Riscoprire le nostre tradizioni rappresenta l’unica arma utile contro la clausura forzata impostaci dal Coronavirus.
Mantenere una connessione lucida con la realtà ci ricorda che, dopo tutto, è pur sempre Pasqua e Pasqua in Irpinia significa anche “pizza” (o torta) con le erbe.
Ingredienti:
Per l’impasto:
500 grammi di farina 00
300 ml di acqua tiepida
10 grammi di lievito di birra
50 grammi di strutto ammorbidito
1 uovo intero
Sale q.b.
Per il ripieno:
1 kg di erbe miste (scarola, cerfoglio, cardillo selvatico, borraggine)
50 grammi di olive denocciolate
5 filetti di acciughe sott’olio
1 spicchio d’aglio
Sale, pepe, olio extra vergine di oliva q.b.
(Opzionale: capperi e/o uva passa)
Tempi di preparazione 2 ore + lievitazione
Per l’impasto lavorare con i polpastrelli la farina, lo strutto l’uovo ed il lievito sciolto in una tazzina di acqua tiepida. Se avete del lievito madre verrà molto più soffice e saporito. Aggiungere di tanto in tanto acqua fino ad ottenere un composto uniforme. A quel punto far lievitare almeno 4 ore al buio in uno spazio chiuso (consigliabile una intera notte).
Nel frattempo in una pentola alta mettere a soffriggere l’olio, le acciughe, l’aglio e le olive denocciolate triturandole prima finemente.
Quando le acciughe si saranno sciolte nell’intingolo inserire le erbette e lasciar cuocere coprendole con un coperchio per circa 20 minuti a fiamma media fino a quando non sarà evaporato tutto il liquido in eccesso.
A quel punto spegnere e lasciare raffreddare il tutto.
Nel frattempo stendere l’impasto lievitato ottenendo una sfoglia leggermente superiore al mezzo centimetro. Con una teglia rotonda ritagliare 2 sezioni circolari, la prima da utilizzare come base e la seconda a copertura della torta.
Inserire quindi la farcitura (non calda mi raccomando), coprirla con l’impasto di copertura, sigillare i bordi e bucherellare la parte superiore con i rebbi di una forchetta.
Spennellare con strutto fuso e infornare a 160 gradi per circa 80 minuti fino a completa doratura della pasta.
Buona Pasqua a tutti.
La Redazione di Vinodabere consiglia in abbinamento un vino di cui abbiamo parlato un po’ di tempo fa sulla nostra testata (link):
Pinot Bianco Praesulis 2018 – Gump Hof: (affinamento un terzo tonneaux e due terzi acciaio): sentori di spezie, frutta secca, fiori bianchi, pera e mela anticipano una bellissima chiusura minerale e sapida. Il sorso presenta una grande progressione salmastra e marina.