Percorrendo solo pochi chilometri da Epernay, reputata insieme a Reims il cuore pulsante della Champagne vinicola, si giunge a Le Mesnil sur Oger, uno dei villaggi grand cru situati sulla “favorevole” pendenza della Côte des Blancs. Siamo di certo in uno dei villaggi più prestigiosi dell’intera regione, se consideriamo che in questo luogo troviamo Salon, oggi l’unica maison tra “les grandes marques” a produrre da sempre un unico Champagne solo nelle annate migliori. Inoltre, alloggiato proprio nel centro del paese di Mesnil, quasi incastonato tra le abitazioni, con appena 1,84 ettari di estensione, viene allevato il vigneto murato «clos du mesnil», di proprietà della maison Krug, da cui si ottiene uno degli Champagne più suggestivi e blasonati al mondo.
Tuttavia la nostra attenzione, in questo luogo dal gran fascino, viene catturata da un piccolo vigneron indipendente, proprietaire-récoltant, Gimonnet-Gonet, che subito ai nostri occhi e dopo qualche assaggio, appare un artigiano «progettista» di Champagne di elevata qualità.
La loro si può definire una vera e propria storia familiare. E sì, perché Anne e Philippe Gimonnet hanno scelto lo stesso percorso dei loro antenati. Fu nel 1986 che le prime bottiglie di Champagne Gimonnet-Gonet furono vinificate.
Da allora perseguono un solo obiettivo, quello di produrre Champagne d’eccellenza, senza snaturare e compromettere la loro filosofia originaria. Dal 2012, li affianca in tale ambizioso progetto anche il loro figlio Charles, animato dalla medesima passione e desideroso di proseguire l’illuminato sentiero già tracciato dai suoi familiari. Attualmente il vigneto aziendale si estende su circa 13,50 ettari, principalmente sul terroir dei Grands Crus della Côte des Blancs, vale a dire Chouilly, Cramant, Oiry, Oger e Le Mesnil sur Oger. Inutile ricordare che qui regna sovrano lo Chardonnay, l’uva borgognona che ama particolarmente il regime idrico regolare garantito dalla massiccia presenza di gesso. Queste porzioni territoriali, infatti, vantano una predominanza assoluta di gesso (le craie), composto da granuli di calcite e scheletri di microrganismi marini, lasciati in questi terreni dalle acque di un mare ritiratosi circa 70 milioni di anni fa. E’ dunque quel gesso che assicura alla vite un regolare nutrimento ed equilibrio, durante l’estate ed anche nelle annate siccitose, sino a segnare e connotare i vini della Côte des Blancs.
L’azienda possiede anche vigneti nella valle della Marna, dove si allevano gli altri due vitigni dell’assemblaggio Champagne: Pinot Noir e Pinot Meunier.
Ad accoglierci in azienda con un grande senso di ospitalità Anne Gonet che, con il suo modo di comunicare particolarmente efficace, connotato da una simpatica alternanza di francese, inglese e sprazzi di italiano, ci mostra l’area di vinificazione e la cantina dove i vini «riposano» sui lieviti, prima di condurci nella sala degustazione per qualche «agognato» assaggio.
Anne ci spiega che il lavoro in cantina altro non è che il prosieguo di quanto già realizzato in vigna ove le uve vengono vendemmiate solo quando hanno raggiunto una maturità ottimale al fine di preservare ed esaltare le qualità organolettiche del frutto. Successivamente vengono vinificate separatamente, distinguendo le diverse parcelle dei vigneti. In questo modo, ci dice, si riescono a realizzare assemblaggi di grande regolarità e precisione per perseguire lo stile finale da conferire ai diversi prodotti.
Ma veniamo ai nostri assaggi preferiti. Pur avendo riscontrato in tutti i vini della maison una precisione stilistica, connotata da una scia acido – sapida davvero sorprendente, tre calici in particolare hanno destato il nostro particolare interesse. Tutti Blanc de Blancs.
Extra brut non millésimé, Grand Cru. Eleganza e finezza per questa cuvée composta da una selezione di Chardonnay provenienti da Cramant e Le Mesnil sur Oger da vigne dall’età media di 45 anni. Naso contornato da note fragranti e richiami agrumati che fanno da preludio ad un sorso di grande freschezza e prorompente sapidità. Piacevole il finale che richiama note citrine. Brut Prestige millésime 2011, Grand Cru
Brut Prestige millésime 2011, Grand Cru. Ottenuto da una selezione rigorosa delle migliori uve esposte a sud sempre provenienti da Cramant e Le Mesnil sur Oger. Pane tostato, mandorle e sentori di frutta matura accompagnano un assaggio vellutato che richiama note di pera, brioche e noce fresca. Finale di vivace persistenza.
Carat du Mesnil millésime 2008, Grand Cru. Prodotto solo in annate ritenute meritevoli e di gran pregio da Chardonnay del terroir di Mesnil sur Oger da vigne di circa 65 anni. Profondo e complesso bouquet che richiama sentori di nocciola fresca, mandorla, menta e note di pâtisserie. In bocca è ben presente una piacevolissima freschezza delicata e armonica con sentori di agrumi, fiori bianchi e sfumature speziate che fanno da contorno ad un sorso pieno e setoso. Intrigante e persistente il finale. Sei anni di permanenza sui lieviti.
Salutiamo Anne con un caloroso au revoir, ben consapevoli che presto torneremo a farle visita.
Salvatore Del Vasto & Sabrina Signoretti
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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