La piazza del “duomo”, in ogni città italiana, conserva sempre un certo fascino e riesce ad essere una sorta di biglietto da visita, mostrando storia, abitudini, usanze locali ed altro ancora.A Catania in Piazza del duomo, di fronte la cattedrale, da oltre tre anni ha aperto il ristorante Gulien, che è di proprietà dello chef Giuseppe Guglielmino. Giuseppe vanta tradizioni in famiglia che lo conducono alla cucina, poiché il padre è pasticcere e negli anni passati ha gestito delle attività che riguardavano la ristorazione. Quella di Giuseppe più che un’idea, è la ferma determinazione a voler cimentarsi con il mondo della cucina e preparare dei piatti che sono un vero e proprio studio sui sapori e sul gusto. C’è da aggiungere che come dice Giuseppe, a lui non piace vincere facile ed è pronto a prendere i dovuti rischi e ad ascoltare (consigli e critiche). Ascoltare quello che chiede un palato in cerca di innovazioni, per la creazione di piatti che allo stesso tempo abbiano una partenza su ingredienti e materie prime dei luoghi. Sa perfettamente che un ristorante che offre una scelta stile nouvelle cuisine, è un’attività che deve cimentarsi o con potenziali clienti che possano essere prevenuti, oppure con palati che hanno già assaporato un tipo di cucina similare e che pertanto potranno giudicare la cucina del Gulien e di Giuseppe con termini di riferimento e di paragone. Il Gulien è un piccolo ristorante (in termini di dimensioni) che ha 14 coperti all’interno, per poi poter arrivare nella bella stagione ad un numero complessivo (fra interno ed esterno) di 30 coperti. Entrando, l’aspetto del locale è accogliente e ben disposto (la cucina si trova entrando sulla destra ed è a vista). Frontalmente vi è una parete che mette in bella mostra alcune bottiglie di vino, whisky e grappa di diverse nazionalità e regioni italiane. Il menu è concepito con un numero di portate non eccessivo, e sono disponibili dei piatti del giorno.
Veniamo ai nostri assaggi.
Abbiamo iniziato con chips di riso nero. Grande croccantezza ed una frittura delicata che fornisce un gusto non stancante, ma che allo stesso tempo regala una buona progressione al palato, grazie alle spezie utilizzate per arricchire il piatto. L’antipasto scelto è stato L’orto di Gulien. Si tratta di fiori di zucchina in tempura farciti ai sapori di Sicilia su ciuffi di ricotta, coulis di lampone & mango, polvere & confit di spinaci, emulsione al basilico. Il ripieno fa sposare sapori di terra (fiori di zucchine, spinaci) ed il mare (nel ripieno ci sono alici), dando una sensazione in bocca a 360°. Un matrimonio ben riuscito con accoppiamenti agli estremi.La scelta del primo è su Il risotto dell’Etna, piatto composto da carnaroli al ragù bianco di maialino dei Nebrodi, coulis frutti di bosco & verdure in tempura. Una cottura al dente, con sentori di frutti di bosco. Le carote ed il sedano in tempura si abbinano bene con il riso e con i sapori dei lamponi, donando un gusto armonico. Il pranzo non può essere completato senza il dolce. Sacher 24K, parfait al cioccolato & mandorla, pralinè al cioccolato, gelée all’albicocca, bisquit alla mandorla, salsa al cioccolato fondente calda, foglia oro 24k. La mano del pasticcere (il padre di Giuseppe) si sente, con un dolce di grande piacevolezza e per nulla stancante e/o stucchevole. Una consistenza equilibratissima, che regala una bella pienezza in bocca con tutti i sapori che si fondono a dare una grande piacevolezza all’assaggio. La passione di Giuseppe deriva da lontano, anche se il ristorante è stato avviato nel 2018, ma la buona volontà ed il voler portare avanti un pensiero ed un progetto sono per Giuseppe Guglielmino le credenziali per poter fare strada.
Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.
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