Dire Frascati da sempre vuol dire vino dalle antiche tradizioni. Un vino di terroir lo si definirebbe oggi, figlio di un territorio vulcanico di grande vocazione enologica che, come tutti i più espressivi territori vinicoli, può mostrare sfumature diverse. Versanti, altitudini, esposizioni, composizione del terreno e le caratteristiche delle diverse annate possono connotare i vini in maniera davvero peculiare.
E così una full immersion tra le due denominazioni (Doc e Docg) delle annate 2017 e 2016 riserva, organizzata da Rosanna Ferraro (che si occupa dell’ufficio stampa del Consorzio del Frascati) per il team di Vinodabere, rappresentato da Daniele Moroni, Gianmarco Nulli Gennari, Salvatore Del Vasto e Sabrina Signoretti, con l’apporto del Consorzio di Tutela, presente il Presidente dott. Paolo Stramacci, ci ha consentito di apprezzare le diverse espressioni di questo vino, confermando una buona qualità media produttiva dei campioni assaggiati e qualche piacevole sorpresa per la tipologia “Superiore” e per i tre Frascati Superiore Riserva 2016 in degustazione.
Notizie positive arrivano anche sul fronte delle uve utlizzate: molte aziende stanno sempre più valorizzando l’utilizzo della Malvasia Puntinata nel blend finale, un vitigno dalla media vigoria che, garantendo una produzione contenuta, contribuisce ad elevare il livello finale del prodotto.
Trentadue i vini assaggiati rigorosamente alla cieca. Per la D.O.C. dieci Frascati 2017. Per la D.O.C.G. quattordici Frascati Superiore 2017, tre Frascati Superiore Riserva 2016 e sei Cannellino, di cui tre 2017 e tre 2016.
“La produzione dell’annata 2017 si è ridotta quasi del 30% rispetto alla 2016 e a quella degli anni precedenti” racconta il Presidente del Consorzio Paolo Stramacci, precisando, tuttavia, che “l’estate siccitosa, per le vigne che hanno trovato l’alimentazione nel terreno, ha consentito di ottenere uve molto buone, per cui la 2017 è sicuramente una buona annata, così come lo sarà la Riserva 2017 immessa sul mercato non prima del primo novembre prossimo”.
I nostri assaggi hanno evidenziato per la 2017 D.O.C. e D.O.C.G. un Frascati giovane, fresco e con sicuramente ancora ragguardevoli margini di miglioramento, con qualche già interessante espressione per la tipologia superiore. Pienamente convincenti, invece, i Frascati Superiore Riserva 2016, anche se l’analisi si limita ai soli tre campioni presenti in degustazione.
Questo ci potrebbe spingere ad affermare che un anno in più fa sicuramente bene a questo vino le cui potenzialità espressive sono ormai acclarate e i cui margini evolutivi sono ancora tutti da scoprire.
Ma veniamo ai nostri migliori assaggi, ovvero ai vini che hanno ottenuto nella degustazione coperta una media di punteggi più elevata.
Frascati 2017 – Villa Simone
Naso tenero, mela renetta, con lievi note floreali e vegetali, frutto un po’ dolce ma ben contrastato da una coda leggermente salina. Tre mesi sui lieviti.
Frascati 2017 – Castel de Paolis
Profumi floreali si accompagnano a note di pesca e miele, dinamico, sapido con un finale di agrume e di mandorla amara.
Frascati Superiore 19 60 2017 – Almavini Casata Mergé
Fiori e frutta a note di pesca bianca, ricco, sapido, sorretto da una bella spalla acida. Chiusura di agrume lunga e intrigante.
Frascati Superiore 2017 – Conte Zandotti
Froreale, fruttato, con una beva dinamica e sapida. Bello il lungo finale di agrume.
Frascati Superiore Poggio Verde 2017 – Principe Pallavicini
Fiori bianchi, pesca e cenni di macchia anticipano un vino di buon equilibrio con una chiusura di agrume lunghissima.
Frascati Superiore Villa Dei Preti 2017 – Villa Simone
Note di pera, macchia mediterranea, cenni minerali e di erbe aromatiche; sorso di buona struttura, lungo e sapido con ricordi di pompelmo in persistenza. Quattro mesi sui lieviti.
Frascati Superiore Riserva – Vigneto Filonardi 2016 – Villa Simone
Profumi di frutta tropicale, erbe aromatiche (salvia), spezie, pietra focaia. Anche al palato sembra attraversare una fase leggermente introversa, ma mantiene slancio e dinamica. La chiusura balsamica, salina e quasi “metallica” ci lascia aspettative molto promettenti.
Frascati Superiore riserva – Sesto 21 – Almavini Casata Mergé
Note di pesca gialla si accompagnano a profumi floreali. Ricco, dinamico con una sapidità che sa farsi ben apprezzare,finale persistente di albicocca, un vino che ci ha convinto completamente.
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