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Casisano, la Montalcino vista dalla famiglia Tommasi

Una ricerca in terra di Toscana durata quasi 18 anni quella della famiglia Tommasi. Era il 1997 quando la quarta generazione appena ventenne della famiglia protagonista indiscussa da oltre un secolo della Valpolicella enoica iniziò il viaggio alla ricerca di un territorio e di un’azienda che potesse rispecchiarsi nel loro modo di lavorare, nelle loro idee e nella stilistica dei loro vini. L’obiettivo principale era Montalcino, ma a pelle non trovarono nulla che facesse al caso loro, così finirono a Pitigliano in Maremma e Poggio al Tufo diventò il primo passo fuori dalle storiche vigne di famiglia della Valpolicella Classica.

La quarta generazione della famiglia Tommasi. Da Sx: Giancarlo, Erica, Barbara, Paola, Pierangelo, Michela, Piergiorgio, Francesca, Stefano

Finalmente nel 2015 individuano in Casisano a Montalcino la tenuta che potesse rispondere alla volontà di costruire un progetto importante di eccellenza, senza stravolgere la filosofia di un territorio, preservandone identità e prestigio. Il sogno di essere tra i migliori vigneti di Montalcino e produrre vini toscani di altissimo livello si stava realizzando.

La fortuna di Casisano è soprattutto nella sua posizione: situato su una delle colline più alte della zone, una terrazza a circa 500 metri di altitudine che domina la zona sud-est del territorio di Montalcino, dove è possibile produrre vini che hanno finezza e eleganza come denominatore comune ma che su queste colline possono fregiarsi di una struttura più potente, beneficiando sia della componente vulcanica del terreno sia delle brezze marine per una maggiore sapidità e freschezza. Il podere ricopre ben 53 ettari di cui 22 vitati tutti a Sangiovese Grosso, inclusi i 9 iscritti all’albo del Brunello di Montalcino. Gli ettari dedicati al Rosso di Montalcino sono 7 mentre i restanti 6 si riferiscono alla denominazione Sant’Antimo. Infine la proprietà comprende anche 12 ettari di uliveti.

Vigneto Colombaiolo

Emiliano Falsini, grande conoscitore del territorio e del Brunello, è il winemaker che ha accettato la sfida della famiglia Tommasi. Da subito ha avviato l’attività di micro-zonazione, individuando le dieci migliori parcelle e per ognuna di essa sono stati scelti gli impianti e i tipi di allevamento più idonei. Al fine di esaltare ed enfatizzare tutte le differenze di questi piccoli fazzoletti di terra di Casisano, veri e propri cru all’interno della denominazione, vi è una gestione tailor-made in funzione delle caratteristiche del suolo, dell’esposizione e dell’obiettivo enologico ma seguendo sempre il filo rosso della freschezza, della bevibilità e delle alte acidità naturali.

Raccolta delle uve a perfetta maturazione, lunghe macerazioni, anche a cappello sommerso, pochi rimontaggi, fermentazioni a temperatura controllata con lieviti indigeni, affinamenti in botti grandi di rovere di Slavonia (eccetto la Riserva che trascorre anche un anno in tonneau nuovi), questo è il mantra enologico in cantina di Emiliano.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

I risultati del lavoro di questi primi anni di Emiliano Falsini a Casisano si possono scoprire nel calice degustando diverse annate delle tre referenze dell’azienda di Montalcino, tutte prodotte con solo Sangiovese Grosso in purezza.

Casisano Rosso di Montalcino DOC 2020

È Il Rosso di Montalcino fresco e di facile beva che proviene dalle vigne più giovani piantate durante il recupero e sistemazione dei vigneti abbandonati nel 2015. Rosso rubino intenso di bella trasparenza il suo colore. Bouquet complesso che ricorda la violetta, la prugna e dei gustosi piccoli frutti rossi di more e lamponi, un tocco vanigliato da affinamento in botti di rovere (8 mesi), il finale è leggermente agrumato. Al palato è agile, scorrevole, la freschezza interessante seppur la trama tannica non è ancora così rotonda.

Casisano Brunello di Montalcino DOCG 2017

Annata 4 stelle per il Brunello, anche se a Casisano forse è tra le migliori nonostante sia stata un po’ siccitosa. Un Sangiovese allevato su un terreno misto ricco di scheletro e galestro, matura 3 anni in botti da 60 ettolitri e affina in bottiglia almeno 6 mesi. Al naso è intenso, complesso, le note speziate si fondono con una frutta rossa succosa. Molto verticale, per nulla opulento, acidità bella spinta ma ancora spigolosa. Il sorso è elegante, il tannino è levigato e leggermente asciugante, una scia balsamica si allunga su un finale sapido che dona bevibilità.

Casisano Brunello di Montalcino DOCG 2016

Tra le annate migliori degli ultimi anni a Montalcino (5 stelle), con un andamento climatico che ha permesso di vendemmiare ben oltre la metà di ottobre, permettendo alle uve di sviluppare una notevole complessità in aromi, dei tannini eleganti ed ottima acidità naturale. Rispetto alla 2017 è dotato di grazia superiore, maggiore evoluzione con quelle note di sottobosco un po’ terrose, pepe nero e tabacco da pipa. Gusto ricco, rotondo, avvolgente, Un tannino a tratti masticabile che ben accompagna un fin di bocca molto pulito, lungo non lunghissimo.

Casisano Colombaiolo Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2016

Da uve selezionate dalla migliore parcella del Colombaiolo, vigneto di due ettari dove si utilizza solo il cuore e si escludono le parti laterali. Fermenta in tini di legno troncoconici da 70 ettolitri, il primo anno di affinamento lo trascorre in tonneau nuovi mentre i successivi 36 mesi in botti gradi di rovere di Slavonia da 18 e 25 ettolitri, oltre a 6 mesi n bottiglia.

Il rubino si fa intenso, profondo. Al naso ricorda una mora in confettura sostenuta da una vena di spezie dolci e noci tostate, sul finale protagonista è il chicco di caffè. Palato austero, andamento elegante , preciso, con un tannino fine e maturo. Un vivida freschezza ne preannuncia un cammino ancora lungo.

Casisano Colombaiolo Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2015

Altra annata 5 stelle per il Brunello. Alla vista questo millesimo si presenta di un rubino più luminoso nelle sue screziature granate, quasi mattonate. Al naso note di frutta secca quasi caramellata che virano su ricordi fumé. Un trittico speziato di vaniglia, cannella e noce moscata si impadronisce dell’olfazione, per poi evolvere in un cioccolatino fondente con ripieno alla menta. Sorso di sostanza. Una struttura e personalità più scalpitante, un tannino prestigioso accompagna la bevuta lunga e persistente, che in chiusura ritorna balsamica.

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Milanese d’adozione con radici napoletane, autore di articoli enogastronomici per magazine di settore, giudice nelle commissioni d’assaggio di concorsi enologici, collabora anche con riviste di cultura e spettacolo. Attestato di sommelier in tasca, nella vita si occupa di altro, riservando passione e vocazione a ciò che esalta di più le sue papille gustative. Quello che lo entusiasma è entrare in contatto con la gente, conoscere le loro storie, i loro percorsi, le loro scelte, ossia tutto ciò che rende speciale un vino, un piatto, un viaggio.

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