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Etna – l’importanza delle vecchie vigne e la grande eleganza dei vini di Pietradolce

Uno dei primi articoli scritti da me per questa testata ha riguardato l’azienda Pietradolce.  Poter partecipare ad una degustazione dei vini prodotti da Michele Faro a distanza di qualche anno è stato oltre che un piacevole ricordo, anche una conferma di come ormai la qualità si sia attestata ad altissimi livelli. Durante la presentazione della Guida ai vini di Sicilia 2020 redatta dall’A. I. S. Sicilia svoltasi presso Radicepura a Giarre, Michele Faro in qualità di padrone di casa, ha dato l’inizio alle varie masterclass che si sono svolte durante l’arco della manifestazione, proprio con i vini di Pietradolce più conosciuti, il Vigna Barbagalli e l’Archineri.

Ricordiamo brevemente la storia dell’azienda prima di parlare dei vini degustati. Nel 2005 vengono acquistati i primi 3,00 ettari nel territorio di Castiglione di Sicilia, per arrivare dopo soli 10 anni ad ottenere da parte del Gambero Rosso il titolo di miglior vino rosso d’Italia con il Vigna Barbagalli.

“Vini di montagna nell’estremo sud”

Questa è la definizione che Michele Faro dà per i vini dell’Etna, grazie all’eleganza, alla versatilità ed alla bevibilità e finezza che il terroir etneo riesce a conferire alle uve che vengono utilizzate per produrre i vini locali. Allo stesso tempo queste parole vengono pronunciate con un certo orgoglio, poichè ormai i vini etnei riescono a giocarsela anche con altri vini blasonati.

Sei i vini degustati durante la masterclass, quattro annate di Archineri Etna Rosso D. O. C. e due millesimi di Vigna Barbagalli Etna Rosso D. O. C., che hanno fatto capire ai partecipanti, le differenze fra i due vini, pur essendo dello stesso versante e dimostrare come possano avere una buona capacità di affrontare il tempo.

Archineri Etna Rosso D. O. C. 2016

I frutti rossi costituiscono la componente principale a livello olfattivo, seguita da ricordi di pietra focaia ed accenni di grafite, humus e note fumé. Vibrante all’assaggio, con una freschezza quasi croccante e tannini fini. Una lunga persistenza ed una buona progressione.

Archineri Etna Rosso D. O. C. 2015

Si percepisce la buccia d’arancia ed una nota affumicata delicata, con ricordi di cappero. Al sorso è equilibrato, le componenti dure e morbide si bilanciano molto bene. I tannini hanno una buona finezza. Buona la progressione.

Archineri Etna Rosso D. O. C. 2014

Gran bel bouquet, con diversi sentori che si percepiscono a primo esame olfattivo. Terra bagnata, sacco di juta, pietra focaia, con un finale di fiori appassiti. Verticale al sorso, molto elegante, con tannini carezzevoli e freschezza che accompagna il sorso. Quasi carnoso all’assaggio. Buona la persistenza e la progressione.

Archineri Etna Rosso D. O. C. 2013

Complesso all’olfatto.  Lo stato evolutivo inizia a farsi sentire (positivamente) con un corredo difficile da decifrare al primo colpo. Successivamente si sente la legna arsa, le erbe officinali, le note balsamiche, ed un finale di pietra focaia. Al gusto si avverte pienezza al palato, si riscontrano tannini ed acidità che camminano di pari passo e una sapidità da grande vino. La retronasale conferma un saggio uso del legno.

Villa Barbagalli Etna Rosso D. O. C. 2016

Da vigna allevata ad alberello pre-phylloxera di 80-100 anni di età.

Notevole la ricchezza di profumi, si spazia dalla componente fruttata, alla polvere da sparo ed alla nota fumé. Assaggiarlo è un vero piacere e ci restituisce una verticalità ed un’eleganza da grande vino. Trama tannica notevole ed una buona freschezza, con uno spettacolare finale sapido – iodato. Progressione notevole e persistenza altrettanto buona.

Villa Barbagalli Etna Rosso D. O. C. 2015

Il corredo aromatico è composto da frutta sotto spirito, nota balsamica, pietra focaia e nota fumé. All’assaggio l’eleganza la fa da padrona, un equilibrio quasi disarmante con una mineralità ed un sorso diretto che lo rendono veramente piacevole. Buona la progressione.

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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