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Degustazione

Trentino: Cesarini Sforza completa la linea 1673

La casa spumantistica trentina Cesarini Sforza nacque nel 1974 per volontà di Lamberto Cesarini Sforza e di un ristretto numero di amici imprenditori con l’ambizioso obiettivo di produrre spumanti di altissima qualità capaci di imporsi sia sulle tavole dei trentini, palati “educati” a riconoscere l’eccellenza delle bollicine, che sulla scena nazionale e internazionale e capaci di confrontarsi con etichette importanti.
Due anni più tardi, nel 1976, viene imbottigliato il primo Metodo Classico e nel 1986 la prima Riserva Aquila Reale.

La storia recente di Cesarini Sforza è legata a doppio filo con la denominazione Trentodoc o Trento Doc. L’azienda ha infatti contribuito fortemente allo sviluppo della spumantizzazione in regione e alla nascita della denominazione che incarna l’unicità delle bollicine prodotte in Trentino.

Oggi, a poca distanza dal cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione, la cantina trentina presenta una novità che completa la linea 1673 il cui nome rende omaggio alla casata dei Cesarini Sforza e alla data della sua fondazione.

Alle versioni Noir Nature, Rosé e Riserva si aggiunge il Millesimato.
Con queste quattro versioni, la linea 1673 offre una completa visione del mondo della bollicina di qualità secondo Cesarini Sforza.
Pinot Nero in purezza per il Rosé e il Nature, solo Chardonnay per la Riserva e insieme per il nuovo Millesimato.

Tutte le uve provengono dalla Valle di Cembra, un luogo meraviglioso, un susseguirsi di ripide colline magnificamente terrazzate e vitate nelle quali l’occhio si perde e lo spirito si ritempra.
Tra queste colline, che si trovano poco a nord di Trento sul versante orografico sinistro dell’Adige, la ventilazione è assicurata dal vento che spira dalla valle dei Laghi; i terreni sono sabbiosi di matrice porfirica e la coltivazione della vite è prevalentemente a pergola trentina.

Alla raccolta delle uve, effettuata manualmente, segue un’accurata selezione dei grappoli; la pressatura soffice delle uve non diraspate avviene con l’utilizzo del celebre torchio Marmonier e una decantazione statica dei mosti precede la fase di prima fermentazione.

L’enologo Andrea Buccella, responsabile della produzione, presenta il prodotto che va a completare la gamma: il millesimato.

Trento Doc 1673 Millesimato 2020
Chardonnay e Pinot Nero
Vigneti della Val di Cembra posti tra i 500 e i 600 metri di altitudine con esposizione sud, sud-est, 36 mesi sui lieviti.

Dal calice color giallo paglierino con accenni ramati emerge un perlage fine e numeroso. L’olfatto associa le espressioni tipiche dei due vitigni: da una parte i frutti a pasta bianca  e dall’altra quelli piccoli rossi e neri; a completare accenni di tostature e di crosta di pane. Il sorso è pieno e avvolgente, il perlage si fa cremoso e la freschezza supporta la lunga persistenza.

Gli altri prodotti della linea 1673

Trento Doc 1673 Noir Nature
Pinot Nero 100%
Vigneti della Val di Cembra posti tra i 500 e i 600 metri di altitudine con esposizione sud-est, 48 mesi sui lieviti.

Perlage fine e numeroso nel calice che sprigiona sentori di piccoli frutti neri tipici del varietale, si aggiungono sentori speziati e lievi tostature. Sapido al palato, dalla buona persistenza e dall’ottima cremosità della bollicina che riempie senza affaticare il palato.

Trento Doc 1673 Riserva
Chardonnay 100%
Vigneti della Val di Cembra posti tra i 550 e i 640 metri di altitudine con esposizione sud, sud-est, 70 mesi sui lieviti.

Un vino dalla forte personalità che è caratterizzato da un profilo olfattivo complesso e armonioso che spazia tra la frutta e le note di pasticceria, tra gli agrumi e sensazioni floreali. Ricco e profondo anche al sorso nel quale la mineralità accompagna la cremosità della bollicina nella lunga persistenza.

Trento Doc 1673 Rosé
Pinot Nero 100%
Vigneti della Val di Cembra posti tra i 450 e i 600 metri di altitudine con esposizione sud, sud-ovest, 60 mesi sui lieviti.

Elegante color rosa ramato con perlage fitto e sottile, piccoli frutti di bosco emergono al naso insieme a note di panificazione. Il palato, di buona struttura, si arricchisce di sentori di frutta rossa che accompagna la buona freschezza e sapidità. Lunga la persistenza che chiude con una nota dolcemente agrumata.

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Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.

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