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L’Associazione San Casciano Classico si presenta: nell’evento “Perché Nord” vengono spiegati (e degustati) i vini della zona più “nordica” del Chianti Classico

Si è svolto a San Casciano in Val di Pesa, il 19 Maggio 2022, nella magnifica Villa Le Corti della famiglia Corsini, il primo evento ufficiale dall’Associazione San Casciano Classico, organizzato con la collaborazione dell’agenzia Vinifocus Wine Consulting di Bernardo Conticelli.

“San Casciano Classico” è l’Associazione che riunisce i produttori di vino del Comune di San Casciano Val di Pesa, all’interno della zona viticola del Chianti Classico. L’Associazione è stata fondata ufficialmente nel 2018, con la volontà di creare una struttura stabile di confronto e collaborazione tra i soci della zona per comunicare e valorizzare le peculiarità di questo territorio e dei suoi prodotti. Lo scopo dell’Associazione è infatti quello di tutelare e promuovere le aziende vitivinicole del comune di San Casciano in Val di Pesa comprese nel Chianti Classico, accomunate dalla millenaria storia del suo territorio, valorizzandone le particolarità geologiche e climatiche insieme alle sue tradizioni rurali e gastronomiche. L’Associazione è formata attualmente da 26 aziende associate, di seguito elencate.

In questa prima manifestazione pubblica l’associazione ha presentato “La Bottiglia del Territorio”, si tratta di una bottiglia personalizzata realizzata dall’Associazione San Casciano Classico in collaborazione con la Vetreria Etrusca, che sarà utilizzata esclusivamente dagli associati a partire dal mese di Ottobre 2022. “È da oltre un anno e mezzo che stiamo lavorando a questa idea”, racconta il Presidente dell’Associazione Antonio Nunzi Conti, “Secondo noi sarà uno strumento di grande efficacia comunicativa, un elemento di unità e di riconoscibilità del nostro territorio; siamo sicuri che la bottiglia aiuterà la percezione qualitativa del consumatore richiamando il nostro splendido territorio di San Casciano in Val di Pesa”.

La bottiglia bordolese, in vetro scuro dal peso di 500 grammi, riporta il nome dell’Associazione in due posizioni specifiche: sulla baga in bassorilievo si trova l’incisione della scritta “San Casciano Classico”, inizialmente coperta dalla capsula e che si disvela soltanto al momento dell’apertura della bottiglia, mentre sulla parte bassa della bottiglia, sotto l’etichetta aziendale, la medesima scritta viene ripetuta due volte intervallata dal marchio associativo in rilievo in forte evidenza.

L’evento, denominato “Perché Nord!”,  ha visto una masterclass condotta da Alessandro Masnaghetti sui vini della zona del Chianti Classico di San Casciano, degustati in parallelo con i vini del Barolo di Verduno; questo “gemellaggio” è stato dettato dalla posizione dei due territori, entrambi posti nella parte più a nord della propria denominazione di riferimento, e ha dato lo spunto per approfondire le caratteristiche delle due zone in termini di esposizione, altitudine e composizione dei suoli; parametri desumibili dalle ben conosciute mappe territoriali che Alessandro Masnaghetti produce per Enogea.

A sinistra la mappa tridimensionale del Chianti Classico edita da Enogea

Riportiamo alcuni degli interessanti elementi sottolineati da Masnaghetti durante la presentazione, e che aiutano a capire gli aspetti pedoclimatici delle zone viticole.

La premessa fondamentale è che prima di “immergersi” nella degustazione di un vino bisogna capire il territorio in cui le vigne sono locate, cosa che aiuterà a decifrare meglio le caratteristiche organolettiche ed a collocare quel vino nel corretto contesto enologico.

Un primo elemento non banale, che emerge analizzando le mappe, è che non è solo la latitudine a definire il microclima di un luogo ma tutti quegli altri elementi prima descritti che fanno sì che, ad esempio, le zone di San Casciano e Verduno, pur essendo posizionate nella parte più a nord dei rispettivi territori vitivinicoli, non siano le aree climaticamente più fredde ma in realtà risultino zone calde rispetto agli altri territori della denominazione.

Un altro aspetto da rimarcare è che, in termini di esposizione solare, i versanti più caldi non sono, come si potrebbe pensare, quelli orientati a Sud, ma quelli orientati a sud-ovest che per più tempo di altri raccolgono il calore dei raggi solari, mentre i versanti orientati ad Est sono i più freschi.

Si è parlato delle UGA: unità geografiche aggiuntive, una diversa e nuova mappatura del territorio del Chianti Classico, prima identificata in base alla mappa dei comuni (8) ed ora in 11 UGA.  Le UGA non sono legate alla qualità dei vini, ma hanno lo scopo di suddividere il territorio del Chianti Classico, oltre che per locazione geografica, per la storia e le tradizioni vitivinicole di quelle comunità che producono determinati vini.

La cartina dell’UGA San Casciano mostra, tra le altre cose, la diversa composizione del suolo: il colore nocciola individua terreni generati da depositi lagunari, il marrone scuro da depositi fluviali, il verde chiaro è relativo all’Alberese, il verde scuro al Sillano, il giallino al Macigno Toscano.

E VENIAMO AI VINI IN DEGUSTAZIONE

San Casciano

  • Chianti Classico Cigliano di Sopra 2019: profumi intensi di spezie, frutta croccante (prugna, ciliegia), violetta, bacche. Al gusto è immediato, fresco, di ottima bevibilità, i tannini sono fini con acidità e frutto in equilibrio, ha un finale di frutta dolce e liquirizia.
  • Chianti Classico Nunzi Conti 2019: al naso emergono la frutta fresca (ciliegia, lampone), i profumi di giaggiolo e spezie (pepe nero); in bocca l’acidità e il frutto sono ben calibrati e bilanciati, si nota una grande pulizia di beva, il finale è piacevolmente amarognolo.
  • Chianti Classico Solatione 2016: All’olfatto è ricco, mostra frutta matura (prugna, amarena, arancia moro), erbe aromatiche; è intenso, con note balsamiche. Al gusto è strutturato, potente, con acidità e tannini importanti ma equilibrati, ha un finale agrumato e speziato molto persistente.

Verduno

  • Barolo San Lorenzo 2017 – Fratelli Alessandria: profumi delicati di fiori e frutti rossi (rosa, fragolina), sottobosco, bacche e spezie fini. Nel palato mostra finezza ed eleganza con ricordi di frutta rossa e note minerali, i tannini hanno leggere note legnose.
  • Barolo Massara 2017 – Castello di Verduno: olfatto intenso, pulito, di piccoli frutti di bosco (fragolina, lampone), con note terrose e di incenso. Nel palato sfodera la sua eleganza, unita ad una struttura importante, con tannini rotondi e levigati, ritornano aromi di piccoli frutti rossi e di erbe medicinali.
  • Barolo Monvigliero 2017 – Comm. G.B. Burlotto: profumi intensi, netti e puliti, di frutta rossa e matura (fragole, ciliege), con note pepate. Al gusto è potente, polposo, il frutto è dominante (come al naso), i tannini solidi. Il sorso caldo e avvolgente.

A valle della presentazione “Perchè Nord” è stato allestito un banco di assaggio con i vini di tutti i produttori dell’Associazione San Casciano Classico, ne elenchiamo solo alcuni tra i molti che ci sono rimasti particolarmente impressi:

  • Chianti Classico Tenuta La Gabbiola 2019 – San Michele a Torri
  • Chianti Classico Gran Selezione La Querce Seconda 2015 – Niccolò Bernabei
  • Chianti Classico Gran Selezione Don Tommaso 2018 – Le Corti
  • Chianti Classico Gran Selezione Vigna Elisa 2015 – Nunzi Conti

 

 

 

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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