Orizzonti verdi e azzurri baciati dal giallo di un sole implacabile o adorabile (decidete voi) su un’infinità di spazi i cui confini si perdono nell’immaginazione.
Questa è la sensazione quando si arriva verso Lecce e da Lecce ci si inoltra nel cuore del Salento. Terra rossa bianca e verde, a seconda della predominanza cromatica di terreni, rocce, vigne, uliveti, edifici e vie in pietra leccese che compongono il mosaico degli innumerevoli centri della provincia (quasi cento). Si tratta di un notevole impatto visivo che presto sarà amplificato dalle singolari esperienze offerte da questa terra.
Il mare c’è, anzi abbonda, e si intuisce prima ancora di vederlo nella sua magnificenza di gran tavolozza di azzurri e verdi molto intensi, ma sempre diversi, alternati come un dolce canto e controcanto tra costa ionica e adriatica. Verde smeraldo e blue zaffiro, sabbie bianche e rocce scure, dune e scogli: contrasti importanti ma sempre forieri di viste e sensazioni gradevoli. In mezzo a questa vastità si aprono strade di tutti i tipi, da quelle asfaltate alle più insidiose carrarecce, che pure portano alla meta agognata: la Masseria. Non facile il percorso, ma nemmeno impossibile, e così si arriva alla Masseria Violante, un luogo/non luogo dove appena entrati il tempo si ferma di fronte alle pietre secolari (fondazione A.D. 1637), al verde degli alberi e del prato, allo smeraldo della piscina, al bianco immacolato delle stanze e alla loro ineguagliabile frescura.
Aggiungete l’accoglienza e la grande ospitalità di Elisa Vergaro e Girolamo Cazzato, coppia nel lavoro e nella vita, e siete all’improvviso in un altro mondo, molto diverso da quello da cui provenite. Intorno campagna a perdita d’occhio, oltre la quale si immagina e si agogna il mare, che presto si offrirà al vostro sguardo. Il tempo di ambientarsi, orientarsi, fare un giro, un bagno e la prima cena (ci torneremo…) ed ecco che, dopo una notte di silenzio irreale, al mattino una magnifica colazione attende gli ospiti. Elisa si alza ogni giorno prima dell’alba per preparare delizie dolci e salate per tutti i gusti. Descriverle è veramente arduo, vista la varietà dell’offerta, e comunque: panzerotti caldi, focaccia, pizza al pomodoro, bruschette, zucchine in pastella, pasta cresciuta pomodoro e basilico, sfoglia farcita con cotto e mozzarella, crostate, torte, cornetti e frolle con crema e mirtilli, sfoglie con pesca, marmellata e mela, barchette cioccolato e banana, frutta fresca e non so più che altro aggiungere.
Il tutto accompagnato da succhi di frutta, caffè, latte, tè etc. etc.
Questa colazione, preludio gioioso alle gite quotidiane, farà trascorrere la giornata all’insegna della spensieratezza. Quanto al mare, tutt’e due le coste offrono suggestioni, ospitalità e splendidi panorami, diversi, ma sempre piacevoli. E dopo il ritorno alla masseria e un bagno ristoratore in piscina, si è pronti per la cena. Tanti indirizzi, tutti stimolanti per un verso o per l’altro. Di seguito una breve rassegna delle nostre esperienze e delle nostre sensazioni. L’elenco dei posti è in ordine cronologico di visita. Per ciascuno sono descritte caratteristiche e peculiarità. Le preferenze sono soggettive e perciò le lasciamo alla vostra valutazione. Noi comunque ogni volta abbiamo apprezzato qualcosa di speciale.
- A Tricase: Castello Tutino
In uno dei centri più intriganti e “trendy” del Salento, Tricase appunto, potete visitare questo castello restaurato con garbo e grazia, e godere di un luogo magico, soprattutto di sera.
Noi siamo andati diverse volte, sia per l’aperitivo, ricco e gustoso, sia per la cena, e ogni volta abbiamo apprezzato l’abilità del giovane chef e la cantina. Servizio cortese e inappuntabile.
- A Ugento: Il Duca – Salotto dei Sapori, ristorante dell’hotel omonimo
A pochi metri dal maestoso Castello, trasformato in gran parte in hotel 5 stelle, c’è il Salotto dei Sapori che vi accoglie con sale interne finemente arredate e una terrazza ben organizzata per la cena diversi piani più in alto.
Location, ambiente e carta dei vini davvero interessanti: non si può dire altrettanto dei piatti, non tutti allo stesso livello, e del servizio piuttosto lento. La terrazza comunque vale la visita.
