Si è svolta il 7 Dicembre 2017, nel Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago in Umbria, la prima edizione di Grenache Italia, la manifestazione fortemente voluta dai viticoltori del Lago Trasimeno che hanno così fissato un punto di partenza per la valorizzazione del vitigno più rappresentativo di queste terre: il Gamay del Trasimeno.
Un vitigno la cui origine è ancora incerta, non essendo ancora rinvenuti documenti che ne testimoniano la sua provenienza, così le ipotesi che vedono il Cannonau sardo o la Grenace spagnola come suo antenato, debbono essere oggi ancora ben verificate.
Il dibattito che ha introdotto l’evento e anticipato l’assaggio dei vini ha sottolineato come questa zona presenti un terroir influenzato dalla presenza di un microclima lacustre che lo rende particolarmente adatto alla coltivazione di questo vitigno.
Il Consorzio Tutela Vini Trasimeno si è prefisso nei prossimi anni di sfruttare al meglio il potenziale enologico dell’area e di incentivare la coltivazione del Gamay del Trasimeno, per aumentare gli attuali 35 ettari vitati, oggi pochissimi se confrontati alle altre aree viticole europee che vedono la Grenache protagonista.
Proprio a sostegno della volontà di sviluppo di questo vitigno legato al consolidamento delle produzioni più identitarie della DOC Trasimeno. il Consorzio ha deciso di presentare la propria candidatura ad ospitare nel 2021, la nona edizione di Grenaches du Monde, nelle mani del direttore del Concorso Yves Zier del Conseil Interprofessionnel des Vins du Roussillon.
Tutto questo è stato possibile anche grazie alla revisione del disciplinare, che porterà, dal prossimo anno, ad una maggiore attenzione verso la produzione di vini a base Gamay del Trasimeno nella variante rossa e rosata.
Per dare una visione più ampia delle caratteristiche del Gamay del Trasimeno, che ha visto in Lorenzo Landi enologo e consulente il suo “padrino”, si è deciso di organizzare una Masterclass dedicata ai Grenache d’Italia che ha visto questo vitigno esser messo a confronto con altre 3 denominazioni italiane che vedono la Grenache come protagonista; il Tai Rosso dei Colli Berici presentato da Giovanni Ponchia (Direttore del Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza), il Cannonau di Sardegna presentato da Mariano Murru (enologo delle Cantine Argiolas) e la Granaccia della Liguria presentata da Enzo Giorgi (Coordinatore Regione Liguria Associazione Nazionale Città del Vino). Un vero peccato, che non siano stati invitati all’evento i produttori piceni (capitanati ma Marco Casolanetti di Oasi Degli Angeli) di un’altra varietà della famiglia della Grenache, denominata Bordò.
Yves Zier, direttore di Grenaches du Monde , Concorso mondiale itinerante sulla Grenache nel Mondo (l’edizione 2018 si svolgerà dal 12 al 14 aprile nella regione viticola di Terra Alta in Catalogna) ha colto l’occasione per presentare il nuovo responsabile per l’Italia del Concorso: il giornalista enogastronomico Maurizio Valeriani, e per comunicare l’apertura delle iscrizioni al Concorso già dall’ 11 dicembre. (Per iscrivere i campioni al concorso: link per l’iscrizione)
Ecco i vini assaggiati:
Trasimeno Gamay Divina Villa Etichetta Bianca 2016 – Duca della Corgna : Buona espressione di potenza e lunghezza gustativa, con chiusura su toni di melograno e frutti rossi leggermente maturi.
Trasimeno Gamay C’osa 2016 – Madrevite: eleganza e freschezza sono al centro dell’assaggio, insieme a sentori di prugna e fiori rossi. La bevibilità è perfettamente in sintonia con complessità e struttura.
Trasimeno Gamay Divina Villa Etichetta Nera 2014 – Duca della Corgna: Ottima interpretazione di un Gamay del Trasimeno, che nonostante l’annata, mostra muscoli e materia. Il lungo finale è caratterizzato da sentori balsamici e di macchia mediterranea.
Cannonau di Sardegna Classico D53 2013 – Cantina Dorgali: passiamo in Sardegna, in una delle zone più vocate per la produzione del Cannonau. Qui ovviamente cresciamo in potenza ma sempre sostenuta da freschezza e allungo gustativo, con finale succoso e speziato.
Cannonau di Sardegna Riserva Senes 2012 – Argiolas: vino frutto di un nuovo progetto dell’azienda Argiolas, legato, in termini di comunicazione, alla presenza di persone ultracentenarie sull’Isola. Di incredibile eleganza e freschezza, lascia ricordi di frutti di bosco e macchia mediterranea, insieme e toni speziati ed agrumati.
Colli Berici Tai Rosso Montemitorio 2016 – Dal Maso: sentori agrumati e floreali raccontano un vino di grande fascino, che pone al centro finezza e bevibilità, eleganza e intensità aromatica.
Colli Berici Tai Rosso 2015 – Giannitessari: ancora molto giovane, con tannino vibrante, ed un’acidità volatile un filo sopra le righe, ma che sostiene struttura e favorisce piacevolezza della beva.
Riviera Ligure di Ponente Granaccia 2016 – Durin: sapido, succoso, e di grande impatto gustativo. Sentori floreali incontrano note minerali anticipando avvolgenza ed eleganza. Un piccolo capolavoro.
Colline Savonesi IGT Granaccia Trexenda 2015 – Viarzo: toni di latte di mandorla si uniscono a note agrumate. L’equilibrio non è ancora pienamente raggiunto, con note dure in evidenza.
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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