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I Migliori Formaggi Italiani

Caciotta vaccina e birra: una bellissima esperienza alle porte di Viterbo

Caciotta Saturnina, formaggio semi-stagionato da latte vaccino crudo, caglio naturale di vitello e sale marino integrale. Pezzatura di circa 1 Kg, di forma cilindrica con facce piane e scalzo convesso. La crosta è abbastanza soda e mediamente resistente al taglio, asciutta, di colore biondo bruno.

La pasta è compatta di colore paglierino con occhiatura fine e regolarmente distribuita. Al naso netto sentore di latte appena munto, burroso, sensazioni fresche che rievocano alla memoria le essenze presenti nelle erbe dei pascoli e dei foraggi.

Dolce al palato, tipicamente delicato, lievemente acidulo, di gusto prevalentemente di latte appena scottato accompagnato da una sensazione sapida di media entità, gusto aromatico.

Consistenza elastica e tenera, fondente. Il sapore e l’aroma si danno manforte rinforzando l’intensità percepita nell’immediatezza dell’assaggio e portando il tutto ad una lunga piacevole persistenza che lascia la bocca, dopo la deglutizione, vogliosa di un secondo boccone.

Formaggio ottimo per ogni occasione, straordinario nella sua semplicità, duttilità e genuinità, caratteristiche che si riscontrano in ogni prodotto della Fattoria Faraoni.

Parliamo di una vera e propria fattoria, che come tale, comprende diverse strutture adibite alla produzione di generi alimentari sotto forma di coltivazioni e allevamenti, e dove, a fare la differenza, è l’attenzione al benessere del bestiame, ogni prodotto è riconducibile all’animale di provenienza come se se ne possedesse la carta di identità!
Rientra nel gruppo de “La Brigata Agricola”, progetto che lega un insieme di lavoratori della terra, allevatori, panettieri, macellai, bottegai, chef e ristoratori con in comune lo stesso punto di vista: l’etica nel lavoro agricolo e nell’allevamento, la genuinità del prodotto e la sostenibilità della produzione, dove si interagisce, scambiandosi consigli, idee, conoscenze ed informazioni, collaborando e promuovendosi a vicenda.
In fattoria vengono prodotti latticini e formaggi delle tre categorie: freschi, semi-stagionati e stagionati.

La lavorazione è artigianale, si utilizza sia caglio vegetale che animale a seconda del tipo di formaggio.

Il latte non subisce alcun trattamento oltre alla filtrazione e il raffreddamento dopo la mungitura, mantenendo inalterate le caratteristiche naturali cosicché la sua espressione organolettica ne esce in tutto il suo splendore, mantenendo gli aromi particolari, propri e caratteristici.


Si trova a località la Bagnara, Sutri (VT), qui Silvia ed Andrea, hanno potuto unire, e mettere nuovamente in pratica, le loro esperienze lavorative del passato condividendone di nuove per portare avanti il progetto aziendale, prefiggendosi un nobile scopo: tenere in assoluto alla cura e alla felicità degli animali che ci vivono.

Si allevano bovini, ovini e suini. Le mucche presenti sono sia da latte che da carne (da razza Pezzata Rossa, Maremmana e Chianina), mentre le pecore sono di razza Massese e Appenninica, quest’ultima selezionata principalmente per la qualità della sua carne. La fattoria comprende prati adibiti al pascolo e terreni coltivati a foraggi destinati all’alimentazione degli animali, la particolarità della semina è l’utilizzo di un unico concime naturale prodotto in azienda stessa: il letame. Proprio per la minuziosa attenzione che è rivolta al benessere degli animali, al modo in cui vivono, allo stato di salute sia fisico che psichico, i bovini vengono lasciati liberi di pascolare, e vengono quasi esclusivamente nutriti con fieno, orzo e mais prodotti in loco, questo per garantire carne e latte di estrema qualità. In aggiunta alla produzione propria si aggiunge l’acquisto delle trebbie di birra organiche, che sono frutto di ciò che resta della lavorazione dell’orzo germinato che, contenendo una quantità importante di amido e rimanendo inalterata la quantità delle proteine del cereale originario impiegato, sono considerate un ottimo alimento per il bestiame.

