Lunedì 23 ottobre il Consorzio del Chianti Classico ha presentato a Roma le sue UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) con una interessantissima Masterclass, tenuta da Daniele Cernilli (co-fondatore del Gambero Rosso e direttore delle testate DoctorWine e L’Assaggiatore) che si è tenuta presso il Trimani Wine Bar di via Cernaia.
L’introduzione delle UGA è stata approvata a larghissima maggioranza nel Giugno 2021, dopo anni di intenso lavoro del Consiglio di Amministrazione, dall’Assemblea dei Soci del Consorzio, apportando significative modifiche al disciplinare in vigore, per continuare il percorso di valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico.
La menzione del nome del villaggio in etichetta serve, infatti, a mettere in luce il rapporto fra i vini del Gallo Nero e il loro territorio di origine, che si estende per circa 700 chilometri quadrati tra Firenze e Siena, caratterizzati da una grande differenza dei suoli e delle altitudini su cui sorgono i vigneti. Per questo sono state individuate e delimitate alcune aree, all’interno della zona di produzione del Chianti Classico, distinguibili in base a criteri specifici quali la riconoscibilità enologica, la storicità, la notorietà e la significatività in termini di volumi prodotti: Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio (comprensivo dei territori di Barberino, Tavarnelle e Poggibonsi), Vagliagli. Da sottolineare che in questa prima fase, le Unità Geografiche Aggiuntive saranno applicate alla sola tipologia Gran Selezione, con la disponibilità e l’apertura all’utilizzo anche per le altre due tipologie in un prossimo futuro: una scelta di importanza strategica per rafforzare l’intento delle UGA di rappresentare le eccellenze del territorio, potendo così competere, in modo più incisivo, con i più grandi vini del mondo.
Il Presidente del Consorzio Giovanni Manetti, interviene commentando così la storica decisione: “Il territorio fa la differenza, e quello del Chianti Classico è un territorio davvero unico, coperto per due terzi da boschi e con solo un decimo di areale dedicato alla viticoltura, che oggi per oltre il 50% segue i dettami dell’agricoltura biologica (52,5% della superficie vitata rivendicata). Un territorio capace di esprimersi al massimo in tutte le declinazioni del Gallo Nero. Il vino, come spesso ho affermato in questi anni del mio mandato da Presidente, rispecchia il territorio da cui proviene e per questo è così importante sia preservare il suo contesto ambientale che quello paesaggistico. Poterlo raccontare al consumatore più avveduto, che cerca di capire da quale territorio e da quale composizione dei suoli viene il vino che si accinge ad acquistare, anche attraverso l’etichetta è lo scopo dell’introduzione delle UGA.”
L’altra modifica al disciplinare di produzione della Gran Selezione, approvata nella stessa assemblea, prevede l’aumento della percentuale di Sangiovese, dall’80% al 90% minimo, e per l’eventuale restante parte (max 10%) l’impiego di vitigni autoctoni a bacca rossa tradizionali presenti nel territorio chiantigiano (Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino, Malvasia Nera, Pugnitello, ecc.). Pertanto dal blend di vitigni ammessi scompaiono del tutto quelli internazionali, il che suona come un significativo e coraggioso stop al “gusto globalizzato” e, di fatto, crea un precedente utilizzabile anche per le altre tipologie di Chianti Classico, (Riserva e Annata) dove invece sono ancora permessi.
Dopo queste premesse passiamo, dunque, agli assaggi degli 11 vini, uno per ogni UGA, che ci sono stati proposti nella serata.
UGA San Casciano Val di Pesa: Il territorio corrispondente all’UGA di San Casciano, posta nella zona nord del Chianti Classico, può essere definito come un vasto altopiano alluvionale che presenta numerose vallate e la cui parte sommitale è circa a 300 metri sul livello del mare. La particolare mitezza del suo clima, è perfetta anche per la crescita dell’olivo, che è possibile trovare in abbondanza in questa area del Chianti Classico. Andando verso la parte più meridionale della UGA il territorio cambia: nella zona di Campoli, al confine con le UGA San Donato in Poggio e Montefioralle, infatti, il paesaggio diventa più montuoso.
