Non c’è napoletano al mondo che, almeno una volta nella vita, non si sia cimentato nella preparazione di Salsiccia e friarielli. Come non c’è turista, viaggiatore o amante della buona tavola che nella città partenopea, almeno una volta, non abbia ricercato in ristoranti, trattorie o tra gli street food, questa gustosa specialità. Piatto iconico della tradizione culinaria napoletana a base di verdure e carne che porta con sé un importante valore storico e culturale. Le origini, infatti, sono legate ad una storia di povertà e all’ingegno – anche in questo caso strettamente femminile – delle napoletane dell’epoca che per «vincere» la fame, crearono da un ortaggio povero (le cime di rapa) un piatto calorico ed energetico per la quotidianità. L’intuito fu quello di raccogliere gli ammassi floreali non ancora aperti delle rape e di cucinarli aggiungendo lo strutto, «a nzogn», per dare sapore, struttura e, soprattutto, «calorie» al piatto. Oggi lo strutto è stato sostituito con l’olio extravergine d’oliva.
Da questo gesto deriverebbe anche il nome «friarielli». «Frijere», infatti, in dialetto napoletano vuol dire friggere ed è questa la tecnica di cottura tradizionale da sempre utilizzata per la preparazione anche dell’altro ingrediente essenziale: le salsicce, rigorosamente di maiale. «‘A sasicc’ è ‘a mort d’ ‘o friariell» ancora oggi si ripete in città.
Preparazione
Sono pochi e molto semplici i passaggi per preparare questo gustoso piatto. Ecco la ricetta per 4 persone.
Ingredienti
4 fasci di friarielli (infiorescenze delle cime di rapa)
4-5 salsicce
2 spicchi d’aglio
olio extravergine d’oliva
peperoncino
sale
Procedimento
Mondiamo i friarielli, eliminando i gambi e le foglie più dure e laviamoli accuratamente.
In una casseruola molto ampia mettiamo l’aglio, l’olio e il peperoncino, facciamo soffriggere e friggiamo i friarielli, salandoli quanto basta. Per chi non ama il retrogusto amarognolo, consigliamo di sbollentarli in acqua per un paio di minuti prima di passarli in padella.
In una padella a parte friggiamo le salsicce, bucherellandole con la punta di una forchetta e sfumandole con il vino bianco (per chi ricercasse più leggerezza nel piatto le salsicce posso essere cotte senza olio o con aggiunta di poca acqua).
A cottura ultimata uniamo le salsicce ai friarielli in modo tale che i sapori si amalgamino e continuiamo la cottura per pochi minuti.
Per una vera e propria esperienza sensoriale vi consigliamo di servire il piatto preparando anche il «cuzzetiello», ovvero la parte finale del filoncino di pane che riempiamo con qualche friariello ed un pezzetto di salsiccia e accompagniamo il tutto con un buon calice di vino rosso di media struttura, dalla vivace freschezza e buona persistenza aromatica.
Noi abbiamo scelto Barbera d’Alba Doc 2019 di Prunotto. Fresco, delicatamente fruttato e dal piacevole finale dai richiami minerali.
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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