Quando un party viene organizzato all’interno della cantina di un azienda così famosa per i suoi vini, le aspettative sono alte, pur se consapevoli che il numero di persone presenti sarà molto elevato (alla fine sono state 400). In questi casi l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, con problematiche che spaziano dal servizio, alla qualità della cucina, ma questa volta tutte queste ipotesi negative non trovano fondamento. Eppure la lunga fila di persone all’entrata della Cantina Terlano faceva presagire una serata che avrebbe potuto risultare di difficile riuscita. Pensavo di non trovare posto a sedere, che la fila per recuperare le pietanze sarebbe stata infinita, e tanto altro, invece…….
Scendo le scale, non so bene quante rampe ho fatto, gli scalini sembrano non finire mai, non sono mai stato in questa cantina ed è tutto così nuovo, così misterioso, Finalmente giungo al livello dove si svolgerà la festa, penso di essere sceso almeno 30 metri, le enormi sale dove le botti e le barrique riposano in silenzio durante l’anno, hanno deciso di indossare un nuovo vestito, quello mondano e festaiolo. Come se per una volta abbiano voglia di abbandonare la tediosa quiete che le circonda per lanciarsi in un vortice di luci e musica.
La gente che mi circonda si sente a proprio agio in quel mix di luci, suoni e odori, si odori perché i profumi del legno e del vino, la vendemmia è finita da poco, si avvertono nettamente e avvolgono le sale.
Ci si siede su sedie poste intorno ai tavoli realizzati utilizzando come basi barrique vuote, almeno credo, su cui poggiano lastre di vetro. I camerieri si affrettano a portare i vari piatti che compongono il menù e subito l’ansia di accalcarsi davanti al buffet per prendere il cibo svanisce, ma immediatamente un’altra ne prende il posto: siamo tantissimi come faranno a servirci tutti e senza fare errori!
Vengo nuovamente smentito, tutto avviene come se ci trovassimo nel ristorante più organizzato che vi sia. Il servizio è perfetto, veniamo trattati in modo impeccabile e il cibo, stupore nello stupore, è buonissimo, come talvolta non trovo in ristoranti di ben altra fama.
Mi chiedo cosa deve andare storto, sicuramente non la qualità del vino, conosco la loro produzione vinicola e devo riconoscere essere sempre ottima con il Pinot Bianco Riserva Vorberg, espressione di eleganza e aromaticità che si accompagna ad una bellissima mineralità, uno dei punti di forza della cantina. Allora? Dovrò forse fare la fila per avere il mio calice di vino? Niente di tutto ciò, anche in questo caso tutto funziona alla perfezione, con i sommelier che si muovono tra i tavoli per proporre i vini dell’azienda. Mi guardo intorno e vedo che la gente si diverte, in un’atmosfera che sa di fantastico, con le botti che sembrano osservarci e sorridere, in questa serata di festa, che sembra aver invaso tutta la cantina.
Poi quasi dal nulla, con il tipico passaparola che non manca mai quando si appresta a verificarsi qualcosa di importante, inizia a circolare la parola “dolce“.
Allora pian piano le persone si alzano dalle sedie, guardandosi intorno con circospezione, quasi senza volersi far notare, perché si vuole essere i primi a scegliere, ma ci si accorge che questa idea è venuta anche a tanti altri e si finisce per fare l’unica fila della serata. Ma alla fine questo piccolo inconveniente è ben riconpensat0 dall’immensità e dalla varietà di scelta, che lo chef pluristellato Giancarlo Perbellini ha voluto creare per questo evento.
Sono tutti ben posizionati su di un tavolo centrale e il loro effetto è cosi sontuoso che ci si fa lo scrupolo di distruggere una così bella creazione. Ma poi il piacere di assaggiare prende il sopravvento e il piatto si riempie di ogni ben di Dio, con i nostri sensi che si sentono appagati fino in fondo.
Intanto nella sala più grande, dove botti e bottiglie hanno lasciato spazio ad una band del posto, la musica ha iniziato ad invadere ogni angolo e la festa si avvia a continuare fino a tarda notte. In un vortice di danze e di brindisi, in un’atmosfera che darà tanta energia, il vino si appresta ad essere il padrone di casa e da questa la notte ne assorbirà tutta questa energia positiva che ogni singolo ospite sarà in grado di fornirgli.
Nel frattempo mi accorgo che non vi sono soltanto i vini della cantina di Terlano in degustazione, alcuni “amici di vigna” provenienti da diverse regioni italiane hanno portato un vino della loro produzione per onorare una così bella festa e tra questi scorgo Caprai e i Marchesi di Gresy.
E’ tardi, è ora di ritirarmi in camera, ma questo bellissimo ricordo rimarrà con me per tutto l’anno e l’averlo vissuto in modo così entusiasmante mi spinge a ringraziare la Cantina Terlano per un evento così coinvolgente.
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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