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Il Consorzio Tutela del Roero presenta a Roma il territorio, i vini e l’evento Roero Days

Fondato nel 2013, il Consorzio di Tutela Roero ha presentato, a Roma presso il ristorante Idylio by Apreda, il territorio, i vini e l’evento Roero Days che si svolgerà a Roma.

Parliamo di un consorzio nato per  proteggere e promuovere il Roero Docg Bianco e Rosso, attraverso la sinergia dei suoi  347 soci, che rappresentano i 160 produttori e 187 viticoltori del territorio.

da sinistra Massimo Damonte, Francesco Monchiero e Angelo Negro

Rappresentato dal Presidente Francesco Monchiero, giunto al terzo mandato, e coadiuvato dai 2 vicepresidenti   Massimo DamonteAngelo Negro, il Consorzio ha deciso di valorizzare il territorio del Roero e dei suoi vini, attraverso un tour itinerante, giunto alla VI edizione, che vede i vini e i produttori  protagonisti. Ogni anno si sceglie una città italiana, questa volta è toccato alla città di Roma, nella suggestiva cornice di Villa Miani, magnifica dimora del 19° secolo,  che sarà aperta al pubblico e agli operatori del settore nella giornata di lunedì 22 maggio dalle 11:30 alle 19:30.

Si tratta di degustazioni  con seminari di approfondimento, banchi d’assaggio, mostre fotografiche e conferenze dedicate.

Saranno 50 i produttori che faranno scoprire le mille sfaccettature di questa denominazione attraverso le varie tipologie di vino presenti.

Il territorio del Roero è un’area ubicata sulla riva sinistra del fiume Tanaro, tra la pianura di Carmagnola e le basse colline dell’Astigiano, in provincia di Cuneo, con i confini della Docg che non corrispondono ai confini della regione del Roero, ma risultano essere ben più ampi.

I comuni che costituiscono la zona di origine del Roero Docg sono 19: Canale, Corneliano d’Alba, Piobesi d’Alba, Vezza d’Alba per intero e Baldissero d’Alba, Castagnito, Castellinaldo, Govone, Guarene, Magliano Alfieri, Montà, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello d’Alba, Pocapaglia, Priocca, S. Vittoria d’Alba, S. Stefano Roero, Sommariva Perno in parte. A differenza del territorio alla destra del fiume, caratterizzato da prevalenza di vigneti, qui le viti si alternano a frutteti, boschi e orti.

 

Oggi la denominazione Roero Docg, nata nel 2004, si estende su una superficie totale di 1.199 ettari, di cui 909 vitati ad Arneis e 290 vitati a Nebbiolo, con una produzione annua di circa 7.5 milioni di bottiglie, dove  il 60% è destinato all’esportazione.

Un territorio dove i suoli si sono formati per sedimentazione di detriti di varia origine litologica, trasportati dalle correnti marine che erodevano le montagne circostanti e che risulta oggi di tipo marnoso-arenario con una presenza preponderante di arenarie, rocce sedimentarie di origine marina, e un buon tenore in calcare, argilla e sabbia, che rende il terreno sciolto e conferisce sofficità e grande permeabilità.

Il Roero è considerato una zona semi-arida, le sue colline sono infatti quasi totalmente sprovviste d’acqua con  sottili strati marnosi che si alternano a quelli sabbiosi, offrendo riserve idriche solo temporanee.

Di contro la presenza delle Alpi Marittime porta a escursioni termiche molto importanti, ma con il rischio di fenomeni temporaleschi e grandinate molto frequenti.

I vini previsti nella docg Roero sono: Roero Bianco da uve ArneisRoero Rosso da uve Nebbiolo. È prevista la tipologia Riserva, che per il Bianco consta di 16 mesi di affinamento mentre per il Rosso sono necessari 32 mesi. La tipologia Spumante è prevista esclusivamente per il Roero Docg Bianco.

La denominazione “Roero Rosso”  è riservata ai vini rossi ottenuti da uve Nebbiolo per un minimo del 95%. Possono inoltre concorrere alla sua composizione, congiuntamente o disgiuntamente, le uve provenienti da altri vitigni a bacca rossa fino a un massimo del 5%.

La DOCG  “Roero Bianco” è riservata al vino bianco ottenuto da uve Arneis per un minimo del 95%; a cui possono concorrere altre uve provenienti da vitigni a bacca bianca  fino a un massimo del 5%. Il Roero Arneis Docg è solitamente un Arneis in purezza.

Noi abbiamo avuto modo di provare il Roero Bianco Arneis docg sia nella versione più giovane che in quella Riserva, e il Roero Rosso docg sia giovane che Riserva, e di questi vini vogliamo proporvi le nostre impressioni.

Roero Bianco Arneis Docg “San Michele” 2020 docgDeltetto

Un vino dove le note floreali la fanno da padrone, accompagnate da una freschezza che lo rende piacevole alla beva, per terminare con una nota di mandorla accattivante.

Roero Docg Bianco riserva “Renesio Incisa” 2018  – Monchiero Carbone

Anche il Roero Arneis sa invecchiare con grazia, note di idrocarburo si accompagnano a profumi di frutta matura e miele, tanta ricchezza e sapidità sono le basi di un vino elegante ma che ha come unico neo una freschezza poco evidente. Bello il finale su note minerali.

Roero Docg Rosso “Bric Valdiana” 2020 – Giovanni Almondo

Un vino ancora giovane, incentrato su note di frutta (la ciliegia è in evidenza), accompagnato da profumi floreali tra cui spicca la violetta. Elegante, pieno, fresco mostra un tannino levigato e termina con una leggera nota alcolica.

Roero Docg Rosso Superiore “Trinità” 2004 – Malvirà

Ecco un esempio delle potenzialità di invecchiamento del Roero Rosso. Si presenta con note di frutti rossi a cui si accompagnano spezie dolci. Un tannino sempre presente incornicia eleganza e freschezza a cui si aggiunge un lungo finale agrumato e speziato.

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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