Su Grenaches Du Monde abbiamo scritto e riscritto a più mani (qui, qui, qui e ancora qui). È stata una bellissima esperienza (non senza qualche rischio, vista la situazione Covid in Francia, che però è stata gestita in maniera impeccabile dall’organizzazione) da cui porto a casa tante istantanee e tante sensazioni positive. Fra tutte, la Notte delle Grenaches, probabilmente una delle più belle degustazioni – per varietà, modalità, gestione dei tempi e degli spazi, tranquillità, compagnia… – a cui abbia mai partecipato in vita mia! In quell’occasione ho assaggiato tante cose, ma non potevo lasciarmi sfuggire la possibilità di fare un riassaggio a un anno di distanza di tutti i Bordò marchigiani (che ci piacciano a noi di Vinodabere – e non solo! – si è capito? qui la puntata del 2019)! Ecco qui le mie impressioni.
Red 2018 Irene Cameli (medaglia d’oro del Concorso)
New entry dai segnali incoraggianti. Senza scomodare vette di complessità, siamo qui di fronte a un vino preciso e sottile, molto ben fatto. Naso sui piccoli frutti rossi e florealità accennata, bocca snella ed equilibrata, chiusura pulita e piacevole. Che volete di più?
Michelangelo Bordò 2016 Dianetti (medaglia d’oro del Concorso)
Naso intenso in cui la parte fruttata soccombe rispetto a note scure, di carrubo, di terra e di spezie nere. In bocca una vena acidula puntuta conduce l’assaggio, di discreta tattilità ma un po’ monocorde. Avrei voluto un contraltare aromatico più accentuato, a dare un tocco sbarazzino in più ad una beva che mi appare appagante ma piuttosto “seriosa”.
Kupra 2016 Oasi degli Angeli (medaglia d’oro del Concorso)
Naso elegante e fine, sussurrato, difficile da descrivere tanta è la coesione. Bocca un po’ contratta all’inizio, austera, ma poi ti fodera le guance e spinge con un’energia, un succo, una persistenza infinita. Potenza e classe. Da tenere in cantina e aspettare con fiducia. Arriverà!
La Ribalta 2016 Pantaleone
Naso un po’ selvatico, umorale, di frutti rossi e neri, con una nota netta di fragolina di bosco. In bocca è fresco da morire, dritto, dinamico, aereo, con un finale radioso dove frutto e spezie trovano degna coesione. A me personalmente è piaciuto moltissimo!
Rossobordò 2016 Valter Mattoni
Intenso e fruttato in prima istanza, cupo, animale, cocciutamente rustico. Ma poi lo assaggi e boom! In bocca esplode. Ok, non è vino per palati perfettini, di “squadrature” ce ne sono, a cercarle. Ma a noi non interessa! Ha una beva succosa, spontanea e coinvolgente. E scusate se è poco.
Bordò 2016 Poderi San Lazzaro (medaglia d’oro del Concorso)
Esuberante al naso, rosa rossa, fragolina di bosco, poi una nota di yogurt ai frutti di bosco che lo “sporca” un pochino. In bocca regala un sorso ampio e di piena soddisfazione, circolare, con un tannino appena accennato di bella maturità. Insomma, è di quei vini che bevi sempre volentieri e ti fanno star bene.
Arsi 2016 Maria Letizia Allevi (medaglia d’argento del Concorso)
Naso classico, rassicurante, giocato tra rimandi di frutti e spezie, e una nota floreale appena accennata. Al palato manca un po’ il lato tattile a smussarne le durezze. Un tannino un po’ severo ne stringe il finale.
Rossobordò 2015 Valter Mattoni (medaglia d’oro del Concorso)
Mi appare più aperto e largo del 2016: se quello era cupo, questo è più solare e comprensibile, ma forse un filo meno intrigante. In bocca ha levità ed energia allo stesso tempo, il solito allungo succoso, poi chiude un po’ rugginoso, ma resta sempre un bell’esempio di autenticità.
Cinabro 2015 Le Caniette (medaglia d’oro del Concorso)
Elegante, con la nota boisè sullo sfondo che dà un tocco glamour, poi agrumi, frutti rossi, spezie raffinate. È un vino Beyoncè: bellissimo, un po’ scontato per certi versi e dal finale ancora segnato dal legno, ma dannatamente buono, con una materia di primissima qualità e che ti fa fare bella figura ovunque.
Michelangelo Bordò 2015 Dianetti
Vino terroso e concentrato, con note di muschio, di humus, con molti punti in comune col 2016. La bocca è coerente, ha grande materia, con un’irruente acidità e un tannino un po’ verdolino che lo rendono “difficile”. Il fil rouge col “fratello” più giovane è evidente.
Bordò Poderi San Lazzaro 2014 (medaglia d’argento del Concorso)
Naso delicato, crepuscolare, che ricorda fiori appassiti e passeggiate nel bosco. Bocca calante, sincera e di discreta espansione aromatica, ma si ha come l’impressione che stia perdendo vigore. In questa fase è ancora piacevole, ma non aspetterei ancora a berlo.
Ruggine 2013 Clara Marcelli (medaglia d’oro del Concorso)
Naso singolare, in cui gli aromi terziario sono prevalenti: mi ricorda la genziana, gli amari alle erbe, poi sottobosco e foglie secche. Al sorso ha corpo, tannino maturo e buona materia, ma anche più energia del previsto. Va dritto senza cedimenti e scende alla grande. Mi sembra in gran forma ora, ma non so quanto possa ancora tenerla.
Abruzzese, ingegnere per mestiere, critico enogastronomico per passione, ha iniziato a scrivere nel 1998 per L’Ente Editoriale dell’Arma dei Carabinieri, con cui ancora collabora. Vino, distillati e turismo enogastronomico sono la sua specializzazione. Nel tempo libero (poco) prova a fare il piccolo editore, amministrando una società di portali di news e comunicazione molto seguiti in Abruzzo e a Roma. Ha collaborato per molti anni con guide nazionali del vino, seguendo soprattutto la regione Abruzzo (ma va?), e con testate enogastronomiche cartacee ed online. Organizza eventi e corsi sul vino...più spesso in Abruzzo (si vabbè...lo abbiamo capito!).
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia