La vita è un viaggio e i sogni la rendono più dolce. Una congiunzione metaforica tra due motti celebri nel percorso fatto fino a Schloss Freudenstein ad Appiano (BZ), per assistere alla seconda edizione di Vinaltum. Da un’idea di Danilo D’Ambra e Luciano Rappo, l’evento nasce con lo scopo di fungere da mediatori tra varie componenti del settore vitivinicolo.
Da una parte, infatti, i professionisti del settore tra enotecari, ristoratori e direttori di strutture ricettizie. Dall’altra i produttori di vino, oltre 120 presenti ed una nutrita compagine proveniente dall’Alto Adige. Stuzzicanti le masterclass dedicate, strettamente d’attualità come quella degli “Svitati”, il gruppo di vigneron che predilige il sistema di chiusura con tappo a vite rispetto al sughero.
O la straordinaria verticale del Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Villa Bucci dai ricordi indelebili in onore di un protagonista scomparso come Giorgio Grai, l’enologo che ha tenuto testa al carattere forte di Ampelio Bucci nel voler creare un vino dalla prospettiva eterna.
Federica Schir, ufficio stampa della manifestazione, ha accolto calorosamente i giornalisti provenienti da tutta Italia. Il viaggio ha inizio proprio parlando del luogo prescelto, Appiano, intriso di storia e tradizione, dove si respira ancora l’aria della cultura austriaca certamente immutabile nei secoli.
Qui le varietà cardine proliferano sul porfido rosso e sul calcare, tra vallate scavate dalle glaciazioni: sono gli internazionali di lusso, come i bianchi a base Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot Bianco ed il re dei rossi locali, il Pinot Nero, che assume sfumature delicate o opulente a seconda dei suoli e delle esposizioni.
Ottime, infine, le selezioni prodotti di alcuni espositori di vini francesi, che hanno coperto tutte le principali Appellation di prestigio d’Oltralpe. Schloss Freudenstein è stato il luogo ideale per la giusta atmosfera quasi mistica ed esoterica dell’incontro tra domanda e offerta.
I cultori potevano discutere negli splendidi saloni del castello del 1500, recentemente ristrutturati, all’ombra di una torre esterna ancor più storica del 1200. Un panorama unico che solo il pragmatismo e l’industriosità degli altoatesini sa valorizzare al meglio.
Distese di vigneti coltivati con regolarità col tradizionale sistema a pergola, cene a lume di candela in posti dove la calma e il silenzio regnano sovrani, già dalle prime fasi del tramonto, come al maniero Ansitz Zinnenberg, quando i colori pastello dei riflessi arancioni del sole si fondono con l’azzurro tiepido del cielo, il verde dei prati e il grigio perla delle antiche mura. Discorrere di vino in tale scenario farebbe sentire chiunque un privilegiato.
Numerosi gli assaggi svolti durante la due giorni conclusasi il 26 maggio con il Big Bottle Party ed i Cocktail di Villa Laviosa, in un’autentica serra in acciaio adibita allo scopo con tavoli, lampade e dj set.
In particolare durante la degustazione guidata di Villa Bucci grazie a Gianni Gasperi, l’enologo indicato dall’amico Mario Pojer (Pojer & Sandri) per proseguire l’opera di Grai e alla nuova proprietà della famiglia Veronesi – Gruppo Oniverse – già titolare del marchio Signorvino. Ampelio Bucci offre ancora la propria consulenza, come un padre che difficilmente abbandona sul cammino i figli prediletti.
Si inizia dal Verdicchio dei Castelli Riserva 2021 Villa Bucci, annata caratterizzata per un agosto torrido e precipitazioni abbondanti poco prima della vandemmia. Cadenza floreale dolce di ginestra e gelsomino; prosegue su note di frutta a polpa bianca matura, persino tropicale (ananas). Sfuma contratto su pepe bianco, zenzero e salvia, contenendo le tipiche scie salmastre del varietale. Evoluzione è il segno distintivo. La 2020 regala maggior equilibrio complessivo, tra sapori agrumati giovanili e sorso tonico e salato, seppur snello sul finale. Identitario.
Compostezza nella 2019, dotata di finezza e gioia di vivere. Spezie bianche appetitose accompagnate da sbuffi di torrefazione, tostature tenere ed una chiosa aranciata e mediterranea di fortissimo impatto. Meraviglioso ora e dal futuro lungimirante. Il viaggio termina sul Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva 2008 Villa Bucci emozionante al limite del commovente. Osservando campioni simili si resta sorpresi dalla perfezione del colore, per nulla affaticato o in preda al cedimento dell’ossidazione. Il vino si è addirittura ispessito, assumendo la classica vena dorata, calda, materica e dagli aromi olfattivi di mango, salvia e maggiorana. Iodato e ricco del richiamo marino, il degno calo del sipario, in attesa della prossima edizione di Vinaltum.
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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