Il Consorzio del Moscato di Scanzo, la più piccola DOCG d’Italia, ha recentemente presentato il calice ottimale per la degustazione dei propri vini.
L’idea di identificare uno specifico calice che potesse esprimere al meglio le qualità di questo nobile vino della bergamasca stuzzicava da anni i produttori. Dopo aver infatti definito, 23 anni fa, una bottiglia particolare che facesse riconoscere il Moscato di Scanzo, era necessario anche uno strumento che ne esaltasse le caratteristiche organolettiche.
Paolo Russo, Presidente del Consorzio Moscato di Scanzo
Come ricorda il Presidente del Consorzio Paolo Russo, “Dopo diversi anni investiti nella ricerca di quale potesse essere il bicchiere più adatto alla degustazione di questo prodotto unico, si è convenuti alla scelta di un calice unico nella sua forma che possa essere contraddistinto tra i tanti bicchieri da passito esistenti.”
La scelta è ricaduta su una rivisitazione in chiave moderna di uno storico bicchiere da vini passiti. Un calice dalla forma ampia, con un bevante allargato sul fondo che chiude verso l’alto.
“Il bicchiere ufficiale non è solo un oggetto utile alla degustazione appropriata e corretta, ma deve diventare un simbolo che esalti il prodotto e che lo identifichi” continua Paolo Russo.
Dal punto di vista della degustazione, questo bicchiere consente di ossigenare adeguatamente il Moscato di Scanzo anche mediante la semplicità con cui è possibile effettuare, anche per i meno esperti, un’ampia rotazione del vino nel calice. Questo facilita il dischiudersi dei profumi che raggiungono il naso in modo deciso.