San Giorgio Canavese, è un piccolo Comune in provincia di Torino. Nel suo territorio si trovano i vigneti dell’Azienda Agricola CIECK ed ha sede l’azienda. In una delle ultime manifestazioni alla quale ho partecipato, incuriosito dalla possibilità di degustare l’Erbaluce di Caluso (l’Erbaluce è un vitigno a bacca bianca autoctono di un’areale a nord di Torino), ho avuto modo di conoscere alcuni dei vini che vengono prodotti dall’Azienda. Allo stesso tempo è stato molto costruttivo ed interessante poter dialogare con Lia Falconieri, sui suoi vini e sulla passione che viene messa per produrli. Di storia ne hanno anche se 25 anni non sono un’eternità per un’Azienda che coltiva 12 ettari di vigneto, di cui la maggior parte è ad Erbaluce. La produzione comprende un po’ di tutto, spumanti, vino bianco (ovviamente), vini rossi e vini dolci. Per essere esatti l’Azienda CIECK inizia proprio con la spumantistica, quando nel 1987 viene messo in commercio un Metodo Classico ottenuto da Erbaluce di Caluso ed all’epoca l’idea era quella di essere “solo” una piccola Casa spumantistica. Effettivamente la decisione non era illogica, poichè Remo Falconieri, è conosciuto come l’Archimede delle bollicine. Ma fortunatamente l’Azienda non si è fermata solo ed esclusivamente agli spumanti, ma ha ampliato il proprio raggio d’azione. In fin dei conti si inizia con lo spumante di Erbaluce, si continua con l’Erbaluce di Caluso secco e poi c’è la sorpresa…, il Neretto di San Giorgio, antica varietà autoctona piemontese di uva a bacca rossa, che rientra in quella bassa percentuale di vitigni non molto conosciuti. Ecco come da un semplice assaggio, si accende quella scintilla che attira ancor di più l’attenzione.
Per ogni vino che assaggio, Lia mia spiega come si discuta fra il padre e lei su come ottenerlo, lavorarlo ed in alcuni casi i punti di vista fra Lia e Remo non sono convergenti. I terreni che sono stati originati dal ghiacciaio balteo, che trascinò dalla Valle d’Aosta un terreno ricco di numerosi minerali, contribuiscono a dare delle uve ed a loro volta dei vini di grande personalità ed eleganza.
Che differenza c’è tra un vino senza difetti ed un buon vino? Secondo noi la creatività, la passione e l’impegno nell’interpretare la tradizione.
Questa frase sintetizza tutto quello che viene trasmesso al vino per poter ottenere un prodotto ottimale, nel pieno rispetto delle tradizioni, al fine di avere un prodotto mai banale, ma di personalità e carattere che faccia risaltare le qualità peculiari del vino. I vini che ho degustato sono stati diversi, ma quattro hanno fatto scaturire quell’emozione che li fa mettere in risalto rispetto agli altri. Il Cieck Nature, uno spumante Metodo Classico Pas Dosé ottenuto da Erbaluce di Caluso, il Misobolo, vino bianco ottenuto dalle migliori uve di Erbaluce di Caluso del vigneto Misobolo, il Cieck Neretto, vino rosso ottenuto da uve di Neretto, come accennato prima ed il Nebbiolo.
Erbaluce di Caluso D. O. C. G. Spumante Pas Dosè – Cieck Nature 2015
Profumi di pasticceria e di erba tagliata ed erba secca. Gli aromi sono diretti e la corrispondenza gusto – olfattiva è la sua caratteristica vincente. Teso all’assaggio con una freschezza che non delude, sorso di carattere e che rimane a lungo in bocca. Non a caso questo spumante viene prodotto soltanto nelle migliori annate, sostando per 48 mesi sui lieviti.
Erbaluce di Caluso D. O. C. G. – Misobolo 2018
Annusare il calice è un piacere. Bouquet ricco ed ampio, la componente floreale si sente ed è arricchita dai sentori di frutta (mela, pera) e dalla macchia mediterranea. Grande pulizia al sorso, con una beva agile e scattante. Si può definire il Cru bianco dell’Azienda, visto e considerato che viene ottenuto dalle uve provenienti dalla vigna Misobolo, una delle migliori che coltiva Cieck.
Canavese D. O. C. – Neretto di San Giorgio 2016
Ceralacca, frutta surmatura e confettura compongono il corredo aromatico di questo vino. Grande freschezza e tannini molto fini. Teso e lineare. Di grande personalità. Si fa ricordare. La particolarità di questo vino è che pur facendo la malolattica in legno, riesce a conservare una spalla acida che è la caratteristica principale.
Canavese D. O. C. – Nebbiolo 2016
Estrema eleganza e piacevolezza. I profumi sono di humus, lieve nota di liquirizia e ricordi di fiori appassiti. All’assaggio è fresco, di grande finezza con una buona trama tannica e con una piacevole sapidità.
Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.
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