Tenuta Eméra è una delle tre cantine di Claudio Quarta. È li che incontriamo Alessandra Quarta, ed è nell’ampio cortile della Tenuta che chiediamo ad Alessandra di raccontarci la sua azienda.
È bene ricordare che Claudio Quarta, suo padre, “nasce” come biologo genetista, e come tale ha fondato la prima azienda biotech italiana che si è quotata in borsa. Una personalità, quella di Claudio, molto vocata all’innovazione, ed era inevitabile che quell’istinto innovativo fosse destinato a riversarsi sulle sue aziende, sul suo vino, sul suo modo di gestire le sue attività.
Alessandra è assolutamente in linea con questo approccio. Abbiamo avuto modo di parlare con lei più volte, seduti davanti a un calice di vino, in vigna o durante una cena, ma ogni volta abbiamo trovato nelle parole di Alessandra quell’entusiasmo che la caratterizza, e che si respira nell’aria appena varchi la soglia di Tenute Eméra.
Siamo a Lizzano, in provincia di Taranto, pronti ad aspettare il tramonto su un prato verde che prato non è in quanto è il tetto della cantina, trattato con papiri per filtrare e recuperare l’acqua piovana. Poi ci sediamo con Alessandra, per scoprire che in questa tenuta c’è la più grande collezione di biodiversità del mediterraneo. 500 vitigni rari utilizzati anche per portare avanti delle microvinificazioni sperimentali nell’ambito di un progetto di ricerca. E poi uno studio su nuovi portainnesti. E per finire il progetto di Alessandra, la quale ha lanciato il concetto di “Wine Democracy” e un vino solidale (il “Qua.le”) che destina un contributo a diverse onlus.
È una azienda da conoscere e da studiare. È un luogo nel quale trovi innovazione ma ti scontri piacevolmente, a cena, anche con la tradizione delle signore salentine che ti preparano, in modo tanto essenziale quanto “divino”, una cena di quelle che ti manda a casa soddisfatto.
Ancora più soddisfatto quando poi, a chiudere il pasto, ci pensa un calice di “Oro di Eméra 2017”, il loro primitivo DOP. Un primitivo di Manduria di grande struttura ma di altrettanta facilità nella beva, avvolgente con la sua ciliegia nel naso ma di grande carattere al sorso, con una bella succosità e persistenza.
Se passate da queste parti, non mancate di passare a Tenuta Emèra, ma tenetevi da parte un po’ di tempo in quanto le cose da fare, vedere e bere sono veramente tante.
Chiedete di Alessandra, perfetta padrona di casa capace di farvi passare un pomeriggio come si deve 😊 sia che siate wine-addicted che semplici turisti.
Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso un mondo fatto di idee più stimolanti che spaziano dal teatro all'agricoltura con progetti dedicati all'economia circolare. Appassionato di comunicazione, attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018, writer per passione. Videomaker, ma sempre per passione. Fondatore di Bordolese.it e Wining.it
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