Francesco Intorcia ha avviato da diversi anni il progetto “Heritage – Antologia dei vini di famiglia” al fine di svecchiare l’immagine del vino di Marsala, in particolare della sua storica denominazione, proponendolo anche con abbinamenti gastronomici suggestivi.
Ad esempio, il gelato di burro e acciughe, colatura, pane di Tuminia, oppure il sorbetto ai peperoni bruciati, tartelletta salata, bagna cauda e spuma di robiola, o ancora il sorbetto di pulled pork, buns all’olio, salsa coleslaw e senape al miele. Oppure, tentando un’incursione nella mixology (Negroni Heritage, con Marsala Ambra Semisecco, liquore di arance amare, bitter e London dry gin; Scent of Sicily, con Marsala Superiore Oro, London dry gin, succo di pompelmo rosa, succo di limone e sciroppo di lamponi).
Nella mia ultima visita ho provato le nuove annate del Grillo di punta, del pre-British e dei Marsala e riassaggiato con rinnovato piacere alcune vecchie annate, provenienti in parte dalle botti “ereditate” dal padre e messe in bottiglia dopo lunghissimi affinamenti.
La prima constatazione da sottolineare è la grande versatilità del vitigno Grillo che, come poche altre uve autoctone a bacca bianca, può essere interpretato in tante chiavi diverse, dal metodo classico al vino di stile ossidativo fino a quello dolce. In questo articolo proverò anch’io a dare qualche suggerimento gastronomico, senza dimenticare che un ottimo Marsala può essere bevuto senza problemi anche da solo, prima o dopo il pasto.
Grillo Vigna Di Maestranza 2023
Sei giorni sulle bucce, fermentazione in legno e affinamento di sei mesi in barrique. Note leggermente ossidative al naso, salvia, resina, mandorle. Bocca sapida, fresca e reattiva, tenore alcolico sostenuto ma ottimo equilibrio, elegante e persistente. Un vino di grande personalità, l’abbinamento è quasi ovvio grazie alla ricca e varia cucina di mare della costa occidentale sicula, dai gamberoni di Mazara (crudi o cotti) ai ricci.
Pre British Bianco
Progetto che seguo quasi dalla nascita (nel 2015) e che è destinato automaticamente a crescere, vista l’estrema giovinezza della “madre”. L’intenzione di Francesco è riprodurre in chiave contemporanea il “perpetuo”, vino della tradizione marsalese prima dell’avvento degli inglesi. 100% Grillo. Il vino dell’annata viene trasferito in botti da mille litri che contengono già le vendemmie precedenti. Dopo 6-8 mesi una frazione della nuova cuvée viene imbottigliata e affinata per altri 4-6 mesi. 15,5 gradi alcolici. Profumi di frutta secca e datteri, agrumi, toni speziati e balsamici. Bocca notevolissima, avvolgente, salata, molto lunga e fresca. Divertentissimo da abbinare, si può spaziare dai prodotti di tonnara, bottarga in primis, allo street food marsalese (arancini, caponatine, ecc.). Volendo, anche formaggi non troppo stagionati.
Marsala Vintage 2015 – Riserva Superiore Oro
Five Years Old, come da etichetta. Prima annata dei Marsala prodotti interamente da Francesco. 55 grammi/litro di zucchero, cinque anni in botte nuove da 50 ettolitri. Naso di salamoia, bottarga, affumicato, cera e miele, mandorle, ancora legno residuo. Bocca molto consistente, prevale la dolcezza, buon tenore acido. Simile al pari anno Vergine ma più strutturato. Giovanissimo, da attendere. Qui l’abbinamento si fa più complicato, potrebbe funzionare con salame di tonno e buzzonaglia, ma anche con formaggi piccanti.
Marsala Vintage 2004 – Superiore Ambra Dolce
Con mosto cotto e alcol, è una delle tre annate ereditate dal padre (con la ‘80 e la ‘94). 15 anni di botte, 110 grammi/litro di zucchero. Profumi classici da vino dolce, frutta secca zuccherata, datteri e fichi disidratati, scorza d’arancia, caramello, poi salamoia e olive. Pastoso, buon contrappunto più salino che acido. Matrimonio d’amore con la cioccolata modicana, ma anche con i superclassici siciliani come cannoli e cassata.
Marsala Vintage 1994 – Superiore Ambra Semisecco
Con mosto cotto. Profumi affumicati e speziati (cannella), caffè, cuoio, frutta secca, datteri, salsedine. Bocca di grande energia, molto equilibrato e lungo, buon contrasto rinfrescante, davvero sapido e gustoso. Formaggi erborinati, foie gras, caponata con uvetta e pinoli possono accostarsi con soddisfazione. Bene anche con cioccolato, frutta secca, dolci da forno o dessert complessi. Un po’ più freddo si può trasformare in un perfetto aperitivo, o anche, in solitudine, per chiudere un pasto.
Marsala Vintage 1980 – Riserva Vergine Secco
Vini che assaggiamo da diversi anni e apprezziamo sin dal suo esordio, nel 2016. Profumi molto delicati, minerali, salmastri, di frutta secca e bucce di agrumi essiccate. Sapori eterei, un bel mix tra sale e freschezza, grande allungo. Sta vivendo la sua piena maturità. Anche qui, come in tutte le etichette, l’annata è solo indicativa, nella massa ci sono infatti anche vini più vecchi. Forse il più adatto a essere gustato da solo, magari accompagnato in queste fredde serate invernali da qualche gheriglio di noce. Potrebbero andare anche formaggi stagionati, ma con misura, perché cibi troppo sapidi rischiano di mettere in secondo piano la sua delicata armonia.
Nato nel Luglio del 1969, formazione classica, astemio fino a 14 anni. Giornalista professionista dal 2001. Cronista e poi addetto stampa nei meandri dei palazzi del potere romano, non ha ancora trovato la scritta EXIT. Nel frattempo s’innamora di vini e cibi, ma solo quelli buoni. Scrive qua e là su internet, ha degustato per le guide Vini Buoni d’Italia edita dal Touring Club, Slow Wine edita da Slow Food, I Vini d’Italia dell’Espresso, fa parte dal 2018 della giuria del concorso Grenaches du Monde. Sogna spesso di vivere in Langa (o in Toscana) per essere più vicino agli “oggetti” dei suoi desideri. Ma soprattutto, prima o poi, tornerà in Francia e ci resterà parecchi mesi…
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