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MareMMMa, La Natura del Vino – Prima Edizione

Racchiudere tre Denominazioni così eterogenee tra di loro in un unico evento non è cosa da poco. E’ quanto accaduto ad Alberese (GR) nel Salone Centrale del  Granaio Lorenese, al cospetto di ben 85 aziende del settore, durante la prima edizione dell’evento MareMMMa la Natura del Vino.

Presente la DOC Maremma Toscana, finora caratterizzata per vini potenti e ricchi di materia, in perfetta armonia con il carattere dei suoi abitanti. Struttura e grandi potenzialità aromatiche talvolta eccessive e di non facile beva. Ben felici quindi di constatare un netto cambio di passo, grazie al crescente interesse dei mercati internazionali, con vini lievemente più scarichi nel  colore e nel corpo e tannini meno “scalpitanti”, avvolgenti al punto giusto.

Il varietalismo è forse l’unica nota dolente da superare, per giungere ad una perfetta identità “produttore-luogo” simile ad altre zone ampelografiche. Si dice che nel Chianti Classico anche il Merlot “sangiovesizza”. Se questo antico ed utile motto venisse correttamente applicato, potremmo magari un giorno apprezzare appieno vini locali prodotti con uve non Sangiovese, senza spropositate componenti vegetali che ne annichiliscono i tratti caratterizzanti.

Ma anche Roma non fu costruita in un giorno… Non possiamo inoltre prescindere dal calore e deficit idrico delle ultime annate, in particolare la temutissima 2017, che certo non hanno contribuito a rendere omogeneo il quadro della situazione. Morellino DOCG e Montecucco DOC viaggiano invece a gonfie vele.

La prima ha quasi ultimato il processo di totale rifondazione rispetto agli anni bui del passato, divenuti ormai soltanto un lontano ricordo. Anche i prezzi si stanno allineando a logiche commerciali coerenti che gratificano l’enorme lavoro svolto dai vigneron.

Montecucco invece è sempre più una solida realtà, svincolata dall’assurda idea di “Brunello povero”, con prodotti originalissimi (sopratutto sul versante vulcanico del Monte Amiata) in grado di sconfiggere il tempo (e le banalità retoriche).

Abbiamo cercato di fare una selezione dei migliori assaggi, con la consueta totale imparzialità che ci contraddistingue, usando il breve tempo a disposizione concessoci per dare voce a piccole e medie realtà che non hanno occasione di farsi conoscere al pubblico.  La filosofia è di mettere al primo posto sempre il consumatore finale e non la singola etichetta, nel massimo rispetto dell’impegno di tutti i protagonisti, ai quali vanno i nostri sentiti complimenti con l’augurio di continuare lungo la strada della qualità.

Amiata – Lavico 2011

Amiata – Lavico 2011 – Montecucco Sangiovese DOC

Simone Toninelli riesce ogni volta a stupire con una voce di eccellenza di qualche decibel oltre la media. Sangiovese amiatino, vinificato in purezza, scommessa subito vincente. Ben sei anni di affinamento per un vino dalla grande longevità. Una certezza.

Antonio Camillo – Ciliegiolo 2016 Vigna Vallerana Alta – Maremma Toscana DOC

Maestro. Tra i primi a prendersi cura del Ciliegiolo. Vinificazioni e affinamenti tra acciaio e cemento conferiscono a questo vino grande freschezza e bevibilità. La complessità non è tra le più spiccate ma la rappresentatività aromatica ce la fa dimenticare. Interessante anche l’IGT Procanico in stile Orange Wine

Bruni – Oltreconfine 2016

Bruni – Oltreconfine 2016 – Maremma Toscana DOC

Grenache in purezza. Elegante e di rara bellezza, da vitigno non comune in zona. Diretto, con tannini ed acidità elevate; corpo e grado alcolico ne ingentiliscono il sorso. Un vitigno che qui sembra aver trovato un’ottima seconda casa.

