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Il Chianti Classico visto dalla Fattoria San Giusto a Rentennano

Parliamo di Fattoria San Giusto a Rentennano, un antichissimo monastero cistercense che si affaccia sul fiume Arbia nella parte più meridionale del Chianti Classico (a Gaiole in Chianti),  trasformato, nel 1200 in un indomito fortilizio al confine tra  Siena e Firenze. Del castello ne rimangono soltanto le merlature guelfe del muro di cinta, le massicce mura e le cantine interrate, e proprio in  quelle cantine la famiglia Martini di Cigala  proprietaria di questi luoghi dal 1914, ha fatto maturare i vini nelle grandi botti  e oggi i fratelli Anna, Lucia, Elisabetta, Francesco, Alessandro, Luca continuano questa tradizione con grande convinzione.

le barrique

Un tempo potevamo considerare questa azienda un’appendice del famoso Castello Di Brolio  luogo dove il  Barone Bettino Ricasoli dettò la formula originale del Chianti, che prevedeva l’uso di Sangiovese, Canaiolo, Malvasia del Chianti e solo in seguito del Trebbiano toscano.

Oggi  Fattoria San Giusto a Rentennano è una realtà completamente indipendente, ovunque conosciuta per la qualità dei suoi vini, si estende per 160 ettari di cui 31 a vigneto con terreni di diversa natura che vanno  dal tufaceo, ai sabbiosi-limosi, agli argillo-sabbiosi, e per finire agli alcalini e calcarei.

I vigneti in coltura biologica si trovano ad un altezza media di 270 metri con un microclima caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Nei vigneti troviamo pochissime varietà, Sangiovese e Canaiolo, per i vini della tradizione poi Merlot, Malvasia e Trebbiano a completare tutta la gamma prodotta. Lavorazioni molto semplici in cantina permettono di arrivare a produrre 80.000 bottiglie l’anno.

Le Vecchie Cantine

I loro vini sono sempre fedeli alla loro matrice territoriale, anche se per esprimersi al meglio necessitano di tempo. La lavorazione più importante che viene fatta in vigna per raggiungere questi risultati è il diradamento dei grappoli che viene fatto annualmente con molta attenzione e cura, lasciando appena un grappolo sui tralci più piccoli.

Ma passiamo ai vini assaggiati in Cantina.

Iniziamo con il :

Percarlo e La Ricolma

Percarlo 2012  (100% Sangiovese)

Note di viola si accompagnano a profumi fruttati e balsamici, un tannino ancora molto vibrante, ma di qualità, anticipa un finale speziato e agrumato.

Percarlo 2006  (100% Sangiovese)

L’evoluzione del vino la percepiamo distintamente, ci vengono aperte le porte all’assaggio da profumi di spezie, frutta matura, cuoio e tabacco, un tannino elegante accompagna un vino ancora nel pieno della sua vita, per finire con un finale lunghissimo di spezia e marasca.

La Ricolma 2013  (95%Merlot- 5% Cabernet Sauvignon)

Un bellissimo vino sin dai profumi con note speziate e floreali in evidenza ed un tannino potente anticipa un finale lunghissimo di spezie.

La Ricolma 2004  (95%Merlot- 5% Cabernet Sauvignon) 

Da subito si percepiscono note verdi che danno spazio a profumi di olive in salamoia. Il tannino che fa sentire ancora la sua forza ed anticipa un finale su note balsamiche e di alloro.

Chianti Classico Riserva 2013

Chianti Classico Riserva 2013

Note di frutta matura si accompagnano a profumi di viola. Una nota alcolica ancora presente va a braccetto con un  tannino  vibrante.

Vin San Giusto 2008 – 1998

Vin San Giusto 2008

Realizzato esattamente come il vin santo.Note di albicocca, frutta secca e miele ci introducono ad un vino dove la nota zuccherina è predominante, con un acidità che fatica a sostenerlo.

Vin San Giusto 1998

Un vino che ha raggiunto i 19 anni di evoluzione. I ricordi di frutta secca, albicocca e miele sono evidenti e introducono ad un assaggio molto imponente e concentrato ma ben sorretto dall’acidità. Un finale agrumato completa un vino molto interessante.

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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