In un momento così complicato bisogna fare attenzione alle parole, che, come Nanni Moretti sostiene nel film “Palombella Rossa”, sono importanti.
L’uscita di Assoenologi, per la verità un po’ avventurosa, anche se dettata dall’esigenza di cercare di salvaguardare il mondo enoico, sulle proprietà benefiche del vino contro i virus, è stata duramente smentita dal mondo medico e scientifico in generale.
Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, così si era espresso:”Un consumo moderato di vino, legato al bere responsabile, può contribuire a una migliore igiene del cavo orale e della faringe, area, quest’ultima, dove si annidano i virus nel corso delle infezioni”.
Si è espresso, tra i tanti, Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi e ricercatore di Igiene generale ed applicata all’Università degli Studi di Milano, che ha replicato che non c’è nessuna prova scientifica di quest’affermazione, e che per la disinfezione ci vuole ben altro.
Immagine di Copertina: “Vino come Medicina”, opera di Daniela Biganzoli