Chianti Classico Gran Selezione Don Tommaso 2019 – Principe Corsini Villa le Corti: “Blend” di Sangiovese (80 %) e Merlot (20 %), affina per 16 mesi in legno di medie dimensioni e, successivamente, 24 in bottiglia. Il frutto rosso piccolo cede subito il passo a note vegetali, di liquirizia e fiori secchi. Palato di buona struttura, ben equilibrato tra freschezza e tannicità che integrano l’importante grado alcolico, l’assaggio si chiude in un finale lungo ed armonico.
UGA Greve: Inserita in un contesto ambientale ricco di biodiversità, caratterizzato da boschi di querce e oliveti, questa UGA si snoda lungo il corso della Greve, nella parte settentrionale del Chianti Classico tra i 350 ed i 500 metri di altitudine. I suoli ricchi di macigno (marne ed argille risultano particolarmente vocati alla viticoltura) che, unitamente al clima temperato, le consentono di essere la UGA con il maggior numero di ettari vitati, circa 1.850.
Chianti Classico Gran Selezione Querciabella 2018 – Querciabella: Sangiovese in purezza, proveniente da vigneti biologici, fermenta in acciaio e matura 18 mesi in legni di vari formati a cui seguono 30 mesi di affinamento in vetro. Si apre su note floreali e di arancia sanguinella a cui subentrano note di frutto rosso e medicinali, segno di un inizio di terziarizzazione. Il sorso è fresco, vellutato e progredisce in un bel finale con ritorni agrumati e officinali.
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UGA Montefioralle: Montefioralle è la seconda più piccola UGA del Chianti Classico dopo Lamole. Benchè, amministrativamente parlando, sia una frazione di Greve in Chianti ha meritato una UGA a se per la differente composizione dei suoi terreni, prevalentemente calcareo marnosi, con alcune zone caratterizzate dalla presenza di pietraforte, un’arenaria con alte percentuali di calcare attivo. Si tratta di una zona fresca del Chianti Classico, con una temperatura media tra 13.5 e 14 gradi che contribuisce a sostenere l’acidità dei vini ed a contenerne il tenore alcolico.
Chianti Classico Gran Selezione Valdonica 2018 – Castello di Verrazzano: Anche per questo vino parliamo di un Sangiovese in purezza proveniente dal vigneto Valdonica. Affina, per periodi variabili a seconda dell’annata (per la vendemmia 2018 18 mesi) in fusti di castagno e di quercia provenienti da foreste toscane, a rimarcare lo spiccato legame col territorio circostante. Un naso austero e balsamico ci ricorda i boschi che circondano Verrazzano, seguono piacevoli note fruttate e tostate. La bocca si rivela fresca, vellutata, di grande equilibrio con ritorni di tostatura nel lungo finale.
UGA Lamole: Anche Lamole, come Montefioralle, merita una UGA a sé, la più piccola di tutto il Chianti Classico, grazie alle caratteristiche pedo-climatiche differenti rispetto al Comune di Greve. Siamo nella zona più fresca del Chianti, che giunge sino ai 650 metri di altitudine, con maturazioni più lente delle uve da cui derivano tannini più presenti. I suoli sono formati unicamente dal macigno, un’arenaria non calcarea caratterizzata da elevate percentuali di sabbia, a differenza della sua dirimpettaia Montefioralle.
Chianti Classico Gran Selezione Vigna Grospoli 2019 – Lamole di Lamole: Sangiovese in purezza proveniente dal vigneto omonimo, di piante ad alberello, matura tra i 15 ed i 18 mesi in legno medio/grande a cui segue un affinamento minimo di 12 mesi in bottiglia. Si presenta con un colore concentrato che lascia già intuire le note di ribes nero, di fiori secchi di viola e spezia scura. Il palato è fresco, asciutto, potente e sapido con un bel finale balsamico e di bella persistenza.
UGA Panzano: Panzano costituisce la quarta UGA all’interno dei confini comunali di Greve in Chianti e si colloca principalmente nel settore sud-occidentale del comune. Il territorio di Panzano presenta due versanti contrapposti: il versante orientale (più fresco e meno esteso) rimane all’interno del bacino idrografico del fiume Greve, quello occidentale (più esposto e che ospita la maggioranza dei vigneti) invece appartiene al bacino idrografico del torrente Pesa. Le differenze di esposizione all’interno di questa zona geografica rispetto ad altre fa sì che al suo interno i vini dei due versanti possano avere sfumature differenti.
Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Sorbo 2020 – Fontodi: Altro Sangiovese in purezza, proveniente dall’omonima vigna, effettua macerazione di 30 giorni sulle bucce dopodichè affina 24 mesi, tra legno grande e piccolo di rovere francese, ed un anno in bottiglia. La lunga macerazione gli conferisce un colore intenso che vira sul viola, naso concentrato di frutti rossi maturi, fiori di viola, tabacco scuro e note balsamiche. Sorso dinamico, carnoso e fresco, con tannini pronunciati che lasciano intravedere un lungo invecchiamento.
UGA San Donato in Poggio: Il territorio di San Donato in Poggio è racchiuso nell’area del Chianti Classico compresa all’interno dei confini del comune fiorentino di Barberino Tavarnelle, che rappresenta il versante più occidentale, e Poggibonsi, che fa parte della provincia di Siena. Si scende, sia in senso altimetrico che geografico, lungo il torrente Pesa con i suoli che passano tra i depositi alluvionali delle zone più basse ed il galestro toscano che caratterizza le zone più alte dove si sviluppa la maggior parte dei vigneti.
Chianti Classico Gran Selezione Vigna il Poggio 2018 – Castello di Monsanto: primo vino del Chianti a prendere il nome dal proprio vigneto, Il Poggio è un “blend” di Sangiovese (95 %), Ciliegiolo e Canaiolo (per il restante 5 %). Affina 18 mesi in legno grande e per 24 in bottiglia. Ottimo rappresentante della sua tipologia, spazia al naso tra note floreali, balsamiche, di frutto rosso piccolo e di tabacco dolce. Al palato si rivela tondo, fresco e molto elegante, sia nei tannini vellutati che nel lungo finale floreale e fruttato.
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UGA Radda: Con Radda si giunge nel cuore del Chianti Classico: il crinale su cui sorge è un vero spartiacque tra il torrente Pesa, le cui acque scorrono verso il nord e l’Arno, ed il fiume Arbia che scorre verso il sud e la Maremma. Siamo ancora in una zona di vigneti alti, di boschi e di suoli ricchi di alberese, in una delle aree più fresche del Chianti Classico. Il Sangiovese può tardare la maturazione dandoci vini che potrebbero risultare più “spigolosi” nell’immediato ma che promettono una grande longevità.
Chianti Classico Gran Selezione Terrabianca 2019 – Arillo in Terrabianca: Sangiovese in purezza proveniente da un terreno ricco di galestro e sassi, da cui il nome di Terrabianca. Il vino affina 20 mesi in tonneau di rovere francese e per un anno in bottiglia. Colore rubino concentrato che lascia presagire le marcate note di frutta rossa matura, arancia rossa, liquirizia ed elegante speziatura. Sorso avvolgente in cui prevalgono freschezza e tannini ben presenti che lasciano intravedere un lungo avvenire.
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UGA Gaiole: Prosegue il nostro viaggio verso il sud della denominazione con Gaiole che ricorda, nella sua parte settentrionale, le zone fiorentine con discrete altitudini e la presenza di alberese ed arenaria. La parte inferiore, invece, è caratterizzata da una punta, che si incunea nel territorio di Castelnuovo Berardenga e di Vagliagli, e già guarda alla zona senese con i suoi suoli di sabbie e marne posti a quote inferiori, dando origine a terreni drenanti che godono di più sole e calore.
Chianti Classico Gran Selezione Castello di Brolio 2020 – Baroni Ricasoli: Ci troviamo in presenza della più grande cantina dell’area del Chianti Classico, quello stesso castello dove il barone Bettino Ricasoli ideò la formula del Chianti nel 1872, un vero e proprio disciplinare ante litteram applicato per più di un secolo. Altro Sangiovese in purezza questo vino fermenta in acciaio per 15 giorni a cui seguono 22 mesi in tonneau, in parte nuovi, ed ulteriori 8 mesi in bottiglia. La nota “senese” si evidenzia con la prevalenza del frutto rosso maturo, del fiore di viola secco ed un’elegante speziatura dolce dovuta alla maturazione in legno. Al palato si rivela morbido, tondo e con una tannicità vellutata a cui segueono sapidità e freschezza.
