Come ormai d’abitudine, la cantina ilcinese Biondi Santi di proprietà di Christopher Descours non era presente a Benvenuto Brunello, l’anteprima svoltasi nel novembre scorso.
Ha preferito presentare le sue nuove annate in un periodo successivo quando i vini, arrivati a quella forma desiderata, riescono ad esprimere al meglio le peculiarità dell’annata e il savoir-faire aziendale.
Oltretutto Biondi Santi tiene in cantina un anno di più i suoi vini rispetto a quanto avviene normalmente e quindi, eccoci davanti al Brunello di Montalcino 2017 e al Brunello di Montalcino Riserva 2016.
Per Biondi Santi la presentazione delle nuove annate è anche l’occasione per rinnovare l’appuntamento con il progetto “La voce di Biondi Santi” (vedi qui), un progetto di condivisione delle esperienze e delle emozioni che nascono in chi il vino lo realizza.
La parola chiave di quest’anno è “Meraviglia”. Meraviglia nelle diverse eccezioni, a partire da quello stupore che impressiona ogni visitatore quando percorre il viale alberato che conduce alla cantina. O l’incredulità che colpisce chi lavora in vigna o in cantina e vede come la natura sia capace di superare le difficoltà e superarsi nel risolvere ogni situazione.
“Abbiamo scelto per questa edizione ‘Meraviglia’ perché è un concetto di cui abbiamo molto parlato in cantina nell’ultimo anno. ‘La Voce di Biondi-Santi’ risponde al desiderio di condividere con la nostra comunità di collezionisti e appassionati di vino, i pensieri e i principi che guidano ogni giorno il nostro percorso evolutivo. Apriamo una finestra su ciò che accade in azienda, in modo che chi stappa una bottiglia di Biondi-Santi possa avere una comprensione ancora più profonda del lavoro e delle persone che stanno dietro al vino.” commenta Giampiero Bertolini, Amministratore Delegato di Biondi-Santi.
Da quest’anno, il consumatore potrà accedere al progetto “La voce di Biondi Santi” tramite un QR code presente sul collo della bottiglia.
Ma torniamo ai vini.
Brunello di Montalcino 2017
Primo millesimo di lavoro del rinnovato team di cantina voluto dalla nuova proprietà.
Annata abbastanza complicata dal punto di vista climatico che ha visto una gelata in aprile a cui sono seguite una primavera e un’estate secche.
La fermentazione alcolica avviene in tini di cemento con lieviti indigeni; seguono tre anni di maturazione in botti di rovere di Slavonia.
Un vino dall’ottima presenza olfattiva che si dipana su frutti rossi, ciliegia matura e su note erbacee di timo e menta secca. In bocca riserva sensazioni di pienezza gustativa con un tannino ben evoluto e in sintonia con sapidità e acidità; l’ottima freschezza, non così ovvia in considerazione dell’annata, è determinata dal clone di Sangiovese utilizzato che, definito “clone Biondi-Santi”, riesce a reggere lo stress idrico. Un vino dall’eccellente scorrevolezza che chiude, lunghissimo, con un finale che alterna note fruttate di ciliegia a quelle caratteristiche, e solo accennate, del passaggio in legno.
Un vino immediatamente godibile, così come da scelta aziendale ma con la potenzialità di durate in bottiglia per altri 30 o 40 anni.
Brunello di Montalcino Riserva 2016
Annata calda, dall’estate secca ma con ottime escursioni termiche. Maturazione delle uve lenta e bilanciata anche grazie alle piogge di fine agosto/inizio settembre. Vendemmia posticipata di circa una settimana rispetto alla media per aspettare la maturazione fenolica. Vinificazione in tini verticali di rovere con lieviti indigeni; 3 anni di maturazione in botti di rovere di Slavonia. La 2016 è la 42° riserva prodotta dal 1888 ad oggi.
Il naso apre con un largo spettro aromatico in cui spiccano le note di macchia mediterranea; seguono declinazioni di frutta rossa matura unite ad accenni di spezie scure e note leggermente tostate. Il palato è immediatamente conquistato dall’equilibrio. Grande freschezza e tannino morbido ma al tempo stesso vibrante. Ottimo il supporto della sapidità per una lunga persistenza gusto olfattiva che lascia trasparire il grande stile. Un vino che garantisce un’evoluzione eccellente e duratura in bottiglia.
Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.
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