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Presentata a Roma la trentaseiesima edizione della guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso: 455 i vini premiati con i Tre Bicchieri – VINODABERE – Esperienze nel mondo del vino, della gastronomia e della ristorazione
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Presentata a Roma la trentaseiesima edizione della guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso: 455 i vini premiati con i Tre Bicchieri

Si è tenuta il 15 ottobre a Roma la presentazione della guida “Vini d’Italia 2023” del Gambero Rosso, giunta alla sua trentaseiesima edizione. La giornata si è articolata in due eventi distinti. La mattina c’è stata la conferenza stampa con la presentazione della nuova guida e la premiazione dei produttori vincitori dei Tre Bicchieri – il massimo riconoscimento attribuito dalla guida alla qualità dei vini degustati – e di diversi altri premi speciali attribuiti nell’ambito della guida. Hanno presenziato l’evento il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia, l’amministratore delegato Luigi Salerno e i curatori della guida Marco Sabellico, Gianni Fabrizio e Giuseppe Carrus.


Durante la presentazione sono stati affrontati e discussi i temi più attuali riguardanti il mondo del vino, con un talk sul contesto economico, sociale e distributivo in cui operano i produttori e che ha visto la partecipazione di  importanti players del mondo economico e dei servizi: Stefania Trenti – Head of industry research direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo; Marco Paoletti, Direttore Commerciale Nielsen; Lamberto Frescobaldi, Presidente Unione Italiana Vini ed Ettore Nicoletto – Vice Presidente del Gruppo Vini di Federvini. I principali argomenti toccati dai partecipanti sono stati:
L’impatto dell’aumento dei costi di produzione, che implicherà l’aumento dei prezzi al pubblico, ma non si potrà “esagerare” perché poi i prezzi rimarranno e quindi bisognerà agire anche sulla riduzione dei costi, utilizzando ad esempio bottiglie più leggere, da 420 grammi.
La sostenibilità, che è oggi un tema centrale su cui i produttori dovranno puntare per incrementare il fatturato. Ma dovrà essere una sostenibilità “certificata” in modo più stringente per permettere al consumatore di selezionare i prodotti che rispettano effettivamente un determinato metodo di produzione.
I principali driver del mercato italiano. Nell’ultimo anno la ripresa del turismo e il rilancio del settore Ho.re.ca. hanno favorito una tenuta del settore vitivinicolo.
I trend dei mercati internazionali del vino. Il mercato dei vini francesi è diverso da quello italiano: loro sono più forti all’estero, specie nei mercati asiatici. Noi abbiamo però acquisito molta credibilità all’estero sul piano qualitativo, i piccoli produttori sono da questo punto di vista la nostra forza, ma per meglio competere a livello internazionale bisogna favorirne l’aggregazione.


I numeri della 36esima edizione della guida Vini d’Italia di Gambero Rosso sono sintetizzabili in: circa 46mila le etichette degustate da 70 collaboratori, in circa 6 mesi di lavoro. 2626 produttori presenti, 455 Tre Bicchieri (elenco tre bicchieri 2023: link), di cui 154 Tre Bicchieri verdi e 67 Tre bicchieri al di sotto dei 15 euro. Circa 2.000 vini sono stati ritenuti meritevoli di partecipare alle degustazioni finali, dove però la commissione ha alzato leggermente l’asticella per l’assegnazione dell’ambito traguardo ( i Tre Bicchieri) che ha portato all’elezione di un numero minore rispetto all’anno passato del massimo riconoscimento (455 vs 476) . In questa edizione sono stati recensiti anche i vini di Brda-Slovenia, zona di frontiera che altro non è che la continuazione dei morbidi rilievi del Collio.

Nel pomeriggio c’è stata la degustazione dei 455 vini premiati con i Tre Bicchieri (elenco tre bicchieri 2023: link), vi riportiamo nel seguito le nostre impressioni su alcuni dei migliori vini assaggiati.


Barolo “Vigna Rionda” 2018 – Guido Porro
Vigna Rionda è forse il cru più famoso delle Langhe, da questo terroir nascono vini con uno stile classico e austero come questo grande Barolo. Ha sentori raffinati di frutti di bosco, di ciliegie ed amarene sotto spirito, di spezie scure. Potente ed intenso al gusto, il sorso è asciutto, di grande personalità, con una matrice tannica fine e consistente. Il retrogusto di frutta rossa e succosa, con cenni mentolati, caratterizza un finale armonico e lunghissimo.


