Ogni anno Helmut Koecher e il suo Merano Wine Festival riescono a stupirci per ricchezza e creatività, sia per il numero di eventi sia per la grande qualità che viene regalata ai partecipanti, siano essi addetti ai lavori, aziende o appassionati.
Questa volta un’attenzione speciale è rivolta al territorio, alla sostenibilità, alle radici del Festival e all’arte, in un parola alla Cultura, di cui il vino è parte integrante e decisamente significativa.
È una kermesse caleidoscopica, quella di Merano, in cui ci si può perdere per l’abbondanza di sollecitazioni e di stimoli enogastronomici intriganti.
Un piccolo (si fa per dire) Eden dei sensi e dell’intelligenza delle scelte.
Sì, perché ogni volta il Festival è guidato dalle parole “selezione” e “qualità“, e non crediamo di sbagliare definendo quest’evento un gioiello nel panorama delle tante manifestazioni dedicate al vino e non solo.
C’è un’attenzione palpabile e misurata nelle scelte che portano al grande pubblico le eccellenze enologiche e culinarie.
Questo sin dalle nostre prime partecipazioni tanti anni fa (16 per la precisione).
Ed è tutto riconfermato nella presentazione dell’ennesima edizione di un evento che è soprattutto un momento di scambio e di incontro ad alto livello, accompagnato da una grande partecipazione.
Ci piace a questo punto ricordare alcune peculiarità del Festival di quest’anno che si svolgerà dal 4 al 8 novembre prossimi.
“Respiro e grido della terra” è il Summit di apertura, con artisti e rappresentanti del mondo della Cultura e dello spettacolo per sostenere lo stretto rapporto tra natura, vino e Cultura, e difenderne la peculiarità.
Il risultato sarà un MANIFESTO da inviare al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sottoscritto dai partecipanti.
Vini e vitigni dell’Alto Adige dalle origini a oggi: il passato che si rinnova nel futuro dai tempi dell’arciduca Giovanni d’Austria (1830).
La ricerca dell’eccellenza documentata dal regista Carlo Guttadauro che ripercorre in un suo docufilm le origini e lo sviluppo del Festival di Merano.
Un inno alle molteplici espressioni dell’arte, dalle sale del Kurhaus al Teatro Puccini sino all’hotel Terme, con rassegne dedicate e prestigiose collaborazioni (Casabella)
E poi The Wine Hunter Talks Naturae et Purae, focus meranese sui vini biologici, biodinamici, naturali, Orange e PIWI presso l’Accademia degli Studi Italo tedeschi, e inoltre tutte le masterclass (con ospite d’eccezione la Georgia), presso l’hotel Terme.
Infine un augurio e un ringraziamento a Helmut e a tutti gli organizzatori e partecipanti per un’edizione che sarà da ricordare come sempre.
