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Sardegna – Cantina Ruju Sardu – Due etichette espressione ed esaltazione del territorio di Oliena

Ai margini della Barbagia di Ollolai, a pochi chilometri da Nuoro, il territorio di Oliena si sta sempre più distinguendo per la capacità di regalare vini puliti e schietti, testimoni di antiche tradizioni enologiche reinterpretate in chiave moderna ed accattivante.

Qui il Cannonau, nella veste di Nepente di Oliena, sottozona del Cannonau di Sardegna, trova una spiccata esaltazione, già apprezzata in tempi lontani, al punto di essere oggetto di frequenti narrazioni letterarie, proprio a testimonianza della indiscussa vocazione vinicola di questo areale.

Ed è in questo luogo che nasce la Cantina Ruju Sardu, (letteralmente: rosso sardo), proprio con l’intento di omaggiare ed esaltare il vitigno che indiscutibilmente rappresenta l’intera isola sarda: il Cannonau, affiancando allo stesso piccole porzioni di vigna allevate con uve internazionali (Cabernet-Sauvignon e Syrah) per scoprire come l’uva regina del territorio possa sapientemente «legarsi» ed «esaltarsi» in un intrigante connubio.

«Con Ruju Sardu ho reso omaggio alla passione familiare per il vino e la vigna». Così Bastiano Pugioni, patron aziendale, ha deciso di puntare su sole due etichette prodotte in piccole quantità: Pupusu Cannonau Nepente di Oliena DOC e Sàmbene IGT Isola dei Nuraghi.  Due rossi sardi a testimoniare la scelta del nome aziendale.

La zona di produzione del Pupusu (fiocco, in dialetto locale) è situata in agro di Oliena in zona Jumpadu dove le uve di Cannonau che insistono su terreni a disfacimento calcareo misto a marne, vengono allevate con una resa massima di 50 quintali per ettaro. Vengono vendemmiate rigorosamente a mano e fermentate con l’ausilio di lieviti indigeni selezionati. Una parte della massa viene affinata in legno ed una parte in acciaio per almeno due anni prima dell’imbottigliamento.

Sàmbene (sangue, in sardo barbaricino), rappresenta un vero e proprio progetto aziendale che si prefigge di coniugare la cultura plurisecolare della vite e del vino alle più moderne tecniche di allevamento e vinificazione. Nasce dall’accurata selezione dei migliori grappoli di Cannonau, Cabernet Sauvignon e Sirah sottoposti a crioestrazione selettiva. Una parte del vino affina in barrique e una parte in acciaio per due anni prima dell’assemblaggio.

Il Sàmbene, prodotto in tiratura limitata, poco più di mille bottiglie annue, colpisce anche per l’elegante scelta del logo, caratterizzato da una linea continua che simboleggia la storia della Sardegna. Il taglio e la goccia, che ne deriva, testimoniano la discontinuità, ovvero un nuovo concept per esaltare la ricchezza di un terroir «avvolto» da storia e tradizione.

Abbiamo assaggiato le due etichette aziendali riscontrando un gran carattere abbinato ad una spiccata piacevolezza di beva che nel Sàmbene si connota di eleganza ed armonia gustativa. Queste nel dettaglio sono le nostre impressioni.

 

Pupusu, significa fiocco. «Era il vezzeggiativo che la mia bisnonna, madre di mio nonno, gli diede alla nascita perché era «bello come un piccolo fiocco». Questo è un tributo a lui, Sebastiano Pupusu Pugioni, uomo elegante e gioviale, amante de su vinu nigheddu e del buon bere in compagnia.

 

Pupusu Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena DOC 2019

Nella sua veste rubino, si concede al naso con tutta la sua intensità balsamica, seguita da piccoli frutti a bacca rossa, erbe aromatiche e china. Sorso strutturato, caldo, caratterizzato da incisiva freschezza e da una trama tannica decisa ma ben integrata. Piacevole la chiusura finale caratterizzata da un timbro salino che precede intensi ritorni fruttati.

La sconfitta dell’esercito del Re degli Iliensi pose fine all’annosa guerra nell’antica Barbagia ed il Re dovette ricevere a corte il messaggero degli invasori cartaginesi per ascoltare le condizioni della resa: «Il mio Imperatore manda a dire che il vostro regno ora è suo. Se vorrete evitare di essere spazzati via per sempre, consegnatemi la vostra corona in segno di resa e il sangue del vostro primogenito, il guerriero più valoroso del vostro esercito.» . Il Re consultò i suoi tre saggi e seguì il consiglio del più vecchio dei tre: «Dagli la tua corona e inviagli un’anfora del nostro vino. Dì loro che si tratta del «Sàmbene» del tuo primogenito e chiedi che l’imperatore ne beva un sorso per prendere la sua forza.».  L’imperatore ricevette la corona e subito la indossò. Ricevette l’anfora. La aprì. Affondò in essa una capiente coppa e bevve ciò che pensava essere il sangue del guerriero. Ne rimase estasiato. Non si trattava di sangue, ma l’ebbrezza di quel nettare arrivò fino al suo cuore e l’addolcì. Continuò a bere e quella notte, come mai era successo prima, i suoi sogni furono popolati di gioia e pace. Il giorno dopo fece sellare il suo cavallo e si recò dal Re, portando un’offerta di pacifica convivenza ma con la preghiera di poter conoscere il segreto di quel nettare. Da allora, su quelle terre, «Sàmbene» è simbolo di cambiamento.

 

Sàmbene Isola dei Nuraghi IGT 2016

Un vero fuoriclasse che seduce e cattura già al primo assaggio. Elegante profilo olfattivo esaltato da frutti rossi maturi, macchia mediterranea, accenni balsamici e toni speziati. Profondo, armonico ed avvolgente, sorprende per la grande piacevolezza di beva sorretta da viva freschezza ed appagante sapidità in una cornice tannica perfettamente integrata. Lunghissima la persistenza su rimandi di macchia che invita più volte al riassaggio.

 

Cantina Ruju Sardu

Via Tirso 22 –  09122 Cagliari (Italia)
Tel.: 328 164 33 13

www.sambene.it

Instagram: rujusardu

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.

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