Ancora una volta Napoli funge da polo attrattivo per importanti iniziative enogastronomiche. Questa volta il territorio di Valdobbiadene approda ai lidi piacevoli del Joca Ristorante e Tapas Bar con in cucina lo chef Gianluca D’Agostino, irpino d’origine e subito adattato alla movida partenopea.
Il locale è un mix tra culture profondamente differenti, sin dagli arredi in stile pop per continuare con piatti rivisitati della tradizione mediterranea. Terra e mare, in prevalenza pescato del giorno e ottima selezione delle verdure vere protagoniste delle proposte di chef D’Agostino. Non poteva mancare l’abbinamento vini con le etichette di Prosecco della cantina Ruggeri, viticoltori in Valdobbiadene dal 1950 per volontà di Giustino Bisol, insieme a suo cugino Luciano Ruggeri.
Alla base di tutto c’è il cosiddetto “Metodo Ruggeri”: una filosofia produttiva che si distingue soprattutto per la prolungata maturazione dei vini in autoclave. E poi la filosofia di smarcarsi dal concetto di vigneto singolo, non per anticonformismo, ma per scelta pratica alla ricerca continua dell’equilibrio sensoriale dei vini nel calice. Le Rive, per Ruggeri, sono di fatto attuate da sempre, anche se non menzionate. Viene preso il meglio di ciascun podere per formare poi le tipologie desiderate e richieste dal mercato.
L’azienda è stata precursore anche della versione Extra Brut, all’epoca neppure esistente nel disciplinare di produzione del Prosecco Valdobbiadene. gli unici ad aver sperimentato, infine, ben 62 mesi di autoclave per i loro metodi Martinotti con risultati sorprendenti. Tre quarti di secolo festeggiato in un tour lungo lo Stivale, con l’arrivo nell’avveniristico Joca per un menu da consistenze e sapori originali e autentici.
Si comincia dall’entrée a base di tartare di manzo, colatura di alici e nocciole accompagnato dall’allegro Valdobbiadene Extra Dry Giall’oro per proseguire verso la melanzana glassata con pomodorini e ricotta stagionata e lo strepitoso Valdobbiadene Extra Dry 2024 Giustino B. millesimo da tutto pasto. Cinque mesi di Charmat lungo, dedicato proprio al fondatore; vino premiatissimo dalle guide di settore tra cui Gambero Rosso, organizzatore della serata. Dosaggio pari a 17 grammi/litro mai stucchevole e ricca di freschezza e personalità.
Tra i primi spiccano le linguine tiepide al granchio, pesto di rucola e mandorle, il piatto migliore della serata con la contaminazione in chiave fusion sudamericana tra il crostaceo e la frutta secca, abbinato al Valdobbiadene Brut Quartese.
Una breve pausa per osservare le bollicine e le sfumature, prima del pescato locale, servito con pomodori di Sorrento, caponata e salsa rosa con il Cartizze Brut 2024, prodotto in 100 mila esemplari sul totale complessivo di 1 milione e 800 mila bottiglie della cantina.
Colline a 200 metri sul livello del mare e 25 conferitori sui 125 complessivi a fornire le uve per la pregiata sottozona. Numeri da brivido, ma che vengono contestualizzati dalla grande linearità dei campioni degustati e dalla finezza complessiva.
Coccole finali per un evento che ha visto soddisfatti presenti ed ospiti tra composta di frutti di bosco, gelato di yogurt e capperi e l’immancabile Cartizze Dry di Ruggeri.
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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