Rimani in contatto con noi
[the_ad id="81458"]

assaggi

Dalla 2008 alla 2011: la storia del Montepulciano d’Abruzzo Nican raccontata in quattro calici

La longevità di un vino è uno dei misteri della viticoltura. Dietro ogni bottiglia che invecchia c’è una storia complessa, fatta di equilibri, di piccole decisioni e di una sorta di dialogo costante con il tempo. Ma cosa rende un vino capace di attraversare i decenni, spesso evolvendo e trasformandosi in qualcosa di più affascinante e complesso, anziché svanire sotto i colpi degli anni? È una domanda che non ha una risposta unica, perché la bellezza di un vino longevo risiede proprio nella sua capacità di sorprendere, di offrire ogni volta qualcosa di diverso.

Parlare della longevità dei grandi vini, rossi o bianchi che siano, significa addentrarsi in un mondo di sfumature, di aromi e consistenze che mutano, e di sensazioni che solo il tempo è in grado di rivelare. A differenza dei vini giovani, che esplodono nel bicchiere con freschezza e frutto immediato, un vino longevo è un percorso. In una bottiglia di un grande rosso che ha visto passare diversi anni, ad esempio, si scoprono note che vanno oltre il frutto: cuoio, tabacco, terra umida, spezie dolci…i famosi aromi terziari. Questi raccontano il viaggio di un vino, le stagioni che ha visto, le piccole trasformazioni chimiche che hanno tessuto una trama sempre più sfaccettata e intricata.

Non è quasi mai solo una questione di cantina. La capacità di un vino di durare nel tempo si decide innanzitutto in vigna, nella qualità dell’uva e nelle scelte di chi la coltiva. I migliori vigneti, situati in posizioni che garantiscono luce, buone escursioni termiche e un nutrimento giusto alla pianta, sono quasi sempre la chiave per vini capaci di durare. Le tecniche di vinificazione poi, il modo in cui il produttore decide di lavorare in cantina, che si tratti dell’uso di botti grandi o piccole, del contatto con le bucce, della scelta di evitare eccessive filtrazioni, influiscono in modo determinante sul potenziale di evoluzione.

Ma ciò che più di tutto rende affascinante la longevità di un grande vino è il suo legame con l’esperienza del degustatore. Ogni apertura di una vecchia bottiglia è un momento irripetibile, un incontro tra il passato del vino e il presente di chi lo beve. La storia che quel vino ha vissuto – l’annata, le condizioni di conservazione, le inevitabili piccole oscillazioni del tappo – si intreccia con la storia personale di chi lo assaggia, dando vita a un’esperienza unica. La complessità è qui sinonimo di bellezza, perché significa poter scoprire nuovi dettagli, assaporare nuove sfumature che prima erano nascoste.

Scrivere della longevità dei grandi vini è come parlare di un’opera d’arte in costante divenire. È una celebrazione del tempo, del suo potere di arricchire e trasformare. Ed è, soprattutto, un invito alla pazienza: a saper aspettare, a comprendere che ci sono bottiglie che non vanno solo bevute, ma vissute, per permettere loro di raccontarci storie straordinarie che si svelano solo con il passare degli anni.

Da sempre sostengo (con abbondanti prove empiriche a corroborare la tesi) che il Montepulciano d’Abruzzo sia, per longevità, uno dei più grandi rossi del nostro Paese. La sua capacità di sfidare gli anni non ha nulla da temere a confronto con quella delle più blasonate denominazioni al mondo. Forte di questa convinzione, ho approcciato una mini-verticale di Montepulciano d’Abruzzo Nican, l’alfiere della produzione in rosso della Bio-Cantina Sociale Orsogna

Il Nican fa parte della collezione classica, una linea che affianca le tante altre etichette di questa dinamica realtà chietina, sempre più focalizzata sulla produzione di vini ottenuti da agricoltura biodinamica. Se, da una parte, la strategia commerciale della cantina punta su prodotti di grande bevibilità e naturalezza espressiva, spesso frutto di progetti originali e identitari, il Nican è un “montepulcianone” più tradizionale, che si presenta come uno di quei vini “rinoceronte” che richiedono necessariamente tempo per rivelarsi appieno. Un lusso – la pazienza – che pochi possono concedersi, ma che eleva le aspettative per ogni bottiglia di questa linea ambiziosa.

Dall’assaggio di quattro annate, che vanno dalla 2008 alla 2011, ho avuto le conferme che mi aspettavo: il Nican è un monolite, un vino che sembra scolpito nella roccia, con una grandissima energia e una struttura che resiste imperturbabile al passare del tempo. Come tutti i Montepulciano di razza, riesce a mantenere vitalità e spessore anche dopo molti anni. Paradossalmente, specie in alcuni millesimi come il 2009, appare ancora giovane, nonostante le sfumature diverse che ogni annata ha saputo esprimere. Ha un frutto integro e maturo, che vira su note di confettura ovviamente, e fa da base ad un profilo olfattivo complesso e stratificato, con una profondità che lascia intuire un lungo futuro davanti a sé.

Sarò curioso di tornare ad assaggiarlo tra qualche tempo, perché ho l’impressione che il Nican abbia ancora tante cose da raccontare.

avatar
Scritto da

Abruzzese, ingegnere per mestiere, critico enogastronomico per passione, ha iniziato a scrivere nel 1998 per L’Ente Editoriale dell’Arma dei Carabinieri, con cui ancora collabora. Vino, distillati e turismo enogastronomico sono la sua specializzazione. Nel tempo libero (poco) prova a fare il piccolo editore, amministrando una società di portali di news e comunicazione molto seguiti in Abruzzo e a Roma. Ha collaborato per molti anni con guide nazionali del vino, seguendo soprattutto la regione Abruzzo (ma va?), e con testate enogastronomiche cartacee ed online. Organizza eventi e corsi sul vino...più spesso in Abruzzo (si vabbè...lo abbiamo capito!).

Iscriviti alla Newsletter

Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia

NELLA CLASSIFICA DEI 10 CAFFÈ PIU’ COSTOSI AL MONDO 4 DERIVANO DALLA MASTICAZIONE DEGLI ANIMALI

News

La classifica dei migliori 10 Panettoni d’Italia del 2019 secondo Vinodabere

News

La Classifica dei migliori Cannonau della Piccola Guida della Sardegna di Vinodabere – Seconda Edizione (assaggi effettuati nel 2019)

News

La classifica dei migliori 20 Panettoni d’Italia del 2021 secondo Vinodabere

News

Connect
Iscriviti alla Newsletter

Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia