Nel mondo della pizza sembrava tutto già scritto. Invece le variabili sono davvero infinite, come le strade che portano a Roma. Antonio Tancredi con Diametro 3.0 a Casoria ha preso spunto proprio dalla capitale per ideare una novità assoluta di grande gola per il pubblico campano: la scrunchy.
Un giusto compromesso tra la pizza in pala e la pinsa e che eredita, da entrambe, croccantezza e digeribilità grazie anche alla scelta saggia delle farine per l’impasto e nella lievitazione con utilizzo di pre-fermento. La “palella”, come Tancredi ama definire la categoria appena inserita in carta, ha per caratteristica proprio il suono onomatopeico dato dallo “scricchiolio” al primo morso, con topping appetitosi e indovinati.
La fantasia necessita, infatti, della praticità per non perdere quanto di buono possa offrire uno spunto intelligente e creativo. Parimenti le mode lasciano il tempo che trovano quando si osservano eccessi pomposi fuori dal contesto territoriale e dai prezzi decisamente poco familiari.
Bello il dehor esterno con tanto di palma decorata al centro, ancor più eleganti gli arredi interni per un totale di quasi 120 coperti a disposizione. La moglie Martina gestisce le esigenze di sala dei clienti coadiuvata da Gianluca Orabona, prossimo sommelier che già cura una buona selezione vini.
Si parte negli assaggi dalla Trevigiana con fonduta di Asiago, soppressa veneta, radicchio di Castel Franco e stravecchio di alpeggio. La più “nordica” e delicata nella contaminazione delle sue componenti.
Limitrofa alla Campania la Murgia Segreta, con porchetta di maialino nero lucano, cime di rapa, stracciatella e peperoni cruschi, il miglior morso della degustazione.
Ancor più radicata ai confini regionali la Radici, con cremoso di topinambur affumicato, provola affumicata di Agerola, salsiccia al finocchietto, castagna di Roccamonfina e tartufo nero bagnolese, unico elemento dissonante da dosare con parsimonia per non coprire i sapori.
Così come intriga la Ricordo Ischitano per la proposta del condimento a base di coniglio all’ischitana, pomodorini del Piennolo e provola affumicata di Agerola; magari un tocco di salsa ulteriore avrebbe consentito un maggior gusto.
Ottime le classiche intramontabili Cosacca, con pomodoro, basilico e formaggio grattugiato e la Marinara, rigorosamente con pomodoro, aglio, origano e olio extravergine d’oliva, entrambe senza fiordilatte o mozzarella.
Chiusura in dolcezza con la pizza Ricotta e Pera guarnita da mousse di ricotta di bufala, coulis di pere, confettura di zenzero, profumo al mandarino e filamenti di cioccolato fondente, il degno finale di una serata all’insegna del gusto e della creatività.
Perché solo partendo dalla base si può raggiungere la cima…
Diametro3.0
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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