8380, Morellino di Scansano 2017 DOCG – (90% Sangiovese, 10% Merlot)

Giovane e promettente azienda. Pochi ettari (meno di 4) e tanta voglia di crescere. Una buona gestione dell’annata, quasi perfetta (dobbiamo sempre lasciare spazio di miglioramento). Un Morellino “verticale” con richiami erbacei di erba fresca tagliata, macchia mediterranea e ginestra, accompagnati e sorretti dai frutti rossi e neri maturi. Bocca volumizzante dal grande sapore fruttato.

Il Civettaio, Il Civettaio 2014 – Montecucco Sangiovese DOC

Cinque annni portai con estrema eleganza. Profondo e piacevole, mostra accenni di complessità, già in buona evoluzione e forma.  Equilibrio da fuoriclasse,  non sbava di una virgola grazie alla sua grande freschezza e sapidità ben integrata a tannini di ottima fattura.

Col di Bacche Cupinero 2015 – Toscana IGT

Il Merlot maremmano come non mai. Molti richiami terrosi e speziati, dal frutto non marmellatoso (a base di amarene) ancora decisamente croccante e sotto spirito. Una garanzia per la Famiglia Carnasciali.

Fattoria di Magliano –Vermentino “Pagliatura” BIO – Maremma Toscana DOC

Un bianco tra tanti rossi…e che bianco! Consulenza di Graziana Grassini per un Vermentino in purezza interamente declinato su note minerali e frutta verde in stile Chablis. Dal meraviglioso futuro, basta avere qualche anno di pazienza.

Poggio Cagnano – Arenario 2015

Poggio Cagnano – Arenario 2015 – Maremma Toscana DOC Rosso

Il biglietto da visita recita “vini biologici d’alta quota nella Maremma Toscana”. Per questo Cabernet Franc in purezza certamente le pendenze più elevate hanno garantito fragranza dei profumi molto fruttati e poco erbacei, con ottima acidità al palato. L’alcool c’è, ma per fortuna non si sente.

Parmoleto – Montecucco Sangiovese DOCG Riserva 2015

Ormai questa consolidata realtà è un fiore all’occhiello dell’intera denominazione. Dal Metodo Classico a base Sangiovese, al Vermentino d’altura e fino ai rossi potenti, austeri, dinamici al sorso e longevi. Questa Riserva stupisce per sapori intensi di ciliegia matura e balsamicità. Da riassaggiare tra un lustro.

Pierini e Brugi – Montecucco Riserva DOC 2013 “Sugherettaio

Pierini e Brugi – Montecucco Riserva DOC 2013 “Sugherettaio

Samuele Brugi, biologico da sempre, cura con grande passione 4 ettari nei pressi di Campagnatico al limitare della Denominazione. Questo rosso deciso, apparentemente robusto, si apprezza per la grande beva e pulizia di bocca. Quasi da meditazione.

Poggio l’Apparita – San Michele di Poggio 2012 – Maremma Toscana IGT

Sangiovese perfettamente sposato con uve internazionali, Syrah incluso. Dalla potenza espressiva e ricco di materia rossa, si presenta perfettamente pronto per essere gustato al meglio delle sue possibilità. Da segnalare anche un rosato da Sangiovese in purezza frutto di ben 2 vendemmie in tempi diversi.

Serraiola Wine – Serrabacio 2018 – Toscana IGT

Marsanne e Roussanne dalla Valle del Rodano alla Maremma il passo è breve. Fiorella e Pamela Lenzi da sempre hanno creduto insieme al compianto babbo Ezio in questi vitigni carichi di struttura ed aromi da macchia mediterranea e frutta polposa tropicale. In leggera difficoltà i rossi complice la 2017 molto impegnativa; sempre degno il Montecristo 2018 – Costa Toscana IGT

Sassotondo – San Lorenzo – Maremma Toscana DOC

Concludiamo le valutazioni con un altro Ciliegiolo questa volta cresciuto alle pendici dell’antico borgo di Pitigliano. Selezione uve provenienti da vigneti di oltre mezzo secolo, stupisce per complessità e delicatezza espresse in egual misura. Bocca seducente, tutta su frutta rossa agrumata.

 

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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