Vinodabere ha già raccontato più di una volta dell’enologo Michel Rolland e di Monteverro (LINK, LINK2), una vera azienda “gioiello” ai piedi di Capalbio, in Maremma, a pochi chilometri dal mare.
Ma questo non ci impedisce di tornare sul tema in un’occasione davvero speciale: la vendemmia della prima raccolta di Chardonnay.
È lunedì 10 agosto, San Lorenzo, la notte delle stelle e sembra quasi un presagio di quello che diventerà uno dei vini bandiera dell’azienda, il bianco di punta.
Un vino in cui ben pochi avrebbero creduto in questa zona pur bellissima della Maremma, a poche decine di metri sul livello del mare e con temperature non proprio tenere d’estate.
Noi abbiamo avuto il privilegio di visitare l’azienda e di assistere “in diretta” alle primissime fasi della raccolta in un giorno caldo e assolato che non ha scoraggiato i volonterosi addetti alla raccolta.
E abbiamo anche assaggiato qualche acino direttamente sulla pianta, ritrovando in questo anticipo di degustazione le caratteristiche varietali del vitigno e un’imprevedibile (ed invidiabile) acidità, ottima premessa per il seguito.
Abbiamo osservato i primi scarichi delle cassette, rigorosamente raccolte a mano, con scrupolosa selezione dei grappoli, e la loro immediata conservazione in frigo nel cosiddetto “tunnel del freddo” prima della diraspatura e della spremitura soffice con la pressa pneumatica.
Operazioni svolte tutte sotto la vigile supervisione dell’enologo interno Matthieu Tanay e dell’agronomo Simone Salamone, bel preludio alle successive fasi della vinificazione.
Siamo certi che il risultato finale sarà molto più che interessante.
Prima di tutto ciò però avevamo avuto l’opportunità di visitare i vari vigneti (circa 40 ettari) e di assaggiare anche il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc.
Anche in questo caso l’assaggio dei grappoli ha lasciato presagire un’annata decisamente interessante, a dispetto di questo 2020 in cui il Covid-19 ha dominato la scena.
Infatti l’influenza del vino e del lockdown sull’attività in vigna e in cantina è stato oggetto di una delle nostre prime domande a Silvia Marchetto, responsabile PR and Press, che ci ha accompagnato nella visita e nella successiva degustazione.
Ebbene, a parte il mese di marzo che è stato molto problematico, per il resto tutto è proseguito (con le dovute cautele) seguendo i piani aziendali e ora, appunto in occasione della vendemmia, si registrano positività che forse a marzo-aprile sarebbero state impensabili.
E quindi su questa nota rassicurante ci siamo dedicati alla degustazione dei vini dell’azienda, in una magnifica sala che affaccia sulla barricaia, apparecchiata con uno splendido setting e una temperatura decisamente più gradevole di quella esterna.
Ed ecco i vini in assaggio:
Vermentino 2019
Bianco di ingresso dell’azienda, si fa apprezzare per i profumi di fiori gialli, erbette e agrumi oltre che per sapidità e persistenza. Vino del territorio e di facile beva, regala una bella acidità venata da ricordi di miele.
Verruzzo 2018
Uvaggio a base di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc (25% ciascuno), Merlot (40% ) e Syrah (10%). Offre all’olfazione note balsamiche, speziate (pepe nero) e di macchia mediterranea insieme a gradevoli sentori di frutta rossa. Minerale e sapido, chiude con bella persistenza.
Terra di Monteverro 2015
Classico blend Bordolese con Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc per l’80%, Merlot (10 -15%) e Petit Verdot (10-5%). Elegante, accompagna a sentori vegetali, importanti ricordi di frutta rossa con qualche nota ematica insieme ad accenni di cuoio, tabacco e spezie. Tannini apprezzabili per un finale succoso e persistente.
Monteverro 2015
Rosso TOP dell’azienda, presenta lo stesso blend del precedente ma con vini provenienti da barrique diverse. Grande equilibrio ed eleganza per un vino austero, scuro, con importanti note di frutta matura e macchia, liquirizia (elicriso) e ricordi di visciole e cacao. Viscoso, minerale e sapido si fa ricordare anche per la bella acidità e la lunga persistenza impreziosita da tannini decisamente vellutati
Tinata 2015
Blend di Syrah (70%) e Grenache (30%), pensato e realizzato in onore della madre del proprietario, Georg Weber, signora Tina (diminutivo di Cristina), regala al naso tutto il ventaglio di profumi di macchia mediterranea (soprattutto timo, lavanda e rosmarino) insieme ai ricordi di prugna croccante e spezie scure. Sapido e lungo, ha una magnifica acidità che rende il sorso fresco e succoso.
Chardonnay 2016
Questo bianco bandiera dell’azienda si può definire uno Chardonnay tipicamente “atipico”. Infatti al naso si apprezzano decise ma non invasive note fruttate (frutta gialla, pesca, banana, ananas e lychee) insieme a toni vanigliati. Buona acidità nonostante la fermentazione malolattica e sorso morbido e rotondo, di lunga persistenza. Lo Chardonnay matura in barrique di primo e secondo passaggio per il 30% e in uovo di cemento per il 70%.
Monteverro 2009
Last but not least, l’assaggio di una vecchia annata di Monteverro, la 2009 per valutare l’evoluzione del vino. Profondo, austero, potente racconta di frutta rossa e spezie insieme a eleganti sfumature vegetali e balsamiche. Acidità e goudron lasciano presagire una ulteriore e bella longevità. Tannini davvero pregevoli.
Note
Produzione: oltre 150.000 bottiglie
Vermentino. 40.000
Verruzzo. 35.000
Terra di Monteverro 40.000
Monteverro. 18.000
Tinata.
Chardonnay. 10.000
Invecchiamento:
Barrique di rovere francese (tostatura media)
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
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