Il Pinot Bianco, nobile e raffinato vitigno di provenienza francese, vive da sempre una condizione da “underdog”: sovrastato dal prestigio (Pinot Nero) e dal successo commerciale (Pinot Grigio) dei fratelli, oscurato dal dominio internazionale dello Chardonnay. In Italia, escluse sporadiche apparizioni in Franciacorta, ha da sempre due territori d’elezione: l’Alto Adige in prevalenza, dove raggiunge con facilità vette d’eccellenza, grazie alla stima e alla fiducia che vi ripongono molti produttori, e (in termini meno ampi e sistematici, sempre per via di scelte produttive) il Collio friulano.
Ebbene, proprio nel Collio sette protagonisti del vino friulano (Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica&Venica), hanno deciso di dar vita alla “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio” per valorizzare e promuovere questo bianco che nasce qui sotto il segno dell’eleganza e dell’ambizione di conquistare i mercati internazionali. Trattandosi di una produzione di nicchia (76mila bottiglie in tutto), è evidente che il primo impegno dei sette è comunicare la sua qualità ed eccellenza.
Un vitigno che si è acclimatato tra queste colline da 150 anni, che richiede molto impegno, essendo delicato e di difficile gestione in vigna, ma che è in grado di offrire, nelle versioni migliori, vini di buona struttura, estrema raffinatezza e notevole longevità. Nel Collio sembra aver trovato le condizioni ideali per esprimersi al meglio: condizioni climatiche (ama il fresco e una buona illuminazione), terreni (qui ricchi di sostanze minerali) e un pugno di produttori che ha deciso di puntare forte sul Pinot Bianco, nonostante non manchino varietà più facili sia dal punto di vista agronomico che da quello commerciale.
In occasione di “Enjoy Collio Experience 2021” (link1, link2, link3), le sette aziende hanno presentato alla stampa il progetto della rete d’impresa e i relativi vini. Ecco le impressioni dei nostri assaggi:
COLLIO PINOT BIANCO “SANTAROSA” 2019 – CASTELLO DI SPESSA
Profumi netti di crosta di pane seguiti da nuances floreali (sambuco, acacia) e frutta matura (mela, pera e frutta tropicale). L’ingresso in bocca è morbido, con ricordi di mela e mandorla, l’evoluzione caratterizzata da un bell’equilibrio tra freschezza e sapidità che bilanciano le note fruttate. Finale di buona lunghezza. 93/100
COLLIO PINOT BIANCO 2018 – LIVON
Fermenta e matura in acciaio per cinque mesi, senza travasi. Naso vegetale e floreale, frutta bianca matura (mela e pesca), gesso e lievi spezie. Sorso fresco e sapido, di discreto corpo, intenso, con una prevalenza di note citrine che segnano anche il finale, dominato dagli agrumi gialli e rossi. 89/100
COLLIO PINOT BIANCO 2019 – PASCOLO
Lavorazione solo in acciaio, mostra profumi delicati di frutta bianca fresca (pesca, mela verde) e floreali(biancospino). In bocca è equilibrato, fruttato ed elegante, con un finale ammandorlato, minerale e sapido. 91/100
COLLIO PINOT BIANCO 2019 – RUSSIZ SUPERIORE
Fermentato in acciaio, riposa sei mesi sui lieviti prima dell’imbottigliamento. Profumi intensi di frutta matura, tropicale, intrecciati con erba tagliata, fiori gialli e di campo. Al palato è gradevole, molto sapido, di buona polpa leggermente diluita. Manca solo un po’ di slancio in chiusura. 90/100
COLLIO PINOT BIANCO 2019 – SCHIOPETTO
Affinamento in acciaio. Al naso note di fiori bianchi (gelsomino), sentori erbacei e minerali (pirite), seguiti da frutta bianca (nespole) e crosta di pane. Il sorso è piuttosto corposo, morbido e sapido all’ingresso nel palato, con aromi agrumati e un finale amarognolo e salino. 90/100
COLLIO PINOT BIANCO 2019 – TOROS
Vendemmia a inizio settembre, vinificazione a pressatura soffice e temperatura controllata. Olfatto balsamico di menta, note minerali e floreali. Bocca di bella consistenza, rotonda, ricca, persistenza di mandorla, limone e frutti gialli, in un finale di ottima complessità e lunghezza. 93/100
COLLIO PINOT BIANCO “TALIS” 2019 – VENICA
Affinato parzialmente in legno grande. All’olfatto è complesso: fiori (iris, ginestra), erbe selvatiche, agrume (limone) e una scia minerale (gesso) e ammandorlata. Al gusto è saporito, con ricordi di mela e agrume. La trama è fine, elegante, il finale armonico con una accattivante vena salina. 95/100
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