MONTEFALCO E LA VENERANDA

Una cantina con oltre quattro secoli di storia e una donna alla sua guida ad inizio Ottocento che si meritò l’appellativo di Veneranda. Storie antiche e tradizioni, per una piccola gemma nascosta tra i tanti gioielli di Montefalco. Vini estremamente piacevoli e leggibili ed un Sagrantino assolutamente identitario.

Scendendo verso nord da Montefalco, in direzione Bevagna, non si può fare a meno di notare la grande insegna a fondo nero: La Veneranda 1568. Risale a quell’anno la prima testimonianza scritta della presenza della famiglia Moncelli, secondo i documenti presenti nell’Archivio Storico del Comune, mentre un punto di origine ancor più antico si perde nella memoria.

Ma chi è la “Veneranda” ? Al secolo Maria Aloisa Moncelli, fu erede della proprietà nel 1827 e si meritò l’appellativo per la sua cultura e saggezza e per aver dato impulso alla cantina, infondendo la passione che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione.

Oggi sono Eleonora Alessandrelli e Anna Rita Scarca titolari dell’azienda che perseverano la produzione, come un gesto d’amore ineludibile, da perpetuare nei secoli.

Il Sagrantino

Le vigne di Sagrantino de La Veneranda si trovano a circa 300 metri di altezza, su terreni di origine sedimentaria, debolmente argillosi con presenza di ghiaie e di calcare. Vinificazione tradizionale per un risultato di grande pregio e soprattutto decisamente identitario.

Sagrantino di Montefalco Docg 2018. Prugna, marasca, fragola anche in confettura, tabacco, alloro, spezie scure, caffè. Sorso stentoreo con una acidità che instrada una lunga progressione. Sul finale, ritorno speziato e notevole persistenza.

Gli altri vini della cantina

Umbria Rosso Riccardo I Igt 2021. Sangiovese 60%, Merlot 35%, Sagrantino 5%. Rubino concentrato. Prugna anche in confettura, viola, grafite, sottobosco, terra bagnata, erbe aromatiche, rosmarino. Sorso carnoso, ricco di polpa e fresco. Tannini ben rifiniti per una beva appagante.

 Montefalco Rosso 2020. Sangiovese 65%, Sagrantino 25%, Merlot 10%. 18 mesi in botte grande. Registro olfattivo che tocca più corde: frutti rossi, ciliegia, pepe, cardamomo, after eight. Sorso dinamico e sviluppato con tannini ben definiti e presenti. Rispetto al Riccardo I riporta meno volume e maggiore agilità.

 Umbria Rosato Igt 2021. Sagrantino in versione rosata, un azzardo che ormai trova diversi riscontri, nonché interessanti interpretazioni. I profumi si concedono con misura: geranio, ribes, mela rossa, note vegetali. Il sorso è ricco di acidità con un lieve velo tannico. Buona persistenza con ritorni ancora di mela rossa.

 Umbria Bianco Aureo Igt 2022. Grechetto con una quota di Viogner, vinificato in acciaio. Vino di grande piacevolezza e nitore. Regala sensazioni di frutta esotica, lime, poi gardenia ed erba falciata. Coerente al sorso, con intrigante nerbo sapido a segnare la chiusura. Rapporto qualità/prezzo d’eccezione, ne fanno un vino imperdibile per tutti i giorni.