Naturale, il salone del vino artigianale di Capestrano ha aperto le porte della sua ottava edizione sabato 11 maggio. Dopo le cinque edizioni di Navelli, la manifestazione, curata da Paolo Quaglia è giunta al suo terzo appuntamento presso l’incantevole scenario del Convento di San Giovanni a Capestrano. Nel cuore della provincia aquilana, a due passi dal Gran Sasso e dai Monti della Laga, cinquanta produttori provenienti da tutta Italia e due distributori hanno proposto in tre giorni di assaggi oltre 200 etichette di vini naturali, prodotti con fermentazioni spontanee da lieviti indigeni, senza l’utilizzo di coadiuvanti enologici e pratiche invasive e soprattutto figli di un’agricoltura concepita nel più completo rispetto della terra, un approccio che va ben oltre il biologico.
LA DEGUSTAZIONE
Ovviamente, visto il grandissimo numero di etichette in degustazione è stato impossibile assaggiare tutto e allora vi proponiamo gli assaggi a ruota libera che ci hanno colpito maggiormente.
BOLLICINE
Casa Caterina Artigiani del Vino – Monticelli Brusati (BS)
Rio Cami 2008 – Nella batteria di raffinati e spigolosi metodo classico, rigorosamente pas dosè, di Aurelio ed Emilio Del Bono quello che ha rubato la scena è stato il Rio Cami: un Blanc de Noir da Pinot Meunier in purezza ottenuto dall’assemblaggio nel 2008 di due annate (36% 2004 – 64% 2007) e sboccato da qualche mese dopo 11 anni di permanenza sui lieviti. Giallo dorato, luminoso con perlage fine e delicato. Profumi intensi di nocciole e note di pasticceria si alternano a ricordi di agrumi, pesca e salvia. In bocca si avverte subito un grande equilibrio tra freschezza, corpo, sapidità e profondità. Sorso intenso con un lunghissimo finale.
Volcanalia – Gambellara (VI)
Mai Ferma 2014 – Metodo Classico da uve 100% Garganega. È l’opera prima di Rossella Mastrotto, 800 bottiglie nate dal frutto della prima vendemmia di questa giovanissima azienda. Sboccato a ottobre 2018 dopo 42 mesi di permanenza sui lieviti. Veste dorata luminosa, perlage fine e persistente. Attacca con note di panettone e crema pasticcera per aprirsi in un ventaglio di sentori floreali e agrumati su cui si innestano accenni di erbe aromatiche e zucchero filato. Sorso ritmato giocato sull’equilibrio tra mineralità vulcanica e freschezza citrina. Chiude con lievi note di frutta secca e agrume candito.
Gaspare Buscemi – Cormons (GO)
Perle d’uva 2004 – Bollicina ottenuta da un assemblaggio di più vitigni: Pinot Grigio, Sauvignon (clone non aromatico), Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana e Verduzzo Friulano. Due annate specifiche in cuvée: 2002 e 2003, zero zuccheri aggiunti, presa di spuma garantita dall’aggiunta di mosto fiore. Sboccato nel 2017 dopo quasi tredici anni a sostare sui propri lieviti. Nel calice si mostra di un giallo oro intenso, perlage fitto e delicato. Naso ricco e in costante evoluzione: attacca con accenni di idrocarburi, albicocche mature, miele e erbe aromatiche, per poi virare su agrumi canditi, frutta tropicale e caramello salato. In bocca è elegante, pienamente cremoso, con una bolla perfettamente fusa nel corpo del vino. Grande equilibrio e una persistenza infinita.
BIANCHI
Filarole – Pianello Val Tidone (PC)
Fatto coi piedi 2016 – Orange wine ottenuto da Malvasia Aromatica di Candia, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo in proporzioni più o meno simili (circa 1/3) a seconda dell’annata. Fermentazione spontanea senza nessuna aggiunta in tino aperto fuori cantina. Macerazione di tre settimane con frequenti follature. Svinatura a fermentazione ultimata. Nessun travaso e nessuna aggiunta di solfiti. Affinamento in vetroresina. Delle quattro annate in degustazione (2015, 2016, 2017 e 2018) la 2016 è di gran lunga la più equilibrata e vibrante. Oro luminoso nel calice, con una leggera velatura. Naso ricco che apre su fiori e frutta gialla matura, prima di lasciare spazio a note di idrocarburo e cenni vegetali. In bocca è piacevolmente fresco e sapido, con piacevoli e coerenti rimandi di frutta gialla matura. Molto persistente con un finale intrigante di mandorle amare e sale.
Tenuta Ca’ Sciampagne – Urbino (PS)
Simandro 2012 – Uve Bianchello in purezza per questo bianco marchigiano fresco ed elegante. Si presenta con un bel giallo paglierino intenso. Delicate note di sambuco e biancospino aprono la strada a ricordi di pera williams matura e uva spina. Con il passare dei minuti si fanno strada note di ceralacca e pompelmo. Fresco e sapido, in bocca si muove con eleganza nonostante la struttura tutt’altro che trascurabile. A sette anni dalla vendemmia, questo bianchello sembra ancora giovanissimo grazie alla spiccata acidità che caratterizza il finale agrumato di buona persistenza.
Don Chisciotte – Calitri (AV)
Don Chisciotte 2017. Il Fiano di Pierluigi Zampaglione è sempre una garanzia in termini di eleganza e bevibilità e anche la 2017, pur essendo figlia di un’estate calda, si mostra nel calice in forma smagliante. Giallo dorato con tenui riflessi ramati, un naso decisamente intrigante di cedro e limone sfusato, con netti sentori di menta e fiori bianchi. Freschezza e sapidità sono in perfetto equilibrio e l’alcol che c’è ma quasi non si avverte regala un palato morbido e vellutato. Beva agile e appagante. Ottima la persistenza con un finale di agrumi e note fumé.
Maradei – Saracena (CS)
Dramis Bianco 2016. Guarnaccia bianca in purezza da vecchie viti centenarie, allevate a cordone speronato in regime di agricoltura biodinamica su terreno argilloso/calcareo a 350 metri sul livello del mare. Fermentazione spontanea senza controllo della temperatura, affinamento in acciaio e nessuna filtrazione per questo bianco calabrese che nel calice si presenta con una veste giallo oro intenso. Al naso delicate note di pesca bianca, rosa e fiori di sambuco aprono la strada a ricordi di pera, uva appena premuta e salvia. Fresco e sapido, in bocca ripropone piacevoli e coerenti rimandi di frutta bianca e un finale ammandorlato.
ROSATI
Abbazia San Giorgio – Pantelleria (TP)
Terre Siciliane Igt Rosato “Cloé” 2018 – Questo rosato ottenuto da vigne vecchie di Nerello Mascalese allevate ad alberello a Pantelleria, fermenta spontaneamente in acciaio, non è filtrato, non ha un solo milligrammo di solforosa aggiunta e affina per 6 mesi in parte in acciaio e in parte in vecchie botti grandi di castagno. Rosa corallo luminoso, con una leggera velatura. Naso intenso e suadente di ciliegia matura e rosa tea, che col tempo rivela la sua anima pantesca con accenni salmastri, quasi iodati, e lievi note di cappero e arancia rossa. In bocca è un tripudio di ciliegia matura e arancia sanguinella, fresco e sapido con un finale balsamico e salino che racconta del sole e del vento di Pantelleria.
Tenuta del Conte – Cirò Marina (KR)
Cirò Doc Rosato 2017 – Il Cirò Rosato di Tenuta del Conte è ormai un evergreen del genere. Anche con il millesimo 2017 si conferma su alti livelli. Rosa corallo brillante con riflessi ramati. Ciliegie e buccia di mandarino aprono le danze lasciando strada ad un naso denso di richiami mediterranei di melograno, timo, lavanda e fiori di borragine. La sapidità si avverte all’olfatto con accenni ematici e salmastri, quasi marini e in bocca non si smentisce grazie ad una vena sapida e profonda giocata su note rugginose accompagnate da un fine tannino, una buona freschezza e note fruttate a bilanciare il sorso. Chiusura salina e con ricordi di ciliegia.
