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HATZIDAKIS WINERY: UNA STORIA DI FAMIGLIA A SANTORINI

L’isola di Santorini ha sempre avuto un particolare fascino per me: sin da bambina fantasticavo sul mistero di Atlantide, sull’eruzione del vulcano, sui miti legati a quel tragico avvenimento.

La prima volta che approdai in questa perla delle Cicladi fu nel 1994: il turismo non aveva ancora cambiato i connotati dei paesi, che si distinguevano in successione sulla strada che da Thira arrivava a Oia. Soggiornai a Imerovigli, in una “domatia” appena costruita con vista mozzafiato sulla caldera. Pur non essendo ancora una adepta di Dioniso, apprezzai durante le mie cene il Nikteri, un vino che mi emozionò non solo per la complessità dei profumi e del gusto, ma anche per la particolare modalità di produzione.

Grazie a Maria Gerari, che incontrai a Montalcino, ebbi la fortuna nel 2015 di partecipare a un evento a Firenze dedicato ai vini della Grecia dove conobbi Haris Papandreou e Konstantina Chryssou, fondatrice insieme al defunto marito Haridimos Hatzidakis, dell’omonima cantina a Santorini.

L’assaggio dei vini mi riaccese immediatamente il desiderio di tornare nell’isola e di visitarne le cantine. Da allora, tutte le volte che ho l’occasione di soggiornare a Santorini, mi ritaglio del tempo per andare a salutare la famiglia Hatzidakis e per degustare le nuove annate.

Nata nel 1997 a Pirgos Kallisti, Hatzidakis winery ha la cantina  o “kanavaki” scavata nella roccia vulcanica e all’interno vengono mantenute temperatura e umidità costanti; intorno sono i vigneti originariamente di proprietà della famiglia di Konstantina, che ospitano le uve autoctone dell’isola e cioè Assyrtiko, Aidani, Athiri per quanto concerne le varietà a bacca bianca e Mavrotragano e Mandilaria per le rosse.

La vite viene arrotolata su se stessa, rasente al suolo

Nel tempo, le vigne lavorate in regime biologico hanno raggiunto un totale di circa 100 acri e si producono 12 etichette. Il sistema di conduzione utilizzato è unico nel suo genere e ricorda la forma di un cesto: il termine greco per designarlo è Kouloura. La vite viene arrotolata su se stessa, rasente al suolo, in modo che i grappoli sporgano all’interno, con l’apparato fogliare a protezione dai raggi del sole. Questa soluzione è ottimale anche perché previene l’evaporazione del terreno, dove la pomice svolge una funzione di ritenzione idrica e soprattutto protegge dai forti venti che spirano, a volte anche a più di 100 km/ora.

Sono tornata in visita quest’anno a giugno, in una giornata piuttosto calda e afosa, ed è stata ancora una volta, una grande emozione varcare il cancello e le porte della cantina. Le botti di legno accompagnano le pareti e su di un lato ci sono lunghi tavoli utilizzati per le degustazioni: si percepisce un’atmosfera familiare, accogliente e genuina.

La degustazione inizia con PGI Cyclades Aidani 2022, la cui etichetta è stata disegnata da Stella Hatzidakis quando era piccola. Le uve vendemmiate a mano vengono diraspate e sottoposte a una crioestrazione di 12 ore. La fermentazione avviene in acciaio, grazie ai lieviti indigeni, a temperatura controllata. Affina sulle fecce nobili 6 mesi e viene imbottigliato senza essere filtrato. Un luminoso giallo con sfumature dorate, offre al naso sentori di fiori bianchi, pera e agrumi. In bocca è piacevole ed equilibrato, sapido nel finale.

PDO Santorini Familia 2022 è un Assyrtiko in purezza che esprime perfettamente le caratteristiche di questo straordinario vitigno. Le vigne sorgono nel comprensorio di Pirgos, intorno ai 300 metri di altezza; le uve dopo la fermentazione affinano 5 mesi in vasche di acciaio. Imbottigliato senza filtrazione. Profilo olfattivo che rimanda a sentori di buccia di limone, acacia, biancospino, pietra focaia. In bocca l’acidità anima il sorso, che chiude con eleganti note minerali.

