Avere a disposizione tante eccellenze dell’enologia italiana mette in crisi ogni degustatore. Simply the Best, la manifestazione organizzata da Civiltà del Bere a Milano raccoglie il meglio della produzione italiana, ovvero quei vini che hanno, in almeno tre guide, raccolto il massimo del punteggio.
Da dove inizio? Quali vini assaggio? Riassaggio con piacere i vini conosciuti o vado alla scoperta delle cantine di cui non ho assaggiato prodotti?
Sono alcune delle domande a cui l’appassionato si trova a dover rispondere in occasioni come questa.
Oltretutto la location incute un certo rispetto, se non soggezione: il salone delle Cavallerizze all’interno del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano.
Un rapido giro tra le sale, un’occhiata ai vini e poi si comincia.
Decido di fermarmi a nord, prima con le bollicine, giusto per preparare il palato.
La Lombardia è ben rappresentata dalla corazzata (nome che ben si addice alla location dalla cui finestre si scorge il sottomarino Enrico Toti in bella mostra) franciacortina con Bellavista di cui apprezziamo il persistente e deciso Vittorio Moretti Riserva extra brut 2011 e Guido Berlucchi che conferma le eccellenti caratteristiche del Palazzo Lana Extrême Riserva 2008 un vino che ha riposato ben 9 anni sui lieviti.
Bollicine anche per Bruno Verdi; la cantina oltrepadana presenta, oltre all’elegante Cavariola, un rosso riserva 2015, le premiate bollicine da Pinot Nero in prevalenza del Vigomberra Metodo Classico 2015, 50 mesi sui lieviti per uno spumante dal tocco rotondo e dalla piena lunghezza gustativa.
Spostandosi verso il Trentino ancora Metodo Classico con Altemasi e i millesimi 2010 e 2011 di Riserva Graal e ancora Ferrari Trento che presentava il Perlè Zero Cuvée Zero 11, il Perlè Nero Riserva 2010 e il Perlè Bianco Riserva 2009, tre testimonianze dell’altissima qualità raggiunta dalla casa trentina e dal TrentoDOC in generale.
Tra i vini bianchi non possiamo dimenticare il Fabio Contato 2016, un’eccellente espressione di Lugana, prodotto da Cà Maiol.
Ritorniamo in Trentino con la Tenuta San Leonardo e i suoi vini di stile bordolese: il Villa Gresti 2014, Merlot al 90% e Carmenere risente ancora della gioventù e il San Leonardo 2014, punta di eccellenza della cantina, con la sua eleganza e finezza riporta all’identità di uno stile inconfondibile nel quale il territorio si fonde alla mano dell’uomo e al suo pensiero. Entrambi ottimi vini di un’annata difficile e controversa.
Parlando di Nord Est non si può dimenticare l’Amarone declinato nelle diverse espressioni, figlie di stili interpretativi differenti: il De Buris 2008 della cantina Tommasi con i suoi 5 anni di botte grande e un anno di acciaio, il Sergio Zenato Riserva 2012 di Zenato piacevolmente morbido e garbatamente intenso, l’estroso Amarone 2013 di Zymé.
Concludiamo il nostro viaggio nell’Italia del nord con Essenze Barolo Riserva 2008 di Vite Colte, austera manifestazione del sapere piemontese.
Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.
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