Rispetto per la terra e un vero e proprio patto d’acciaio con la natura. Sono questi gli elementi che caratterizzano la filosofia vitivinicola della cantina Lilliu, situata tra le colline tondeggianti della Marmilla, a Ussaramanna, piccolo borgo ricco di storia e archeologia in uno splendido scenario naturalistico nel Sud Sardegna, a circa 60 chilometri da Cagliari.
Appena 4 ettari di vigna, incastonati tra gli antichi altipiani di Sa Jara Manna e Sa Jara Pittica, allevati con sapienza secondo i principi dell’agricoltura sinergica – sfruttando la capacità che le piante hanno di aiutarsi tra loro e di nutrire il terreno che le ospita – e dell’aridocoltura.
Nessun uso di pesticidi, quindi, diserbanti e concimi chimici. Le viti vengono «nutrite» con concimi organici e protette da altre piante (erbe spontanee e leguminose seminate ad anni alterni), lasciate crescere tra i filari come un tappeto erboso capace di rilasciare elementi nutritivi preziosi sia per l’uva che per la terra. Come in naturopatia, viene applicata sulle foglie della vite una soluzione di alghe marine che funge da patina protettiva dai raggi solari più aggressivi e lesivi per la pianta, consentendo il passaggio solo dell’energia positiva che rende più forte e sana la vite.
Una vera e propria sinergia con la natura quindi, quella scelta dai coniugi Pietro Lilliu e Roberta Porceddu che ormai, dopo oltre venti anni di esperienza, hanno avviato un vero e proprio progetto di lavoro basato sulla ricerca continua. Uno studio che li ha indotti a superare il concetto di biologico, cercando diverse forme di «collaborazione» con l’ambiente circostante dopo averne esaminato il funzionamento.
Anche il lavoro in cantina segue lo stesso approccio. Si raccolgono solo i propri grappoli (prevalentemente di Cannonau e Bovale, con piccole quantità di Cabernet, Merlot, Syrah e Malvasia di Cagliari), volendo preservare il più possibile le attività svolte in vigna.
Il risultato di tutto questo meticoloso lavoro si sente nel calice. Vini schietti, puliti, ricchi, seducenti ed emozionanti.
Abbiamo assaggiato tre delle sette etichette aziendali: Cantaru 2019, Diciosu 2019 e Biatzu 2015, restando particolarmente sorpresi. Queste le nostre impressioni gustative.
Cantaru Isola dei Nuraghi Igt, 2019
Nato dall’assemblaggio di uve provenienti dai territori di Sorso e Sanluri, si concede al naso con un’intensa espressione floreale seguita da accenni balsamici, erbe aromatiche (timo, rosmarino) e richiami fruttati e minerali. Fresco, dall’intensa percezione sapida e di grande piacevole gustativa, invita più volte al riassaggio. Quattro mesi in acciaio e poi in bottiglia.
Diciosu Cannonau di Sardegna Doc, 2019
Cannonau di gran carattere, affinato sei mesi in acciaio e sei mesi in bottiglia connotato da intense percezioni di frutti rossi croccanti, macchia mediterranea, accenni balsamici e toni speziati. Succoso, avvolgente ed appagante all’assaggio, in perfetto equilibrio, sorprende per eleganza tannica e lunghezza gustativa. Un assaggio davvero fortunato, felice come evoca il suo stesso nome («diciosu» in sardo arcaico indica «di buona sorte», fortunato per l’appunto).
Biatzu Isola dei Nuraghi Igt, 2015
Il Biatzu (in sardo robusto, di buona salute) è l’etichetta aziendale che parla internazionale. Un blend di Cannonau e Bovale completato da un taglio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Affinato 12 mesi in acciaio e 12 mesi in bottiglia, si mostra al naso con intense percezioni di frutti rossi (ciliegia, amarena), note speziate (pepe), accenni mentolati e radice di liquirizia. Ricco e di gran corpo, con intensa freschezza a sorreggere un sorso morbido e di grande concentrazione. Lungo il finale.
Cantina Lilliu s.r.l.
Via Sardegna 13, Ussaramanna (SU) – Sardegna – Italia
Tel/Fax. 0783 95239
e-mail: info@cantinalilliu.it
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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