Una bella serata al ristorante romano InFucina di Edoardo Papa. Il “tema” era la cucina di mare, lo “svolgimento” affidato ai due Chef: Edoardo Papa di InFucina e Alessandro Capponi del ristorante Host di Fiumicino. I due si sono “sfidati” proponendo ognuno anche un piatto realizzato all’impronta, in base agli ingredienti che ogni cuoco aveva scelto per l’altro. Come “giudici” una folta platea di esperti degustatori e giornalisti professionisti del settore, che oltre al gradimento dei piatti in sé potevano valutare anche l’abbinamento con i vini della Cantina Di Prisco. Pasqualino di Prisco, per chi non lo conoscesse (ancora), è un appassionato produttore e “difensore” della tradizione vitivinicola dell’area del Taurasi. E’ uno dei pochi viticoltori regionali che riesce ad ottenere vini bianchi e rossi di uguale (alto) livello qualitativo, inoltre a prezzi interessantissimi.
Di seguito le nostre impressioni, ma vi consigliamo vivamente di “toccare con mano” la qualità di cibi e vini – e l’atmosfera di cordiale convivialità – che si possono ritrovare in serate come questa, che sicuramente si protrarranno al ristorante InFucina.
Irpinia Coda di Volpe DOC 2017 – Cantina di Prisco (Coda di Volpe 100%).
Profumi fruttati e dolci di agrume (cedro, pompelmo) e pera. In bocca è fresco, delicato, con un fondo dolce (susina) sorretto da una buona vena acida. Beva pulita e piacevole.
A noi è piaciuto abbinato con “Mortadella di mazzancolle”: mazzancolle con pistacchi, pomodori confit e robiola; piatto dai sapori molto equilibrati, in armonia con il “bilanciamento” del vino.
Greco di Tufo DOCG “Pietra Rosa” 2017– Cantina di Prisco (Greco 100%). Prodotto da uve selezionate, affina in acciaio e bottiglia.
Al naso si presenta con una nota minerale di idrocarburo, seguita dai tradizionali sentori di frutta gialla, agrumi e fiori bianchi. Al gusto aromi di pesca e agrume in sintonia con l’olfatto. Il sorso è succoso, morbido, bilanciato da una bella acidità e con una struttura importante.
Greco di Tufo DOCG “Pietra Rosa” 2015. Profumi ed aromi simili ma più intensi del 2017, un vino potente la cui complessità necessità di più tempo per raggiungere l’armonia attuale del 2017.
Il Greco 2017 ci è piaciuto abbinato con “Spaghettoni di Gragnano” conditi con polvere di capperi, olive taggiasche, tartare di tonno e sugo di pomodoro”.
Irpinia Fiano DOC “Vigna Rotole” 2017– Cantina di Prisco (Fiano 100%).
Prodotto da uve selezionate, affina in acciaio e bottiglia. Vino raffinato e complesso. Profumi caldi e intensi di pera e pompelmo rosa, affiancati da note balsamiche di menta. In bocca ritorni di frutta bianca matura e frutta secca bilanciati da una nota minerale. Un sorso di grande eleganza.
Ottimo abbinamento con lo “Sgombro alla Cacciatora”: filetto di Sgombro alla salsa di cacciatora di mare con cavolo-verza all’aceto di mele e foglia croccante di cavolo nero.
Irpinia Campi Taurasini DOC 2015 – Cantina di Prisco (Aglianico 100%).
Affinamento in acciaio e legno. Si caratterizza per i profumi intensi di frutta scura (confettura di amarena), note floreali (viola), sbuffi balsamici da spezie (pepe nero). In bocca è netto e pulito, i ritorni aromatici del frutto sono integrati da una buona acidità. Il sorso è succoso, scorrevole e di grande bevibilità.
Taurasi DOCG 2012 – Cantina di Prisco. Affinamento in botti grandi e bottiglia. Al naso profumi di viola e frutti neri (prugna e ribes nero), con note balsamiche e speziate. In bocca emerge tutta la struttura e la complessità del taurasi: le spezie (pepe nero), il tannino ricco, il fruttato (frutti di bosco neri) si integrano in un sorso ricco, amaricante e saporito.
Taurasi DOCG 2005 – Cantina di Prisco. Affinamento in botti grandi e bottiglia. La rispettabile età di questo Taurasi ne svela le grandi doti di longevità e il livello di raffinatezza e varietà di aromi che l’Aglianico può raggiungere. Sentori balsamici di erbe officinali, di sottobosco, china, liquirizia. Al palato mostra un grande equilibrio ed integrazione tra frutto e tannino, con note di cioccolato amaro e caffè. Una beva complessa e di grande godibilità.
E per finire un “fuorilista” ma anche fuoriclasse:
Vendemmia Tardiva “Latinia “ 2012 – Cantina Santadi. Prodotto con una raccolta tardiva di uve Nasco, affina in barrique usate per 14 mesi. Già al naso denota grande equilibrio tra le note dolci (miele, dattero, zucchero di canna) e quelle speziate (chiodi di garofano), balsamiche e con una traccia di ossidazione. Il gusto è pieno, corposo, dove il fruttato di zibibbo e albicocca passita è ben bilanciato da una vena fresca e acida con un lungo finale piccante.
L’abbiamo gustato in coppia con uno splendida “zeppola” di San Giuseppe!
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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