UGA Castelnuovo Berardenga: Siamo giunti al confine posto più a sud della denominazione dove le ultime propaggini delle colline del Chianti, ricche di boschi, alberese ed arenarie, digradano verso le Crete Senesi più basse, più rade e con suoli di tufo e limi marini. La zona calda e luminosa dà vini più tannici e potenti che fanno, quasi, da trait d’union tra il Chianti e la zona di Montalcino, per sottolineare come l’introduzione delle UGA contribuisca a delineare le caratteristiche diverse di ogni areale.
Chianti Classico Gran Selezione Vigna Montebello Sette 2018 – Tolaini: Sangiovese 100 %, prodotto solo nelle migliori annate, che macera sulle bucce per ben 90 giorni da cui il colore rubino concentrato. Affina per 18 mesi (di cui 6 sulle proprie bucce) in legno grande a cui seguono 12 mesi in vetro. All’olfattiva si apre su un largo ventaglio di note di frutta rossa matura, tabacco scuro, incenso e speziatura dolce. Sorso equilibrato, vellutato nei suoi tannini eleganti e di buona freschezza con un lungo finale fruttato ed intenso.
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UGA Vagliagli: Anche se, amministrativamente parlando, fa parte del comune di Castelnuovo Berardenga a Vagliagli le cose cambiano ritrovando quote e suoli (galestro, alberese ed arenaria) più simili alla parte centrale della denominazione, da cui l’istituzione della UGA. Siamo in una zona ventosa, piuttosto rada, con un forte irraggiamento solare ed un grande passato storico: la battaglia di Montaperti fu combattuta quì vicino nel 1260.
Chianti Classico Gran Selezione Borgo Scopeto 2017 – Borgo Scopeto: Anche in questo caso parliamo di un Sangiovese in purezza, che fermenta in acciaio, ed affina 18 mesi in legni medi di rovere francese a cui seguono almeno 8 mesi in bottiglia. Naso ampio che spazia tra piccoli frutti rossi di bosco, sensazioni floreali, vaniglia, cacao e note eteree. Al palato è avvolgente, vellutato, sapido e dotato di una buona freschezza che equilibra le note calde dovute all’annata.
UGA Castellina: Finiamo il nostro giro per il Chianti Classico risalendo, sia in senso geografico che altimetrico, verso Castellina in Chianti che è il comune più fresco della denominazione. Il versante occidentale di questa UGA, che guarda verso la Val d’Elsa, presenta le caratteristiche che favoriscono la viticoltura: suoli ricchi di galestro, argille, marne calcaree e migliore disposizione all’irraggiamento solare. Le quote variano tra i 250 metri del fondo valle ed i 500 metri delle zone collinari.
Chianti Classico Gran Selezione Tenuta di Lilliano 2019 – Tenuta di Lilliano: Chiudiamo con la prima annata in cui questa Gran Selezione è prodotta con uve Sangiovese in purezza. Dopo una macerazione di 26 giorni in acciaio il vino affina almeno 18 mesi in legno grande e per 12 in bottiglia. Naso elegante che si apre su sensazioni floreali e di liquirizia a cui seguono note di piccoli frutti rossi. Al palato manifesta una grande avvolgenza che fonde struttura, morbidezza, freschezza e tannino in un grande equilibrio. Ottimo finale per una bellissima ed istruttiva degustazione.
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Ricordiamo che questa iniziativa prevede altri due appuntamenti romani:
il 6/11/ 2023 presso il Ristorante Ercoli a Trastevere – Via Giggi Zanazzo 4 – 00153 Roma
il 13/11/2023 presso Settembrini – Cucina contemporanea & Pizza Romana – Via Luigi Settembrini 21 – 00195 Roma
Informazioni sul sito del Consorzio del Chianti Classico: http://www.chianticlassico.it
Dopo aver perso tempo, lavorando su navi e treni, finalmente sono riuscito a giungere sulle rive dell'Oceano del Vino ed a tuffarmi nel mio elemento. Bere, nelle giuste quantità, non è mai tempo perso.
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