affrettarmi verso il padiglione del Piemonte per assaggiare due produttori che da tanto non provo.
Il primo e’ Coppo  e la sua Barbera d’.Asti  mi colpisce immediatamente sin dal primo assaggio
Inizio con il Pomorosso 2011 , un vino che se pur giovane ha un tannino gradevole ed equilibrato veramente un bel barbera d’Asti, finisco con il barbera Riserva della famiglia 2005,  un vino di cui vengono fatte 2000 bottiglie l’anno al naso si percepisce subito una nota austera , che fa da apripista a note di frutta rossa e  confettura di amarena , il tannino è gradevole e la nota dolce si percepisce sino in fondo.
L’assaggio è un continuo crescendo e penso alle parole del sig. Coppo che non appena sono arrivato da lui mi avverte che” sto entrando in Piemonte  l’università del vino”.

Coppo – riserva della famiglia 2005

Vado poi a trovare la Spinetta e mi accorgo che la sua fama di vini di eccellenza è ben riposta , tra i vini assaggiati barbera, barbaresco e barolo , mi colpisce il loro barolo Campe’ 2004 in magnum, al naso appare ancora austero , con note di frutta rossa e spezie, è all’assaggio che rimango stupito, il tannino anche se non ancora pronto scalpita come un ” mustang della prateria ” pieno di forza ma ancora non domato, questo mi fa capire piacevolmente quanti anni di vita ha questo vino davanti a se .

La Spinetta – barolo Campe’ 2004

Guardo l’orologio e mi accorgo che si è fatto tardi, incomincio velocemente ad muovermi  verso l’uscita, ma trovandomi sulla strada l’ azienda Quintodecimo e il suo  taurasi 2009 , che fa un leggero appassimento, non posso non fermarmi.
Mi ricarico di energia e mi avvio velocemente verso la stazione dei treni, gli autobus navetta sono stracolmi di persone stanche ma felici , che colgono ogni spunto per scambiare tra loro le loro esperienze.
Arrivo al treno e soddisfatto di questa intensa giornata mi accingo a tornare a casa e a immergermi nella mia quotidianità.

Daniele Moroni

Interno del vinitaly

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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