Ciriaco Bianco è un giovane molto determinato, che nutre profondo rispetto per i valori tramandati in famiglia e per un territorio, l’Irpinia, dove la viticoltura esprime eccellenza soprattutto nella declinazione di tre vitigni, che hanno meritato da diverso tempo il riconoscimento della Docg.
Infatti in provincia di Avellino, in pochi kmq, troviamo Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, tutte appunto insignite della Docg. Egli ricorda come nei primi anni del Settanta venne fondato l’Enopolio di Taurasi e verso la metà degli anni ’90 la cantina cooperativa, che ebbe l’onore di vedere la nascita della prima bottiglia con la fascetta della Docg. Nel 2016 la cantina Antica Hirpinia è risorta, dopo alterne vicissitudini e crisi economiche, grazie all’intervento di Ciriaco Bianco, Benedetto Roberto e Alfonso Romano; essi hanno concretizzato il sogno di avviare la produzione di vini di qualità, a testimonianza delle potenzialità dei vigneti di questo straordinario territorio.
Francesco Grasso è l’amministratore unico, Rosaria Guarino è coordinatrice marketing e della comunicazione e il consulente enologo è Maurilio Chioccia.
Le vigne di proprietà dei tre soci raggiungono i 20 ettari circa, mentre altri 140 ettari, suddivisi in piccoli appezzamenti, appartengono ai soci conferitori: esistono quindi due linee di produzione.
Anno Domini 1590 raccoglie le referenze prodotte con le uve dei conferitori mentre la linea Antica Hirpinia, le migliori espressioni provenienti dalle parcelle appartenenti ai tre soci fondatori.
La cantina è attrezzata con moderni contenitori in acciaio per le fermentazioni, mentre per l’affinamento vengo usate botti in cemento; al piano inferiore la bottaia, che ospita sia barrique che vasi in legno da 80 ettolitri.
Al termine del percorso in cantina, alla scoperta della metodologia produttiva e della storia di questa azienda, arriva il momento dedicato alla degustazione dei vini della linea Antica Hirpinia.
Irpinia Doc Coda di Volpe 2023 – le uve vengono coltivate nel vigneto di Ciriaco a Fontanarosa. Raccolta manuale, pressatura appena i grappoli arrivano in cantina. Fermentazione in acciaio, decantazione statica, travaso e successivo inoculo di lieviti selezionati. Dopo 15-20 giorni, terminata la fermentazione, il travaso e una minima solfitazione per il riposo in cemento di circa 3 mesi, a cui seguono ulteriori 2- 3 mesi in bottiglia. Al naso sentori di mela, pesca bianca, biancospino, nota erbacea. Sorso fresco, di grande piacevolezza e chiusura sapida.
Irpinia Doc Falanghina 2023 – viti allocate nella zona di Fontanarosa a circa 750 metri di quota, 7000 piante per ettaro. Vinificazione tradizionale in acciaio a temperatura controllata. Il profilo olfattivo regala note di idrocarburo, fiori di acacia e agrumi. Vivace, scorrevole in bocca, media persistenza.
Fiano di Avellino Docg 2023 – vigneti situati nella zona di Lapio, su terreni di origine vulcanica, 4000 ceppi per ettaro. Fermentazione in vasche di cemento e affinamento sulle fecce fini per circa 4 mesi e riposo in bottiglia per 2 mesi prima della messa in commercio. Sentori di maracuja, cedro, miele, ginestra, pietra focaia. Equilibrato in bocca, buona coerenza e persistenza. Nota ammandorlata in chiusura.
Greco di Tufo Docg 2023 – Le uve provengono dalla zona collinare di Tufo, dove sono presenti suoli di matrice vulcanica, ricchi di argille. Colore giallo paglierino intenso con sfumature dorate. Bouquet complesso che regala sentori di mela renetta, zolfo, ginestra, zafferano. Buona struttura e vibrante freschezza, scia finale salina.
Fiano di Avellino Riserva Docg 2022 – raccolta manuale delle uve coltivate nel comprensori di Lapio. Fermenta in acciaio per circa 10 giorni e prosegue la vinificazione in barrique di rovere francese per 4 mesi. Giallo dorato di media intensità luminoso. Al naso si apprezzano note di vaniglia, burro, pesca e cenni erbacei. Al palato dimostra una buona struttura e una discreta intensità, con persistenza della note boisée.
Irpina Rosato Doc 2023 – da Aglianico. Solo acciaio. 24 ore sulle bucce. Rosa cipria luminoso. Piccoli frutti rossi, pepe bianco. Grande bevibilità, sorso pieno, con ottima corrispondenza al palato.
Irpinia Aglianico Doc 2019 – 4500 piante per ettaro in vigneto con terreno di origine vulcanica e prevalenza di argilla. Fermentazione in acciaio per 15 giorni a temperatura controllata tra 20-22 gradi. Segue poi la maturazione in botti grandi da 80 ettolitri. Naso che esprime profumi di ciliegia, coriandolo, viola, liquirizia e pepe. Finale su note di china ed erbacee.
Taurasi Docg 2018 – Aglianico in purezza. Affina in barrique per circa 12-18 mesi, segue un ulteriore passaggio in acciaio e poi un congruo periodo in bottiglia. Grande complessità olfattiva: prugna, tabacco, miele, ciliegia sotto spirito, pot-pourri, chiodi di garofano, pepe. In bocca presenta una trama tannica fitta e integrata, buona freschezza e intensità. Finale lungo che chiude su note balsamiche.
Taurasi Riserva Docg 2014 – è una etichetta che nasce ai tempi della cooperativa: oggi sicuramente si presenta come vino di prestigio. In vigna si è praticato il diradamento dei grappoli nel mese di settembre, per cui la resa finale è stata circa 20 quintali per ettaro. Dopo la fermentazione in acciaio, seguono 25 mesi in barrique poi ancora acciaio, e ancora bottiglia. Solo 8000 bottiglie prodotte. Il vigneto appartiene a uno dei soci, a Fontanarosa. Rosso granato intenso; prugna, tamarindo, corbezzolo, liquirizia, note di vaniglia, fiori secchi, china, pepe, liquirizia. L’apporto del legno risulta ben integrato e in bocca ritorna la frutta nera, mentre la trama tannica è setosa e ben integrata. Vino di grande personalità e persistenza.
La proposta di Antica Hirpinia è molto bene strutturata e articolata e i progetti per il futuro sono degni dell’impegno e della passione che traspaiono dai racconti dei tre soci; inoltre è grande l’attenzione a proporre i vini di alta qualità a prezzi decisamente interessanti. L’azienda, oltre a essere presente sul territori nazionale, esporta negli Usa, in Danimarca, Germania, Olanda e molta attenzione viene rivolta all’apertura di nuovi mercati, in cui è auspicabile che arrivino queste referenze, che propongono l’Irpinia, uno dei territori italiani più vocati, ai consumatori e winelovers.

Medico Psichiatra, stregata da Dioniso, divento sommelier nel 2013, Degustatore Ufficiale nel 2014 e Miglior sommelier della Liguria 2019. Nel 2016 nasce il mio blog wineloversitaly e dal 2018 sono molto attiva sui Social con il profilo @wineloversitaly. Nel 2021 sono la vincitrice del sondaggio proposto da The Fork nella categoria Wine Influencer. Ideatrice e Curatrice della prima guida Social " I vini del cuore" che uscirà a fine 2021. Collaboro come Social media coach con aziende e partners del mondo del vino. Non smetto mai di studiare: ho superato il Wset level 3 con il massimo dei voti. Comunicare il vino con passione e rispetto è il mio desiderio e il mio impegno.
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