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Valpolicella – Secondo Marco e la tradizione in linea con gli attuali gusti del consumatore

Arrivare nella cantina di Marco Speri nella Valpolicella Classica (a Fumane), e poter camminare tra le grandi botti dove riposano i diversi vini, tra cui l’Amarone, per poi assaggiarne le varie annate in compagnia dell’istrionico proprietario, non è cosa che accade tutti i giorni, ma a noi è capitato.

Marco Speri

L’azienda di cui vi parliamo è Secondo Marco e i vini da lui prodotti sono da diversi anni un punto di riferimento della viticoltura veronese. Vi abbiamo già parlato di questa azienda, che fa della freschezza e dell’eleganza la caratteristica principale dei vini prodotti, su Vinodabere (link1, link2, link3) per questo preferiamo parlare, piuttosto che della sua storia, dei vini che Marco Speri, il proprietario della cantina, ci ha permesso di assaggiare.

C’è da dire che durante la visita in bottaia, abbiamo assaggiato direttamente dalle botti le ultime annate dei vini dai vitigni (Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara) che andranno a dar vita alle nuove annate di Amarone e annate vecchie dello stesso vino, ma non saranno questi i vini di cui vi parleremo, perché preferiamo riportarvi le nostre impressioni delle bottiglie che sono reperibili in commercio.

Così dopo aver terminato la visita , guidati sapientemente da Marco, ci siamo spostati nella sala di degustazione dove è avvenuto l’assaggio.

Iniziamo con il Valpolicella classico 2021, vino incentrato su note di frutti rossi a cui si accompagnano profumi di spezie, con il pepe in evidenza, e note verdi. La freschezza e l’eleganza sono i suoi punti di forza, anche se non si distingue per complessità e lunghezza.

Passiamo alle ultime due annate in commercio di Valpolicella Ripasso, la 2019  e la 2018. La prima risulta ancora troppo giovane pur facendo intravedere tutte le sue potenzialità, la seconda le esprime appieno, mostrando succosità e freschezza a cui si associa tanta eleganza. Note di frutta rossa e spezie ne incorniciano degnamente il sorso.

Continuiamo i nostri assaggi con un tris di annate di Amarone della Valpolicella tutte caratterizzate da quella freschezza ed eleganza che sono l’elemento identificativo dei vini di Marco. Iniziamo con la  2016, l’ultima annata in commercio. I profumi che ci introducono al sorso sono quelli tipici, con spezie e frutti rossi che ben si integrano a profumi balsamici. l

La 2014 mantiene inalterata la piacevolezza del sorso, come nel vino precedente,  aggiungendovi sentori vegetali. Terminiamo con la 2013 che potremmo definire un piccolo capolavoro, un vino piacevolissimo, succoso, elegante e dinamico allo stesso tempo, che ti invita a riempire nuovamente il bicchiere.

A Marco non bastava averci stupito piacevolmente con l’annata 2013, del suo Amarone. Ha voluto appositamente alzare l’asticella proponendoci l’Amarone Fumetto 2008, oggi diventato un emblema della cantina, ci confida che potrebbe esserci a breve una seconda puntata di questo, ma come suo solito non ce ne dà certezza. Naturalmente lo speriamo vivamente e fantastichiamo su quali personaggi sarà incentrata la storia questa volta. Ma ritorniamo al vino perché parliamo di un fuoriclasse che sfiora la perfezione. Il sorso è avvolgente e succoso e una freschezza infinita anticipa un finale con una persistenza eccezionale. Un vino che non smetteresti mai di bere.

Giunge poi, in tavola, un vino che non era stato previsto da Marco nel progetto iniziale, lo ha definito come “l’esaudire il desiderio di un amico” e da qui il nome: Verona IGT Rosso – Solo per un amico 2018.

Appena 2.000 bottiglie prodotte, scaturisce dall’assemblaggio di  Corvina, Cabernet Sauvignon, Teroldego e Pipiona, un vino che non ti aspetti in questo territorio ma che evidenzia la capacità di Marco di produrre sempre vini di grande beva e freschezza, senza mai cadere nel banale. Molto interessante.

Al nostro assaggio non poteva mancare una pietra miliare della viticoltura della Valpolicella: il Recioto. Marco ce ne propone due annate per capirne l’evoluzione e noi ne siamo ben felici. Assaggiamo la 2017 e la 2016, interpretazione perfetta, entrambi incentrati su note di chinotto e frutti rossi a cui si accompagna una dolcezza sempre ampiamente sorretta da freschezza ed eleganza.

Ma non abbiamo fatto i conti con Marco che si allontana per proporci qualcosa di diverso, legato alla tradizione dell’areale e che risulta difficile reperire. Facciamo uno strappo alla nostra filosofia di parlare sempre di vini acquistabili in commercio, perché parliamo di qualcosa di unico e ci riteniamo fortunati nell’averlo potuto assaggiare, parliamo del Recioto spumante 2019, pochissime bottiglie prodotte, circa 300,  destinate ad uso personale, Uno spumante dolce che per la sua eleganza e finezza finiresti tutto di un fiato, riprende le caratteristiche del recioto classico ma le accompagna con una bolla fine e persistente.

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