PDO Santorini Nikteri 2022 si ottiene da viti centenarie di Assyrtiko. Le uve sono raccolte in surmaturazione, dopo la pressatura, il mosto rimane a contatto con le bucce per circa 12 ore. La fermentazione termina in botti di legno e matura per altri 12 mesi, sempre in legno. Colore giallo dorato luminoso, profumi di pesca, albicocca, ginestra, camomilla, miele, cedro. In bocca è avvolgente, pur mantenendo la dinamicità del sorso, grazie alla freschezza e sapidità. Il nome del vino Nikteri (notturno) si riferisce all’antico metodo di raccolta, perché le uve venivano vendemmiate al calar del sole e la vinificazione proseguiva di notte.

PGI Cyclades Rosette 2023, 100% Mandilaria che, dopo la pressatura, viene avviato immediatamente alla  fermentazione in acciaio, cui segue un affinamento di 6 mesi. Alla vista affascina per il color corallo brillante e avvolge con i suoi profumi di ribes, ibiscus, ciliegia. Fresco e sapido, grande bevibilità e piacevolezza.

PGI Cyclades Mavrotragano 2022 è un prezioso vino ottenuto da questa varietà che occupa solo il 4 % dei vigneti sull’isola. Crioestrazione per circa 7 giorni, fermentazione in acciaio e affinamento in botti di rovere francese per 18 mesi a cui seguono altri 12 in vasca. Amo particolarmente questo vino, per la sua espressività e piacevolezza: si apprezzano sentori di frutti rossi, una gentile speziatura, le note balsamiche e di cioccolato. In bocca il tannino è levigato e integrato, buona freschezza e chiusura salina.


PDO Vinsanto 2013 è un vino dolce da uve appassite di Assyrtiko 80% e Aidani 20%, senza aggiunta di zuccheri o alcol, invecchiato in botte per 6 anni. Il nome deriva dal fatto che questo vino dolce veniva commercializzato nel Medioevo come vino di Santo Eirini- Santorini, appellativo con il quale era identificata l’isola di Thira. Quindi Vinsanto stava a identificare semplicemente il vino dolce di Santo (Santorini): si tratta pertanto di una denominazione di origine storica, che mantiene ancora oggi il suo fascino. Un nettare che fa pensare alla tavola degli dei dell’Olimpo, per il suo colore ambrato e l’ampiezza del bouquet dove si distinguono i sentori di dattero, fico e albicocca secchi, tamarindo, miele di castagno, cera d’api, caramello, uva sultanina, nocciola tostata. In bocca è un velluto, la naturale acidità lo rende estremamente equilibrato e perfetto per un abbinamento non solo con i dolci ma anche con formaggi erborinati.

Salutare lo staff della cantina e lasciare Santorini è sempre difficile; una consolazione però, pensando che il primo Novembre presso l’hotel Albany a Firenze si terrà il terzo Greek Wine Day, un evento organizzato da Haris Papandreou in collaborazione con il Consolato Greco di Firenze e Fisar Firenze e lì potrò ritrovare la famiglia Hatzidakis, i loro stupendi vini, oltre ad altre aziende provenienti da tutta la Grecia.

 

 

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Medico Psichiatra, stregata da Dioniso, divento sommelier nel 2013, Degustatore Ufficiale nel 2014 e Miglior sommelier della Liguria 2019. Nel 2016 nasce il mio blog wineloversitaly e dal 2018 sono molto attiva sui Social con il profilo @wineloversitaly. Nel 2021 sono la vincitrice del sondaggio proposto da The Fork nella categoria Wine Influencer. Ideatrice e Curatrice della prima guida Social " I vini del cuore" che uscirà a fine 2021. Collaboro come Social media coach con aziende e partners del mondo del vino. Non smetto mai di studiare: ho superato il Wset level 3 con il massimo dei voti. Comunicare il vino con passione e rispetto è il mio desiderio e il mio impegno.

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