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Biodinamica ed enologia possono coesistere? L’esempio dei vini naturali di Sequerciani nella Maremma Toscana

In Italia non è così semplice trovare delle aziende che realizzino vini naturali e/o biodinamici e che si avvalgano di una consulenza enologica.

Sembra infatti realmente un tabù da sfatare. L’esempio ci viene dai vini dell’azienda Sequerciani, di proprietà del regista e produttore cinematografico svizzero Ruedi Gerber, che sono realizzati con la consulenza enologica di Laura Zuddas (allieva di Attilio Pagli) del Gruppo Matura. I vini sono certificati Demeter.

L’azienda aderisce al manifesto di Vinnatur, una associazione che  “riunisce vignaioli da tutto il mondo che intendono difendere l’integrità del proprio territorio, rispettandone la storia, la cultura e l’arte che sono state loro tramandate nel tempo, traendo ispirazione da una profonda etica ambientale.”

Non solo viti, ma anche quindici ettari di terra agricola per la coltivazione (a rotazione pluriennale) di grano biodinamico, leguminose e oleaginose.

Ovviamente non mancano gli ulivi con produzione di olio extravergine da cultivar Frantoio, Leccino e Moraiolo.

Riportiamo dal sito aziendale: ” Il terroir di Sequerciani è un’area ideale per coltivare le viti da cui ricaviamo il nostro vino naturale. Dieci ettari di vitigni nuovi, su di un terreno argilloso, duecentocinquanta metri sopra il livello del mare. Giornate piene di sole si alternano a notti fresche. La brezza marina favorisce l’uva, arricchendola del giusto contenuto di zuccheri e acidi. Perfetta per una fermentazione vicina alla natura senza aggiunta di additivi.

Si sono riscoperti da poco vitigni autoctoni da tempo scomparsi, che noi  coltiviamo secondo i principi biodinamici. Il risultato? Un’esperienza particolarissima! Vini rari che, non filtrati, ben riflettono il terroir di Sequerciani.

Raccogliamo l’uva a mano scegliendo solo il meglio. La fermentazione avviene spontaneamente con lieviti derivanti dalle bucce. Non aggiungiamo né lieviti né altre sostanze. I nostri vini maturano in anfore di terracotta che apportano al vino l’ossigeno necessario a mantenere intatto il particolare sapore dell’uva. Per donare una sfumatura in più, una piccola parte matura in botti di legno. Prima di imbottigliare, uniamo il vino delle anfore a quello delle botti. Questo metodo conferisce al nostro vino un sapore complesso, senza pregiudicare il carattere del vitigno. ”

All’interno dell’azienda è presente un agriturismo che dispone di 30 camere per il pernottamento.

Ma veniamo ai vini assaggiati nella degustazione svoltasi presso il Ristorante Al Ceppo di Roma, in presenza del direttore commerciale Paolo Menichetti (in piedi nella foto di copertina):

Toscana IGT Bianco Vermentino 2018: un mese di macerazione. Sapidità, freschezza e sentori di frutta secca sono al centro dell’assaggio, seguiti da un bellissimo finale iodato. Di grande bevibilità. Prezzo a scaffale enoteca tra 15 e 18 euro.

Toscana IGT Bianco Verment’Oro 2018: macera fino ad Aprile in anfora per il 90% (il 10% in barrique). Una bellissima espressione di Vermentino che mette in risalto struttura, toni salmastri e iodati ed una grande  chiusura su ricordi di erbe officinali. Prezzo a scaffale enoteca tra 18 e 20 euro.

Toscana IGT Rosso Libello 2018 (Ciliegiolo e Sangiovese, il Sangiovese è realizzato con macerazione carbonica): da affinamento in cemento. Sentori speziati e note agrumate descrivono un vino di grande dinamicità con sorso agile e scorrevole e con un bel finale di frutti rossi. Da berne a secchi!! Prezzo a scaffale enoteca tra 15 e 17 euro.

Toscana IGT Rosso Foglia Tonda 2017:  questo raro vitigno autoctono (il Foglia Tonda) dà luogo in questo caso ad un vino speziato (sentori di pepe nero) e succoso. Il tannino non è perfetto ma è interessante la freschezza e la sapidità (affinamento 80%in anfora e 20% in barrique). Prezzo a scaffale enoteca circa 25 euro..

 

Toscana IGT Rosso Pugnitello 2016: ancora un vitigno meno conosciuto e poco diffuso (il Pugnitello) per il vino più alto in gamma per l’azienda. L’assaggio evidenzia la ricerca di una perfezione tecnica. Un vino senza sbavature dunque, con toni di frutti rossi e chiusura di chiodi di garofano (affinamento 20%in anfora e 80% in barrique). Prezzo a scaffale enoteca circa 30 euro.

Aleatico 2017:  vino che deriva da uva lasciata metà sui graticci e metà vinificata subito. Fresco, sapido con note di frutta secca e piacevole finale di pepe nero. Bello il gioco di contrasto sapidità vs dolcezza. Prezzo a scaffale enoteca circa 18 euro (bottiglia da 0,375 litri).

 

 

 

 

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Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice del Concorso Mondiale di Bruxelles e membro del Comitato Editoriale del Concorso Mondiale del Sauvignon, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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