- A Marina di Novaglie: Lo Scalo
Un ristorante storico nato diversi anni fa da un piccolo ristoro sugli scogli, oggi orgogliosamente sospeso tra cielo e mare in un mosaico di colori bianchi, blu e argento, esaltati dal sole e baciati dal vento.
Pesce, tanto pesce freschissimo, ben presentato e accompagnato da una ricca e abbordabile cantina.
Servizio perfetto e accoglienza deliziosa.
- A Lucugnano: da Iolanda
Trattoria emblema e meta irrinunciabile della zona, ormai sulla breccia da tanti anni.
Si inizia con tante “pittule”, sorta di pasta cresciuta con verdura fritta in palline, e si prosegue con orecchiette in vari condimenti, macco di fava e cicoria e carni alla griglia.
Dolci tipici (pasticciotti) e vini discreti. Servizio puntuale nonostante la folla di clienti.
- A Minervino di Lecce: il ristorante Origano delle Cantine Menhir
Ristorante che dalla strada non ti aspetti. All’ingresso una bella enoteca ricca delle bottiglie della cantina (e non solo) introduce a diverse sale interne arredate con gusto che danno su un magnifico e ampio giardino in cui, oltre a piatti pensati e curati nella presentazione, potete gustare finché volete tutte le bottiglie prodotte dalla cantina (bianchi, rosati, rossi e passito).
E quindi una lunga degustazione di tutti i vitigni pugliesi (tra l’altro molto ben presentati) accompagna la cena in un clima decisamente rilassato e amichevole. Ottimo il servizio.
- A Corigliano D’Otranto: Antica Masseria Scagnito
Reduci dal successo riportato nella trasmissione “Quattro Ristoranti” di Alessandro Borghese, i due titolari si danno parecchio da fare per accogliere e soddisfare i clienti.
L’ambiente è particolare, come la Masseria, ma la cucina, pur interessante, non è allo stesso livello. Servizio buono e vini discreti.
7. A Taviano: A Casa Tu Martinu
Ristorante etico, questa è la sottolineatura del nome del ristorante che fa della cucina con acqua di mare (microbiologicamente pura, s’intende), la sua cifra di presentazione: dall’antipasto al dolce.
E anche dal benvenuto: un bicchiere con un paio di sorsi di acqua di mare sinceramente troppo sapida per il nostro palato.
La grande gentilezza del personale e l’accoglienza nel bel giardino però non compensano le aspettative indotte dai piatti presentati in modo allettante, ma dai sapori non proprio convincenti. Da suggerire a chi ama l’acqua di mare.
- A Castiglione d’Otranto, da Vardaceli
Trattoria TOP, in cui la semplicità dell’offerta si trasforma in gusto e bellezza dei piatti tipici della zona, con qualche incursione in regioni diverse per le materie prime, dovuta alla fantasia dello chef Antonio che mette e trasmette nella sua cucina una grande passione.
Si sta bene e si esce davvero soddisfatti. Non molte bottiglie, ma tutte interessanti con una chicca: Aglianico del Vulture Serra Del Prete Musto Carmelitano 2017. Una vera sorpresa. Servizio attento.
Concludiamo questa piccola rassegna con due posti fuori zona.
Il primo perché consente di visitare un luogo-gioiello come Locorotondo, dove il bianco della pietra leccese domina la scena e accompagna i vostri passi in vie, vicoli e piazze deliziosi.
Si tratta di “U’curdunn” (Locorotondo in dialetto locale), piacevolissimo ristorantino nascosto tra i vicoli con un piccolo dehors in cui potrete gustare le più famose specialità della Val d’Itria e dolci di vera pasticceria.
Infine, sulla via del ritorno verso Roma, un luogo da non mancare che vale assolutamente il viaggio: Oasis- Sapori Antichi, della famiglia Fischetti.
Vinodabere ha dedicato diversi articoli a Oasis (link1, link2, link3, link4), ma davvero questa prima volta per me è stata strabiliante.
Troverete i più emozionanti ricordi gusto-olfattivi della vostra vita con materie prime all’insegna dell’eccellenza totale, e una cantina strepitosa che, oltre a offrire il meglio del meglio, ve lo propone anche in diverse annate.
Per capirci, e per chi come noi ha vissuto quell’epoca, sedersi al tavolo e iniziare a gustare le proposte della casa fa lo stesso effetto di quando tanti anni fa si giocava a flipper e si raggiungeva l’agognato traguardo dello “Special”.
Si accendono tutte le luci in un tripudio di suoni ed emozioni che raccontano la vita attraverso il cibo, dal benvenuto al dolce.
Le foto della Masseria Violante di Ruffano sono di Lorena Cassini
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
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