Valide anche perché si è riscontrato un buon effetto galattogeno, che stimola cioè la secrezione lattea, e probiotico sulle vacche da latte.
A fornire le trebbie è una piccola realtà artigianale che sta riscuotendo sempre più riconoscimenti per l’impegno e la riuscita delle sue birre.

Parliamo di Hilltop Brewery fondata a Bassano Romano da una famiglia irlandese/inglese stabilita in Italia da oltre 30 anni.
È con Conor che ho parlato della filosofia e della storia dell’azienda, di come, conoscitore curioso e affascinato della visione e storia del bere birra in Inghilterra, gli sarebbe piaciuto essere, oltre un fautore di tale cultura, anche un protagonista nel proporla in Italia, producendo, con competenza, consapevolezza e passione, dei prodotti artigianali proprio per trasmettere il valore e il ruolo che questa bevanda può ricoprire.

Dopo vari tentativi ed esperimenti in ambito casalingo, rivolti ad una piccola cerchia di amici e parenti, prima ancora di realizzare il marchio, ha finalmente raggiunto quello che è la giusta espressione di bevuta da lui immaginata.

Di supporto e a completezza dell’esperienza domestica ha frequentato l’Institute of Brewing & Distilling, conseguendo una borsa di studio ed ha lavorato come apprendista birraio presso Birra del Borgo per 3 anni, finendo l’apprendistato nel 2014, anno che vede nascere il birrificio.

Curioso particolare è il logo, che raffigura la vista del lago di Bracciano dalla casa di Conor e della sua famiglia, riportando, stilizzati, l’acqua, il grano, il luppolo, il lievito a formare una sfera, un cerchio, che racchiude il tutto come un abbraccio protettivo ad unire e tenere stretti tutti gli elementi principali che servono alla nascita della birra.
L’impianto utilizzato per la produzione è di origine anglosassone, ad infusione e ad una sola temperatura.
Una notevole attenzione viene rivolta alla scelta e alla selezione dei luppoli e dei malti utilizzati, nonché alla ricerca di differenti materie prime, che vengono aggiunte, con maestria, alle ricette originali dando vita a bevute sempre accattivanti.

Tra le classiche troviamo la Barry’s bitter, la birra di Barry, nata nella fase hobbistica in onore al padre di Conor, che ho assaggiato per far compagnia alla Caciotta Saturnina.

È una English bitter ale, una birra tradizionale britannica da tutti i giorni e per ogni momento, con malti e luppoli inglesi. Ambrata. Al naso netto il sentore di malto. Al gusto si avvertono i luppoli, nel profilo aromatico si ritrovano note di un dolce croccante, di biscotto secco, e in un secondo momento arrivano sentori tostati e speziati. Finale secco, luppolato e persistente. Piacevole e beverina, da gustare senza fretta.
Per chi fosse interessato a conoscerne ed assaggiarne, da poco, è attivo lo Shop on line.

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Mi chiamo Emanuela, mi interesso del Mondo del cibo e del vino da sempre occupandomene a tutto tondo, dal punto di vista: - medico/scientifico: ho conseguito l’attestato all’abilitazione alla professione di dietista; - organolettico: sono sommelier classe 1993, maestra assaggiatrice onaf ed ho ottenuto l’attestato onav, umao, onas, aibes e iiac; - storico/goliardico: frequentando e visitando i luoghi del cibo, parlando con i protagonisti con chi produce, chi elabora, chi propone; - di divulgazione di “esperienze”: sono coautrice del libro “Le parole del formaggio - glossario enciclopedico per appassionati e curiosi”, collaborando con varie testate e blog: Vinodabere, Il talento di Roma (nel presente), scatti di gusto, aromarte, newsletter di avis e del circolo del tennis (nel passato), partecipando alle degustazioni per diverse guide con protagonista il vino, l’olio evo e il formaggio e facendo parte del panel di assaggio dell’ex “INRAN”; - lavorativo: ho lavorato, e lavoro, nel dinamico ambiente della ristorazione romana. Ho avuto modo di ricoprire diversi ruoli, incarichi e mansioni, esperienze che mi hanno permesso di conoscere l’andamento e lo svolgimento dello stesso direttamente sul campo.

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