Pochi luoghi nel viaggio tra le eccellenze enogastronomiche italiane meritano una considerazione come il ristorante Acqua Pazza a Ponza (una stella Michelin). Anzitutto è innegabile che la vista giochi un ruolo di primaria importanza quando si opta per una serata diversa dal solito, magari in compagnia del “lui o lei” del cuore. Talvolta capita di trovarsi in location superbe dal punto di vista dell’offerta culinaria e della carta vini, ma troppo asettiche (perdonateci il termine) per quanto concerne l’emotività. Gino Pesce, la moglie Patrizia Ronca ed il loro staff possono invece vantare un posizionamento invidiabile, in una baia tra le isole più belle del Mediterraneo.
Partire da questo presupposto significa abbandonarsi totalmente all’assaggio delle pietanze, dimenticando per un attimo di essere dalla parte del critico ammesso che tale titolo esista realmente. Ciò non può annebbiare la nostra lucidità utile ad evidenziare piccole migliorie sempre necessarie per raggiungere il Nirvana qualitativo. E tale compito lo eseguiremo con chiunque e sempre con la massima schiettezza, come da consuetudine di Vinodabere. Prepariamoci al lungo percorso proposto dalla chef Patrizia Ronca, moglie di Gino, supportata in cucina dalla sorella Lucia Ronca.
La polpettina di riccio di mare con maionese allo zenzero è il capolavoro di inizio pasto, che supera di gran lunga il crostino di alici con formaggio fresco ed agrumi, la focaccia al sesamo e formaggio e l’arancina classica. Il giro ricorda molto il cuoppo fritto alla napoletana e dà un’idea accogliente di stare a casa in famiglia.
Carpaccio di dentice alle alghe marine
Fantasia al potere già dalla presentazione. Eleganza e raffinatezza, perfetta la marinatura del dentice che diventa l’attore principale su cui ruota il mondo intero. Questo vuol dire essere davvero una Stella Michelin.
Un mito degli anni ’80 e ’90. Volutamente è rimasto quasi identico all’originale, senza stravolgimenti di sorta. Il protagonista deve restare il pesce, cotto con le attenzioni di un pittore davanti ad un quadro pregiato. La materia prima è squisita e ben si accompagna al pinzimonio con verdurine croccanti caramellate.
Magia pura. Mi ha rimandato nella mente e nel tempo ai ricordi di infanzia, alla salsa alla pizzaiola che faceva mia nonna. Peraltro lo sgombro ha delle doti di consistenza e grassezza tali da non lasciare stupiti nei paragoni arditi. Un dressing composto da origano, capperi ed olive semplicemente succulento. Il piatto migliore tra quelli degustati. E poi dicono che essere semplici nelle scelte significhi per forza banalità…
Linguine con basilico, gamberi e lime
Continuiamo nel solco scavato dalla concretezza con una proposta della tradizione scevra da qualsiasi estremismo. Pochi ingredienti, tutti di primissimo livello e ben distinguibili al palato. Non saranno gli stessi palpiti della portata precedente, ma di sicuro restano impressi a lungo.
Tortello di dentice con ristretto di pomodoro
L’idea è interessante, l’esecuzione richiede qualche piccolo miglioramento nella sfoglia troppo tenace al morso. Intrigante il contrasto caldo freddo tra pasta e ristretto di pomodoro.
Variazioni di lampone, cocco e gelato al pistacchio
Un dessert non impegnativo, idoneo a chiosare un menu degustazione di assoluto rispetto. Sensazioni acidule di piccoli frutti di bosco, contrastate dall’avvolgenza del gelato al sapore di pistacchio. Altro non si poteva chiedere per giungere al termine della nostra visita nella meravigliosa isola di Ponza.
Da sinistra i fratelli Gino e Mario Pesce
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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