Valtellina Superiore Sassella “Nuova Regina” Riserva 2016 – ARPEPE
Aromi complessi e variegati. Molto fine e delicato al naso, con sentori di piccoli frutti di bosco (fragoline, lamponi), erbe selvatiche e liquirizia. Anche in bocca conferma grande eleganza, finezza dei tannini, acidità, con ritorni di frutti di bosco e lunga persistenza.


Barbaresco “Rabajà” 2019 – Giuseppe Cortese
All’olfattiva si presentano affascinanti profumi floreali (rose rosse) e di frutti rossi maturi (lamponi, mirtilli), seguiti da spezie fini e liquirizia. In bocca mostra una bella acidità mista a un tannino vellutato e fitto. Il sorso, pulitissimo, è caldo e saporito. Vino dal grande fascino.


Barolo “Cerretta Vigna Bricco” Riserva 2016 – Elio Altare
Elio Altare è uno dei padri fondatori dei Barolo Boys, un gruppo di vignaioli che negli anni ’80 introdussero nuove tecniche di produzione nelle Langhe, in particolare l’uso di barrique al posto delle tradizionali botti grandi; questo per ottenere vini più pronti e con uno stile meno austero. Oggi c’è molta più promiscuità nell’uso di legni grandi e piccoli in cantina. Questo Barolo rappresenta bene lo stile cosiddetto “modernista”. Profumi molto fini e delicati di rosa rossa, frutti di bosco, con note di spezie, balsamico e mentolato. In bocca colpisce il tannino finissimo e levigato, il sorso è molto lineare, armonico. Un Barolo molto elegante, potremmo dire dallo stile quasi borgognone.


Franciacorta Dosage Zèro “Annamaria Clementi” Riserva 2013 – Ca’ Del Bosco
Uno “spumante” metodo classico che rappresenta una icona del settore. Bolla fine e sottile, affascina al primo sguardo. Grande ricchezza di profumi e aromi. Al naso sentori delicati di fiori bianchi, nocciola, mela gialla, lievito e anice. In bocca si fondono meravigliosamente dolcezza fruttata e sapidità, il palato rimane pulitissimo, “stregato” da tanta raffinatezza ed armonia.


Bolgheri Rosso Superiore “Grattamacco” 2019 – Grattamacco
Un classico “supertuscan” dall’uvaggio bordolese, meno famoso (e costoso) di altri suoi conterranei della zona di Bolgheri, a cui però la classe non manca. Bellissimi profumi intensi di frutta rossa (ciliegia, prugna), spezie scure (chiodi di garofano, pepe nero) e sfumature di erbe aromatiche. Nel palato mostra grande equilibrio e leggerezza di beva, tannini fini e smussati, ricordi di frutti rossi e neri, una vena vegetale che dona al sorso freschezza ed eleganza.


IGT Toscana Rosso “Palazzi” 2020 – Tenuta di Trinoro
In questo caso l’uvaggio bordolese si riduce al solo Merlot, coltivato in terra senese da un’idea del fondatore della cantina Andrea Franchetti recentemente scomparso. Profumi intensi di frutti rossi (ciliegie in confettura) e neri (mora, prugna, arancia nera), spezie scure (pepe) e note vegetali (alloro). In bocca alla dolcezza tipica del Merlot si affiancano sapidità ed acidità, con retrolfatto di cuoio vecchio e frutta scura, per un finale denso e armonico.


Bolgheri Sassicaia DOC “Sassicaia” 2019 – Tenuta San Guido
E siamo al re dei “supertuscan”, probabilmente il vino italiano più conosciuto in Italia e all’estero. Da uve Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc coltivate nell’entroterra della costa livornese. Al naso sentori misti e stratificati di frutti rossi (ciliegia) e piccoli frutti di bosco, agrume candito, macchia mediterranea, sottobosco, note balsamiche (eucalipto, smalto) e vanigliate. In bocca rivela una strabiliante eleganza e finezza, tannini fitti e vellutati, lunga persistenza, una leggerezza ed armonia di beva superlative.


Brunello di Montalcino Riserva 2015 – Biondi Santi Tenuta Greppo
Se il Sassicaia è il re dei “supertuscan”, il Brunello di Biondi santi è il re dei Brunello; sicuramente per notorietà e quotazioni e ovviamente per l’eccelsa qualità, costante nel tempo. Al naso appare complesso e profondo, con profumi molto fini ed eleganti di frutti rossi (ciliegia, prugna), di fiori rossi (rosa), aromi e spezie dolci (cannella, cioccolata, crema pasticcera), sfumature balsamiche e di cuoio. In bocca tornano ricordi fruttati di amarena, prugna e frutti di bosco; tannino ed acidità si integrano in modo armonioso con il frutto. Una beva di grande eleganza e finezza.

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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