La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.
È con questo brevissimo stralcio di un’intervista fatta al Principe Antonio De Curtis, in arte Totò, che vado a descrivere un dolce che, con il suo solo profumo, può rappresentare un felicissimo attimo- o forse più- di dimenticanza.
Il babà nasce in Polonia, grazie ad un maggiordomo che lavorava alla Corte del Re Stanislao Leszozinski. Ogni giorno il maggiordomo portava al re lo stesso dolce, una pasta lievitata, ma poco gustosa. Stufo di mangiare sempre lo stesso impasto, il re un giorno lo scagliò verso il maggiordomo. Il dolce cadde però su una bottiglia di un liquore importato dalle Antille: il Rum. Il Rum inzuppò completamente la pasta lievitata, che iniziò ad emanare un profumo inebriante e piacque talmente al re , che egli stesso volle darle il nome di babà, in onore di Ali Babà protagonista del racconto “Le mille e una notte” che il re amava leggere.
Il babà successivamente arrivò prima a Parigi e poi a Napoli attraverso i “monsù“, chef francesi che lavoravano presso le nobili famiglie napoletane. Da allora il babà prese piede a Napoli e fu utilizzato a fine pasto come dolce conciliante , per dirimere controversie e dissapori. E per ricordarsi per un attimo, o forse più,della felicità…
Il Babà:
Né troppo bagnato, né troppo asciutto, né troppo dolce né troppo poco dolce. Insomma va scoperto poco a poco e non si sa mai , fino all’ultimo morso, quale sia la vera natura. Si resta sempre con il desiderio di prenderne un’altra fetta per capire realmente che sapore abbia.
Veniamo agli ingredienti:
Pasta lievitata
350 g di farina 00
5 uova
1 cucchiaio di zucchero
1 panetto di lievito di birra
pochissimo latte
Procedimento:
mescolare tutti gli ingredienti, avendo cura di aggiungere un uovo per volta e di sciogliere il panetto di lievito di birra in pochissimo latte tiepido. La pasta dovrà risultare elastica. Una volta ottenuto l’impasto, questo andrà versato nella classica teglia da Babà- imburrata ed infarinata. Questa è la fase più delicata. Il dolce andrà coperto con un canovaccio, posizionato in un luogo caldo/tiepido e dovrà lievitare per circa due ore (deve raddoppiare il volume iniziale). Una volta lievitato , andrà in forno ventilato a 200 gradi per circa 30 minuti.
A questo punto il babà andrà bagnato con il rum .
Preparazione della bagna del babà:
1 litro di acqua
1 bicchiere e 1/2 di rum
300 g di zucchero
1 buccia di limone
Far bollire l’acqua con lo zucchero e la buccia di limone per circa 10 minuti. Una volta tolta l’acqua dal fuoco, si aggiunge il rum e si comincia a bagnare il babà che nel frattempo è stato posizionato su un piatto con bordi alti. Si dovrà far assorbire il liquido lentamente aiutandosi con un cucchiaio. Il liquido che rimarrà sul fondo del piatto, verrà nuovamente usato per bagnare il babà fino a completo assorbimento. Si conserverà un bicchiere di bagna per irrorare eventualmente le fette quando verranno servite.
Se vogliamo, possiamo aggiungere una crema. Di solito si aggiunge la crema pasticcera, ma anche la crema allo zabaione offre un gusto particolare.
Crema allo zabaione:
4 tuorli d’uovo
70 g zucchero
mezzo bicchiere di marsala
Montare i tuorli con lo zucchero con una frusta elettrica. Versare questo composto in una ciotola e aggiungere il marsala. Montare lo zabaione posizionando la ciotola su una pentola sul fuoco fino ad ottenere la consistenza desiderata.
A questo punto il babà si può servire, accompagnandolo con la crema allo zabaione.
Per concludere, per dare l’idea di come sia voluttuoso questo dolce, a Napoli, per dire di una persona che è un tesoro si usa l’espressione “si nu babà‘”.
Ecco, se qualcuno usa quest’espressione guardandovi e vi dice “si nu babà”…. Per un attimo avrete assaggiato la felicità.
Buon babà a tutti.
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