Podere San Biagio – Controguerra (TE)
Cerasuolo d’Abruzzo Doc Briscola e Tressette 2018 – Melograno cerasuolo brillante. Sorprende per eleganza con un bel bouquet succoso e pimpante tutto marasca, uva appena premuta e accenni di macchia mediterranea. Il sorso è ricco, pieno, con una fruttuosità equilibrata, ma non ruffiana e vivacizzata da una bella vena sapida, il tutto all’insegna di una piacevolezza e di una freschezza di buon livello, corredato da una struttura tutt’altro che trascurabile e un finale fruttato. Gran ritmo e buona persistenza.
Pettinella – Silvi Marina (TE)
Tauma Vino Rosato 2018 – Vinificazione in bianco, senza uso di lieviti selezionati o altri additivi salvo un piccolo quantitativo di solforosa. Questo rosato da Montepulciano non è filtrato né chiarificato. Affina 6 mesi in legno usato e 1 mese in acciaio, poi bottiglia. Sebbene i vigneti siano entrambi in zone che rientrano nella Doc e le rese vendemmiali siano inferiori a quelle richieste dalla normativa di riferimento, il Tauma viene commercializzato come “vino rosato” e non come cerasuolo. Nel calice appare di un bellissimo cerasuolo brillante. Naso è ammaliante per intensità e complessità, fruttato e floreale, ricordi di rosa tea e marasca anticipano note di lampone e fiori di ibisco, ricordi ematici e accenni di pepe rosa e lavanda chiudono il cerchio. In bocca è fresco e molto sapido, con una beva scorrevole connotata da piacevoli ritorni di marasca e lampone, un grande equilibrio sensoriale e lunghissima persistenza
ROSSI
Cataldo Calabretta – Cirò Marina (KR)
Cirò Doc Rosso Classico Superiore 2013 (Magnum) – La forza e la solarità del gaglioppo in un calice granato luminoso. Naso di marasca e macchia mediterranea, accenni floreali di violetta e ibisco ed eleganti note di bergamotto, arancia sanguinella e cardamomo. In bocca è fresco e sapido, con una bella struttura e un sorso reso dinamico da un tannino nobile che accarezza lingua e palato mostrando ancora sussulti di giovinezza meravigliosamente ruvida e asciugante. Sorso appagante e di notevole persistenza.
Rocco di Carpeneto – Carpeneto (AL)
Barbera del Monferrato Superiore Docg Rataraura 2014 – Ottenuta da uve 100% Barbera provenienti da vigneti con viti di 35 anni di età media. Fermentazione spontanea in acciaio, 10 giorni di macerazione e 22 mesi di maturazione in parte in anfore e in parte in legno non di primo passaggio. Colore rosso rubino pieno. Ribes e mirtillo in confettura, e poi viola e accenni balsamici di ginepro ed eucalipto. In bocca è caldo ed avvolgente, di grande equilibrio, buona sapidità e evidente freschezza anche se mitigata dal ricorso all’anfora. Una Barbera sperimentale in cui eleganza e rusticità appaiono in buon equilibrio.
Podere Anima Mundi – Lari (PI)
Toscana Igt Rosso Ciliegiolo Ironista 2018 – L’ultimo nato di Podere Anima Mundi, nemmeno duemila bottiglie prodotte dalla vendemmia 2017, la prima, ed eccolo alla sua seconda annata. Il più “delicato” dei vini di Marta Sierota, è un ciliegio dalla grande pulizia di aromi e gusto, tutto frutta e bevibilità. Rosso rubino. Naso di ciliegie e mora di rovo, note di sotto e ricordi ematici accompagnati da lievi sfumature speziate. Bocca fresca e succosa, bellissima tensione sapida e un tannino di trama fine. Finale di buona lunghezza.
Cascina Boccaccio – Tagliolo Monferrato (AL)
Dolcetto di Ovada Doc Celso 2015 (Magnum) – Dolcetto in purezza, ottenuto da vigneti con un’età molto eterogenea, compresa tra i 70 e 12 anni. Vinificato in acciaio e successivamente affinato in contenitori di cemento. Nel calice si presenta con un colore rubino intenso. Al naso esprime sentori scuri di radici e sottobosco, accenni di viola e cassis e sfumature balsamico-speziate che ricordano l’alloro e il ginepro. Al palato si mostra un vino pieno, masticabile, saporito eppure freschissimo e godibile. Struttura e trama tannica fine completano il corredo di un vino piacevole ma tutt’altro che immediato. Discreta persistenza e bel finale sapido.
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