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“Espressioni del Nobile” al Musia di Roma. Il rilancio del Vino Nobile di Montepulciano è la mission dell’Associazione Vignaioli Montepulciano

Il 25 giugno l’associazione Vignaioli Montepulciano ha organizzato un evento molto interessante – “Espressioni del Nobile” – nella galleria d’arte del Musia a Roma.
“Stretto” tra territori e vini di prestigio mondiale, colossi come il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino ed i “Supertuscan” di Bolgheri, il Vino Nobile di Montepulciano, una delle più famose denominazioni toscane, è un vino che, sebbene possa far risalire le sue origini a tempi anteriori a quelli dei suoi concorrenti (il Vino Nobile di Montepulciano è stata la prima DOCG italiana nel 1980 e DOC dal 1966), non è riuscito a seguirne la crescita degli ultimi 10-15 anni, sia nel mercato nazionale che internazionale. Questo a causa della mancanza di una comunicazione moderna e incisiva come nel caso dei suoi concorrenti e/o anche dell’ingresso di nuovi produttori che apportassero diversità, nuovi stili di vinificazione per ampliare “l’imprinting” originario di questo vino, in modo da poter seguire anche le nuove tendenze nel gusto dei wine-lovers.
Un altro fattore che ha creato una certa confusione tra i consumatori, soprattutto all’estero, è l’omonimia con il vitigno e vino abruzzese Montepulciano; per ovviare a ciò si sta pensando di proporre una modifica del disciplinare per poter inserire la denominazione “Toscana” sulle bottiglie del Nobile di Montepulciano.

L’associazione Vignaioli Montepulciano, costituita ad oggi da 10 produttori (piccoli, medi e grandi), nasce poco più di un anno fa con l’intento di rilanciare il ruolo del Vino Nobile di Montepulciano in primis sul mercato interno, puntando sull’eccellenza qualitativa e valorizzando le diversità degli stili produttivi che vitigno e territorio consentono. Diversità di vini che, pur appartenendo allo stesso areale, sono frutto di “terroir” differenti: dall’eterogeneità dei suoli all’esposizione delle vigne, al microclima e all’ampia variazione altimetrica del territorio (le vigne sono locate in un range che va dai 250 ai 700 metri s.l.m.).
Il “Manifesto” dei Vignaioli Montepulciano è anche un regolamento di produzione dei vini, i cui punti principali si possono sintetizzare in:

Drastica riduzione della chimica nel vigneto (no a diserbanti, concimi e antiparassitari chimici)

Bando di pratiche enologiche invasive (dealcolizzazione, concentrazione e osmosi, acidificazione, elettrodialisi, etc.)
Vietato l’uso di vitigni internazionali: minimo 85% sangiovese (Prugnolo Gentile) e fino a 15% di vitigni complementari toscani
Produzione di due tipologie di vini, riconoscibili tramite due menzioni particolari in aggiunta a quelle di Vino Nobile di Montepulciano Rosso e Rosso Riserva
 “Vino Nobile di Montepulciano Tradizione” DOCG: resa 50HL/ha, affinamento 30 mesi di cui minimo 12 in legno e 6 in bottiglia.
o   “Vino Nobile di Montepulciano Vigne Vecchie” DOCG: da vigne di almeno 40 anni, resa 35HL/ettaro, affinamento 40 mesi di cui minimo 12 in legno e 8 in bottiglia.
La prima vendemmia in cui le aziende aderenti potranno commercializzare le due tipologie di vini suddette sarà la 2018

 

L’evento è stato gestito in modo molto professionale, iniziando con una degustazione riservata a giornalisti ed operatori del settore, dove il presidente dell’Associazione, nonché socio produttore, Luca Tiberini ha illustrato gli obiettivi principali dell’associazione. “Non siamo nati in contrapposizione al Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – ha detto Tiberini – anche se le regole che ci siamo dati sono molto rigide e severe, soprattutto sul bando alla chimica. Il bello della nostra zona è che non è possibile fare lo stesso vino ovunque, ogni zona ha le sue caratteristiche. Siamo molto legati alla tradizione e quindi per noi il Nobile deve rimanere un vino di assemblaggio, con Sangiovese in prevalenza assieme ad altre varietà autoctone”.
Ospite d’eccezione Andrea Rossi, nuovo presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, di cui le aziende dell’Associazione Vignaioli Montepulciano fanno parte e con cui intendono sviluppare sinergie per promuovere la cultura del Vino Nobile di Montepulciano e del suo territorio d’origine. Anche perché si parla, almeno in termini di eno-turismo, di un vero successo: “Negli ultimi dieci anni – afferma Rossi, ex sindaco della città toscana – siamo passati da circa 350 mila enoturisti a oltre due milioni, cosa che ha favorito una grossa fetta di consumo direttamente sul posto e meno spazio all’export, a differenza di altre zone della Toscana”.

Il Musia è uno spazio espositivo creato dal Gruppo Jacorossi per promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea (pitture, sculture, disegni, grafiche, fotografie, installazioni e ceramiche), ma che spesso ospita manifestazioni di altri settori rappresentativi di altre forme artistiche e/o culturali, come concerti ed eventi enogastronomici. Lo spazio è molto particolare, ci sono diversi ambienti situati in piani diversi, alcuni risalenti ad epoca romana, in uno di questi – la sala del Teatro di Pompeo – si narra che venne ucciso Giulio Cesare.

La DEGUSTAZIONE dei VINI

Ogni produttore ha presentato e parlato dei propri vini, in termini di storia aziendale e tecniche produttive, coadiuvato nella descrizione organolettica da Emiliano Falsini, enologo molto attivo in Toscana (qui cura i vini di Montemercurio), che ha supportato i produttori durante la presentazione. Secondo Falsini è stato un errore, in passato, cercare “una via ‘supertuscan’ per rilanciare il Nobile, con Cabernet e Merlot si era un po’ perso di vista il vero focus di questa denominazione”.
Di seguito le nostre note di degustazione.

Vino Nobile di Montepulciano DOCG “Gersemi” 2015 – Cantina Fassati (Sangiovese e Canaiolo), 14%.
Fassati è una delle aziende più grandi di Montepulciano (110 ettari, di cui 52 a Nobile) e la più grande dei Vignaioli Montepulciano. Il Gersemi 2015 proviene dal vigneto Le Caggiole, situato a circa 150 metri s.l.m., e invecchia in botti grandi di rovere di Slavonia. Colore rosso rubino molto nitido, all’olfatto prevalgono sentori speziati e di sottobosco, rosmarino, china, carne cruda. In bocca è complesso, molto elegante, gli aromi di frutta matura (ciliegia e lampone) sono stemperati da una carica acida e balsamica. Il sorso è piacevole: pieno, fresco, scorrevole e di grande pulizia. 92/100.

Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2016 – Azienda Agricola Romeo (Sangiovese, Colorino e Mammolo), 14%.
L’azienda di Massimo Romeo è stata fondata nel 1980. Produce vino biologico proveniente dai diversi vigneti aziendali (4,6 ha dedicati al Nobile). L’affinamento è in barrique e bottiglia. Colore rosso rubino intenso. Al naso è fruttato (amarena e lampone) e balsamico (menta), con lievi cenni ematici e di porcini freschi. L’impatto in bocca è sanguigno, carnoso, saporito, con bella acidità; un vino energico e incisivo, di buona spinta sul palato, con tannini fini e vellutati e chiusura di arancia sanguinella. 91/100.

Vino Nobile di Montepulciano DOCG La Spinosa 2016 – Azienda Il Molinaccio (Sangiovese 100%), 14%.
Da Cervognano, una delle zone più vocate di tutta la Docg, con terreni sciolti, sabbiosi e di tufo, arriva questo Sangiovese fresco, da vigne di 25 anni. Spiccata ciliegia all’olfatto e con belle sfumature floreali e di sottobosco. Un po’ tenero, tannino docile, è scorrevole ed equilibrato, dalla struttura leggera, con lieve tendenza minerale e amaricante (pompelmo rosa) nel finale. Promettente. 89/100.

Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2015 – Podere Casanova (Sangiovese 97% con saldo di altre varietà locali), 14,5%.
L’azienda, che conta in tutto 15 ettari in zona Argiano, è stata rilevata quattro anni fa dall’imprenditore padovano Isidoro Rebatto. Il vino fermenta in acciaio e si affina in botti grandi, tonneaux e barriques. Al naso ribes, amarena, fiori rossi, note di cacao, caffè e balsamiche. Il gusto è raffinato, elegante, sapido, dal tannino morbido e un po’ sottile, finale integro, di media persistenza. Meno tipico rispetto agli altri Nobile della degustazione. 88/100.

Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2015 – Azienda Croce di Febo (Sangiovese 70% saldi di Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino e Mammolo), 14%.
Da più di vent’anni Maurizio Comitini pratica un’agricoltura biologica e artigianale “limitando l’utilizzo di prodotti chimici e di sintesi”, per realizzare un vino “che sia la massima e la più sincera espressione dell’annata e del terroir”, cioè dell’uomo. Le vigne sono situate in Pietra del Diavolo e Podere Monti, tra i 400 e i 500 metri s.l.m., su terreni argillosi e in parte granitici. Lieviti indigeni e 18-24 mesi di affinamento in botti piccole e medie. Profumi di frutti di bosco, spiccata mineralità, cenni floreali e speziati, erbe di campo; dolcezza di frutto molto nitida, tipica dell’annata, è succoso e modulato, chiusura tostata ma sale e acidità danno slancio alla beva. 91/100.

Vino Nobile di Montepulciano Riserva DOCG “Chiusino” 2016 – Fattoria della Talosa (Sangiovese 100%), 14,5%.
Tonneaux e botti grandi per il prodotto di punta di questa grande (33 ettari) e storica cantina poliziana, fondata nel 1972 dalla famiglia Jacorossi. Il frutto, molto maturo e dolce, prevale nelle sensazioni olfattive, segnate anche dal sottobosco e dall’oliva nera. Bel sorso ricco, di buon peso estrattivo, poche sfumature (succo d’arancia). È un’anteprima e forse ha bisogno di vetro per esprimersi al meglio. 88/100.

Vino Nobile di Montepulciano DOCG “Messaggero” 2015 – Cantina Montemercurio (Sangiovese 100%), 14,5%.
L’azienda biologica condotta da Massimo Anselmi ha come obiettivo produrre un vino che rispetti innanzitutto le tradizioni del territorio, assecondando quello che la natura offre. I vigneti, di cui 4,2 ettari a denominazione Nobile, sono esposti a sud-ovest su terreni ad impasto medio-argilloso a 450 metri s.l.m., tra i più alti di Montepulciano. Il vino è affinato 30 mesi in botte grande e viene commercializzato un anno dopo la norma. Profumi floreali, speziati e balsamici (eucalipto) con ciliegia, liquirizia e frutta secca. Al gusto è complesso: fondo amarognolo di cacao, frutta scura selvatica, ciliegia e mandorla. Di grande struttura, il sorso è denso, concentrato, i tannini molto educati, ben integrati con frutto e acidità. 90/100.

Vino Nobile di Montepulciano Podere Le Caggiole DOCG 2015 – Azienda Tiberini (Sangiovese 85%, Canaiolo 10%, Mammolo 5%), 14%.

Altra azienda storica, nasce nel 1962 e trova l’attuale configurazione vent’anni fa, con la scelta ante litteram del biologico intrapresa già negli anni Ottanta. Trenta mesi in tonneaux e botti grandi. Ottimo lo slancio in apertura: bei profumi di stampo floreale e di prugna, poi tabacco, spezie, cenere spenta. Sapore slanciato, un po’ largo ed evoluto, dal sorso generoso e coinvolgente, rilancia con buona continuità nel finale. 89/100.

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